Lo stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco, un tempo considerato l’orgoglio dell’industria automobilistica italiana, si trova in una situazione difficile. L’azienda ha annunciato che applicherà una limitazione lavorativa di un anno per tutti i dipendenti. Questa misura riguarda circa 3.750 dipendenti, che lavoreranno con orari significativamente ridotti a partire da settembre.
Stellantis ha annunciato che applicherà una limitazione lavorativa di un anno per tutti i dipendenti di Pomigliano
Nello stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco (Napoli) è stato siglato un pre-accordo tra azienda e sindacati (Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Aqcf) per prorogare di un anno i contratti di solidarietà (Cds) per i 3.750 dipendenti a partire dall’8 settembre. L’intesa prevede una riduzione media dell’orario di lavoro fino al 75%, in attesa della formalizzazione definitiva presso il Ministero. Durante l’incontro, i sindacati hanno ottenuto anche la sottoscrizione di un verbale congiunto con la direzione per richiedere un incontro alla Regione Campania, volto a garantire sostegno al reddito e favorire la partecipazione ai percorsi formativi previsti dal Cds, che sarà discusso anche al tavolo ministeriale.
Il ricorso alla solidarietà è legato alla perdurante flessione e incertezza del settore automotive. Aniello Guarino, segretario provinciale Fim, ha sottolineato che la solidarietà «deve restare uno strumento di difesa, non una soluzione strutturale o ordinaria». La reazione dei rappresentanti dei lavoratori è inequivocabile. Ritengono che Stellantis stia gradualmente riducendo il ruolo dei suoi stabilimenti italiani, spostando la produzione in Paesi a basso costo. Questa situazione rappresenta una sfida per il governo italiano. L’industria automobilistica è un settore strategico dell’economia italiana e Pomigliano sostiene migliaia di famiglie campane. L’opposizione chiede già interventi e pressioni su Stellantis affinché non riduca la produzione nel Paese in cui Fiat ha costruito il suo marchio.
Sebbene la decisione copra formalmente un periodo di un anno, molti esperti temono che possa essere l’inizio di una ristrutturazione più profonda. Sullo sfondo, l’azienda sta investendo sempre di più in Nord Africa e nell’Europa orientale, inclusa la Polonia. Se questa tendenza dovesse continuare, gli stabilimenti italiani, anche quelli più efficienti, potrebbero gradualmente perdere importanza. Ricordiamo che a Pomigliano vengono prodotte attualmente Fiat Panda, Alfa Romeo Tonale e Dodge Hornet.