in ,

Auto storiche sulle strade della Targa Florio: anche una Lancia Stratos

L’aria dei luoghi tanto cari a Vincenzo Florio è stata respirata dai protagonisti del meeting.

Auto storiche strade Targa Florio
Lancia Stratos

Le strade della Targa Florio sono frequentate spesso dagli eventi motoristici. I raduni nell’area non si contano. Il più recente è andato in scena lo scorso fine settimana, con auto storiche di un certo calibro. In realtà l’evento non si è focalizzato sulla corsa ideata da don Vincenzo Florio, ma ha toccato alcuni suoi luoghi del Grande, del Medio e del Piccolo Circuito delle Madonie, come Isnello, Collesano, Campofelice di Roccella.

Il via alle danze nella giornata di venerdì 23 maggio, quando gli equipaggi si sono concessi un tuffo pomeridiano nello splendore di Cefalù. Dalla perla del Tirreno, a metà mattina di sabato 24 maggio, i protagonisti si sono spostati con le loro auto storiche in direzione di Gibilmanna. Poi il viaggio verso Collesano, per la sosta pranzo in una nota struttura ricettiva dell’area.

Qui gli ospiti hanno potuto respirare in pieno il fascino di un sito emblematico della Targa Florio e la magia del percorso che accoglieva il confronto tra i piloti impegnati nella mitica gara siciliana. A seguire, il rientro in hotel a Campofelice di Roccella, seguendo il segmento viario che il mitico Nino Vaccarella amava maggiormente nella sua sfida di casa.

Grande la curiosità suscitata lungo il percorso dalle auto storiche protagoniste dell’evento, tra Alfa Romeo, Lancia, Maserati, Fiat, Porsche, Mustang e compagnia bella. Nella line-up, una rarissima ASA 1000 GT, nota come la ferrarina: una coupé che si vede in giro solo in poche e qualificate occasioni.

Auto storiche strade Targa Florio
ASA 1000 GT

Il primo posto nel cuore del pubblico è stato però guadagnato da un magnifica Lancia Stratos, in condizioni da concorso. Questa creatura, con più di 50 anni di vita sulle spalle, profuma di gloria ed attualità. La sua storia sportiva, insieme al fascino delle forme e alla forza seduttrice dell’unità propulsiva, ne ha fatto un’icona, destinata all’eternità. Per quel che mi riguarda è l’auto da rally più sexy ed emozionante di sempre.

La sportiva torinese è una di quelle auto che hanno cambiato il corso della storia. Il suo ciclo produttivo andò avanti dal 1973 al 1975. Sui campi di gara entrò in scena per tenere alti i colori del marchio, dopo la felice parentesi sportiva della Fulvia, di cui prese idealmente il posto. Riuscì perfettamente nell’impresa, guadagnando una lunga scia di successi, che la fecero entrare nell’antologia del motorsport.

Si fatica a credere che oggi sia un’auto storica, per l’attualità dei tratti, ma il tempo è implacabile, anche per i miti. Una cosa è certa: Marcello Gandini disegnò per Bertone un capolavoro di stile. Incredibile il carisma del modello, che si esprime in modo straordinariamente muscolare, da qualsiasi prospettiva d’osservazione.

Sotto il cofano posteriore, disegnato con linee taglienti, come il resto dell’auto, pulsa un altro capolavoro, questa volta ingegneristico. Stiamo parlando del motore V6 aspirato da 2.4 litri di cilindrata, preso a prestito dalla Dino 246.

La provenienza Ferrari si coglie sin dalle prime note delle sue alchimie sonore, che producono una melodia inebriante, capace di fissarsi per sempre nel cuore. Il sound è da antologia, come il resto. Qui il V6 emiliano riesce a sviluppare fino a 280 cavalli di potenza massima, a 8000 giri al minuto. Con le quattro valvole per cilindro ci si spinge a quota 320 cavalli.

Sul piano strutturale, la Lancia Stratos si giova di una monoscocca centrale in lega leggera, opportunamente rinforzata, che fa da ancoraggio per due telaietti supplementari in traliccio di tubi di acciaio. L’insieme fornisce la giusta dose di resistenza e leggerezza. Molto efficaci le dinamiche del modello, oggi diventato auto storica, soprattutto sul fronte dell’agilità e della spinta.

Certo, con la trazione solo posteriore e la tecnologia dei tempi romantici, per tirarne fuori il potenziale bisogna davvero saperci fare al volante, ma le soddisfazioni di guida sono immense. Questa belva da gara fu una regina dei rally, come testimoniano i tre Campionati del Mondo consecutivi guadagnati nel 1974, 1975 e 1976. Un palmares strepitoso, per un’auto unica, che brilla come una stella anche fra le storiche.

Auto storiche strade Targa Florio
Maserati 3500 Spder