Una delle figure più influenti dell’industria automobilistica europea, almeno fin quando ne ha fatto parte prima dello “spostamento” al mondo della Moda, è certamente Luca De Meo, manager carismatico che ha recentemente lasciato il Gruppo Renault. Un cambio di rotta audace, che ci offre lo spunto per recuperare un’intervista rilasciata tempo fa a Il Sole 24 Ore, in cui De Meo raccontava retroscena interessanti sul suo passato legato ad Alfa Romeo.
Fino al 2015, De Meo è stato uno dei protagonisti nel Gruppo Fiat, lasciando il segno con il rilancio della 500 e della Lancia Ypsilon, due modelli diventati icone. Poi, il passaggio al colosso Volkswagen, in un momento delicato per i brand italiani. Un addio che Sergio Marchionne, mentore e punto di riferimento per De Meo, pare non abbia mai apprezzato. Si dice addirittura che, nei primi tempi, il manager italo-canadese smise di rivolgergli la parola. L’offerta tedesca, però, era troppo allettante. Come spiegò lui stesso, riferendosi ai brand italiani: “La mia missione era conclusa”.
Nell’intervista, De Meo rivela anche un dettaglio a proposito delle mosse al vertice dell’epoce. Non credeva nella strategia di rilancio dell’Alfa Romeo, perché percepiva una mancanza di sostegno concreto da parte del top management. Una situazione diametralmente opposta a quanto trovato in Germania.
In molti oggi ritengono che De Meo abbia fatto con Seat ciò che Fiat avrebbe dovuto fare con Alfa Romeo: ha risanato i conti del marchio spagnolo, per poi lanciare Cupra come brand indipendente, sportivo e giovane. Un’operazione brillante, che ha creato una nuova identità forte e riconoscibile.
Nonostante le ambizioni di Marchionne, che sognava un’Alfa Romeo capace di competere con BMW, Fiat non ha mai investito davvero nel Biscione. Il risultato è che Giulia e Stelvio sono due vetture eccellenti per meccanica, dinamica di guida e prestazioni, ma penalizzate da scarsa visibilità e strategie di marketing poco incisive. D’altronde, oggi, è ancora una scelta comune quella dell’auto tedesca piuttosto che italiana.