La notizia che la Ferrari presenterà a ottobre nuove informazioni sulla sua prima supercar 100% elettrica ha da tempo acceso i riflettori del mondo automotive. Manca poco più di un mese e mezzo all’annuncio ufficiale, atteso con trepidazione da appassionati e addetti ai lavori, perché l’ingresso della Casa di Maranello nell’universo delle vetture a batteria rappresenta una svolta epocale nella storia della mobilità privata.
Il marchio italiano è da sempre sinonimo di velocità, potenza e design iconico: modelli come la Testarossa, la 308 GTB o la Enzo hanno scolpito un’epoca e reso inconfondibile anche il ruggito dei motori, volutamente studiato in molti casi per emozionare. Secondo le prime indiscrezioni, il debutto elettrico avverrà con una supercar nettamente di nuova generazione ma fedele al DNA sportivo di Ferrari.
L’amministratore delegato Benedetto Vigna ha confermato che la futura elettrica manterrà la tradizione agonistica del marchio, attingendo a un ampio patrimonio tecnico e garantendo autenticità e coerenza con i valori del Cavallino Rampante. È chiaro che non si tratterà di un modello alla portata di tutti: come le hypercar più esclusive, sarà destinata a una clientela ristretta e facoltosa, dettaglio che certamente non stupisce.
Uno degli aspetti più discussi riguarda il suono della Ferrari elettrica. Le auto elettriche, prive di scarico e motore termico, sono molto più silenziose. Questo riduce l’inquinamento acustico, ma priva anche il conducente e chi osserva del coinvolgimento sonoro tipico dei V8 o V12 Ferrari. Per questo motivo, i tecnici di Maranello stanno studiando delle firme acustiche artificiali, capaci di trasmettere emozioni simili a quelle offerte dai propulsori tradizionali. L’idea è trasformare la mancanza di rumore in un’opportunità, creando un’esperienza sensoriale unica, quasi un “ruggito elettronico” su quattro ruote.
Il debutto commerciale della prima Ferrari elettrica è previsto per il 2026, e segnerà anche un passo fondamentale nella strategia di sostenibilità dell’azienda. Ferrari ha infatti fissato l’obiettivo della neutralità carbonica entro il 2030, un traguardo ambizioso che passa inevitabilmente dall’elettrificazione della gamma.
Nonostante la Casa continui a investire anche nei motori a combustione interna, il futuro sembra già tracciato: soddisfare sia i puristi legati al rombo del benzina, sia chi chiede prestazioni estreme in chiave green. La sfida non è soltanto tecnica, ma anche culturale. La Ferrari elettrica, d’altronde, non è solo un nuovo modello, ma un simbolo della trasformazione di un settore intero.