In occasione di un gala celebrativo per il 50° anniversario della National Italian American Foundation (NIAF), che si è svolto negli USA a Washington, John Elkann, presidente di Exor, Ferrari e Stellantis, ha ricevuto il prestigioso Special Achievement Award nella categoria Global Business Leader per la sua straordinaria leadership e la costante promozione dell’eccellenza imprenditoriale italiana a livello internazionale. La NIAF, un’organizzazione che sostiene la comunità e la cultura italo-americana da mezzo secolo, ha sottolineato nel suo annuncio che John Elkann è “un vero leader dell’imprenditoria italiana, che unisce tradizione e innovazione per ispirare le nuove generazioni”.
Stellantis: John Elkann premiato dalla National Italian American Foundation
Da mezzo secolo, la NIAF sostiene la cultura e la comunità italo-americana, premiando personalità capaci di coniugare radici italiane e successo globale. John Elkann, definito “un autentico leader capace di fondere tradizione e innovazione”, incarna perfettamente questo spirito. Alla cerimonia erano presenti esponenti di spicco della politica, della cultura e dell’economia, sia italiana che statunitense, a testimonianza dell’importanza del legame tra i due Paesi.
Nel suo discorso, John Elkann ha ringraziato la NIAF e ha sottolineato l’importanza della cooperazione transatlantica, ricordando come i valori di famiglia, passione e creatività abbiano sempre guidato il successo dei marchi sotto la sua guida — da Fiat a Ferrari, da Jeep ad Alfa Romeo. “Sono onorato di rappresentare la creatività, il coraggio e la passione italiana”, ha dichiarato, “valori che garantiscono all’industria italiana di continuare a ispirare il mondo.”
Il premio giunge in un momento cruciale per Stellantis, che ha da poco annunciato un investimento record di 13 miliardi di dollari nell’industria automobilistica statunitense. L’obiettivo è potenziare la produzione di nuovi modelli e consolidare la presenza del gruppo sul mercato americano. Tuttavia, il piano prevede anche lo spostamento di parte della produzione da Canada e Messico agli Stati Uniti, una scelta che potrebbe aumentare i costi industriali e, di conseguenza, i prezzi finali. Un passo ambizioso, ma coerente con la visione globale di Elkann: innovare, crescere e continuare a costruire ponti tra Italia e America.