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Stellantis, le contromisure di Antonio Filosa sulle perdite da 2,7 miliardi di dollari

Nonostante tutto, il CEO Stellantis ha indicato segnali di speranza, citando il successo delle nuove Fiat Grande Panda e Citroen C3 Aircross.

Antonio Filosa, ceo stellantis

Antonio Filosa, nuovo CEO di Stellantis, ha iniziato il suo mandato con una sfida colossale: rimettere in carreggiata una delle più grandi case automobilistiche del mondo, alle prese con un calo degli utili, turbolenze geopolitiche e una trasformazione forzata del mercato automobilistico globale. Nel primo semestre del 2025, Stellantis ha sorpreso negativamente gli investitori, riportando una perdita netta di 2,7 miliardi di dollari, a fronte di aspettative che prevedevano almeno un margine positivo.

Stellantis, quindi, sta ricalibrando la sua strategia, riducendo gli investimenti nei veicoli 100% elettrici e a idrogeno, per puntare maggiormente su motorizzazioni ibride più in linea con le nuove richieste di mercato. Ma la sfida è doppia: oltre agli ostacoli imposti dai dazi e dalle guerre commerciali, Stellantis soffre anche con una flessione del 25% nelle spedizioni nordamericane.

Filosa, già leader del brand Jeep, ha promesso un piano di rilancio graduale. Tuttavia, deve anche sanare le fratture lasciate dal suo predecessore Carlos Tavares. Stellantis ha inoltre registrato importanti svalutazioni su Maserati e ha subito costi significativi legati al richiamo degli airbag Takata.

Antonio Filosa, ceo stellantis

Nonostante tutto, Filosa ha indicato segnali di speranza, citando il successo delle nuove Fiat Grande Panda e Citroen C3 Aircross in Europa e promettendo una ripresa lenta ma costante. I risultati completi saranno resi noti il 29 luglio, quando Stellantis pubblicherà le previsioni aggiornate per l’intero anno fiscale.

Secondo esperti del settore, Stellantis starebbe anche pianificando un ritorno deciso alle origini, rilanciando motori a benzina ad alte prestazioni, in particolare per riconquistare i clienti più fedeli nei mercati chiave come gli Stati Uniti.

La prima mossa significativa arriva da Ram, che ha deciso di riportare in vita il celebre motore HEMI V8 da 5,7 litri, dopo le numerose critiche ricevute in seguito alla sua eliminazione in favore di un V6 più efficiente ma meno “muscolare”. Anche Jeep ha annunciato il ritorno della Cherokee di medie dimensioni, puntando a riconquistare una fetta importante del mercato SUV, mentre Dodge, dopo aver tentato la via dell’elettrificazione, è pronta a ripensare l’offerta per tornare a parlare alla sua clientela più affezionata, quella appassionata di cavalli e performance.

Antonio Filosa, ceo stellantis

Come anticipato, Stellantis sta anche lottando contro dazi doganali sempre più pesanti. L’azienda ha già pagato 350 milioni in dazi nella prima metà dell’anno. Con un surplus di auto invendute, il gruppo potrebbe essere costretto ad aumentare i prezzi nel corso dell’anno per controbilanciare l’impatto delle tariffe. Il futuro resta incerto, ora è il momento di ricostruire fiducia e, soprattutto, i profitti del Gruppo.