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Stellantis, il nuovo CEO Filosa in trincea su Europa e Sud America

Il nuovo CEO Filosa è chiamato a costruire alleanze per fronteggiare l’assalto cinese non solo in Europa, ma anche in America Latina.

antonio filosa stellantis

Sulla scrivania di Antonio Filosa, neoamministratore delegato di Stellantis, si stanno accumulando dossier strategici di fondamentale importanza. Uno dei più urgenti riguarda la crescente penetrazione dei marchi automobilistici cinesi nel mercato europeo, un fenomeno che sta rapidamente erodendo le quote di mercato delle Case storiche, in particolare nel settore delle city car.

Negli ultimi anni, le auto compatte sono progressivamente scomparse dai listini europei, complice l’aumento vertiginoso dei costi di produzione e l’imposizione di normative sempre più stringenti. I grandi gruppi hanno quindi preferito orientarsi su segmenti più redditizi. Tuttavia, colossi come BYD hanno colto al volo l’occasione per proporre veicoli elettrici accessibili, come la Dolphin Surf, già perfettamente in linea con le attuali direttive europee in materia di sicurezza.

nave cargo BYD

Per questo motivo, John Elkann e Luca de Meo, rispettivamente presidente di Stellantis e (da poco ex) CEO di Renault, stanno da mesi sollecitando la Commissione Europea a rivedere le normative, in particolare il Regolamento generale sulla sicurezza (GSR2). Attualmente, per rendere conformi i veicoli ai requisiti GSR2 e alle leggi anti-inquinamento, i produttori devono affrontare costi che oscillano tra gli 850 e i 1.400 euro per ogni auto. Una cifra che azzera quasi del tutto i margini su modelli a basso prezzo.

Il nuovo CEO Filosa è chiamato a costruire alleanze per fronteggiare l’assalto cinese non solo in Europa, ma anche in America Latina, dove il Brasile è diventato un nuovo campo di battaglia. La BYD, insieme ad altri brand cinesi, ha aumentato sensibilmente le esportazioni verso questo paese, con oltre 22.000 veicoli immatricolati da inizio anno. Le previsioni indicano un balzo fino a 200.000 unità nel 2025, quasi l’8% del mercato brasiliano.

antonio filosa stellantis

Il Brasile rappresenta uno dei pilastri dell’industria automobilistica per Stellantis, con tre stabilimenti produttivi e una quota di mercato del 29,4% grazie al successo di Fiat. Tuttavia, le aziende cinesi sembrano voler sfruttare i dazi temporaneamente bassi (attualmente al 10% sulle auto elettriche) senza investire in impianti locali. Questo solleva non poche preoccupazioni tra le autorità brasiliane e le associazioni di categoria, che temono un danno strutturale all’industria nazionale.