Stellantis ha annunciato la riapertura dello stabilimento di assemblaggio di Belvidere, situato nell’Illinois, che era stato precedentemente chiuso. L’impianto sarà riconvertito per la produzione di un nuovo pick-up di medie dimensioni, previsto entro il 2027. Tuttavia, i precedenti piani di costruire un centro di produzione batterie per veicoli elettrici e un hub ricambi presso lo stesso sito sono oggi cancellati.
L’aggiornamento, comunicato dal presidente locale 1268 del sindacato UAW, Matt Frantzen, rappresenta una versione ridotta rispetto al progetto di rinnovamento inizialmente previsto nell’accordo sindacale del 2023 tra Stellantis e i lavoratori. Originariamente, l’azienda aveva chiuso la fabbrica nel febbraio 2023 come parte di una strategia più ampia per contenere i costi.
Frantzen ha confermato ad Automotive Dive che verso la fine dello scorso anno ai dipendenti è arrivato l’annunciato che “il Mega Hub e lo stabilimento di batterie non sarebbero divenuti realtà in questa sede”. Stellantis si concentrerà quindi sulla riconversione dello stabilimento per la produzione di pick-up, un processo che potrebbe richiedere fino a 18 mesi una volta iniziato.
Jodi Tinson, portavoce di Stellantis, ha ribadito l’impegno dell’azienda a riattivare la produzione a Belvidere, senza però commentare direttamente la cancellazione del progetto per la fabbrica di batterie. Inoltre, non è specificato se il nuovo pick-up risulterà alimentato a motore tradizionale, elettrico o ibrido, anche se Tinson ha precisato che il veicolo “sfrutterà appieno le nostre capacità multi-energia”.
L’accordo sindacale UAW-Stellantis dell’ottobre 2023 prevedeva originariamente l’aggiunta di una fabbrica di batterie per veicoli elettrici nello stabilimento di Belvidere, parte di un’iniziativa del Dipartimento dell’Energia statunitense da 1,7 miliardi di dollari per incentivare la produzione di veicoli elettrici, che includeva un contributo di 335 milioni di dollari a favore di Stellantis per il sito. Nonostante il finanziamento, Stellantis ha deciso di non procedere con la costruzione dello stabilimento di batterie.
Il sindacato locale aveva stimato la creazione di circa 1.500 posti di lavoro con la riapertura, ma Frantzen ha evidenziato che, dei circa 1.800 lavoratori rappresentati, alcuni hanno già dichiarato di non voler rientrare.