In un gruppo globale come Stellantis potrebbe risultare complicato e, a tratti, persino rischioso lavorare al design dei diversi marchi presenti all’interno dello stesso ombrello industriale. Non è un segreto che la condivisione di piattaforme ed elementi spesso “fondanti” nuovi modelli costituiscano la base per modelli appartenenti a marchi molto diversi (almeno storicamente).
Ralph Gilles, Chief Design Officer di Stellantis, ha quindi tra le mani una delle sfide più complesse del panorama automobilistico globale: supervisionare la direzione stilistica di ben 14 marchi. Una vera e propria missione, per un pubblico che già lamenta “copie” qua e là tra i diversi costruttori. Il compito del manager Stellantis richiede certamente visione strategica, capacità di coordinamento e soprattutto la sensibilità di mantenere identità forti in un’epoca segnata da trasformazioni radicali.
Con l’arrivo del nuovo CEO Antonio Filosa, Stellantis sta ridefinendo il proprio approccio, non solo in termini di business e vendite, ma anche nella filosofia di design. In una recente intervista, Gilles ha sottolineato l’importanza di dare “autonomia ai designer locali”, convinto che solo “chi vive quotidianamente una cultura” può tradurla in forme e dettagli capaci di rispecchiarla. Il suo ruolo, spiega, è quello di garantire che le varie squadre imparino le une dalle altre, condividendo risorse ed esperienze per “creare un linguaggio globale coerente ma rispettoso delle specificità di ciascun marchio”.
Nell’era digitale, gli aggiornamenti software e le funzioni connesse offrono strumenti inediti per mantenere un modello sempre attuale. Tuttavia, Gilles invita alla cautela. Il valore di un brand non può ridursi a “una somma di tecnologie”. L’auto deve trasmettere la propria essenza a colpo d’occhio, ancora prima di salire a bordo. Questo principio, definito “lettura a 50 piedi”, è la base da cui partire per creare un’identità chiara e immediatamente riconoscibile.
Un aspetto cruciale riguarda il ruolo delle luci, ormai protagoniste del design esterno. Stellantis investe molto in questo settore, con team dedicati che sviluppano firme luminose distintive e funzionali, capaci di esprimere personalità senza cadere negli eccessi di alcuni competitor.
All’interno, invece, la sfida si concentra sull’equilibrio tra tecnologia e comfort. Schermi sempre più sofisticati, materiali ricercati e dettagli nascosti diventano “strumenti per trasmettere emozione” e rafforzare il legame con la storia dei marchi. Gilles affronta anche il tema dei loghi: alcuni brand scelgono restyling evidenti, altri preferiscono modifiche sottili e quasi impercettibili. Ogni scelta, spiega, deve essere “coerente con la missione del modello e con il momento storico del marchio”.