Negli ultimi anni, i richiami nel settore automobilistico sono aumentati in modo significativo, ma ciò non implica necessariamente un calo parallelo dell’affidabilità delle auto moderne. Spesso, queste operazioni sono attuate in via precauzionale, soprattutto per garantire la sicurezza degli utenti. Esemplari in tal senso sono casi come lo scandalo Takata, con conseguenze tragiche, che hanno spinto il settore verso una maggiore attenzione preventiva. Anche il “dieselgate” ha innescato numerosi richiami, questa volta legati all’inquinamento ambientale. Tuttavia, nel caso di Stellantis, il motivo del nuovo richiamo di 526 veicoli in Francia è di altra natura: il ritorno in officina è richiesto per conformarsi a normative specifiche e non per problemi di sicurezza immediata o ambientale.
Alcuni veicoli di Stellantis potrebbero essere stati dotati di una centralina telematica autonoma che non funziona correttamente
Secondo il reparto comunicazione dell’azienda, alcuni veicoli del gruppo automobilistico potrebbero essere stati dotati di una centralina telematica autonoma che non funziona correttamente. L’indicatore del limite di velocità, detto anche avviso di superamento della velocità, potrebbe quindi essere difettoso. Considerata la natura spesso molto fastidiosa di questo ausilio elettronico, sono pochi gli automobilisti che si lamenteranno di questa situazione. D’altro canto, Stellantis ha l’obbligo di porre rimedio a questa situazione, perché le sue auto non sono più conformi allo standard GSR 2. Questa norma è obbligatoria da luglio 2024 per tutti i modelli prodotti in serie e venduti sul mercato europeo. Per porre rimedio alla situazione, la multinazionale si assumerà quindi la responsabilità di sostituire la centralina telematica autonoma difettosa.
Il richiamo avviato da Stellantis in Francia riguarda un numero relativamente contenuto di veicoli rispetto alla portata del gruppo, ma coinvolge numerosi marchi e modelli. Le sigle identificative sono MVU per Peugeot, NR8 per Citroën, KQX per Opel e 6975 per Fiat Professional. I modelli coinvolti, prodotti tra il 2 maggio e il 21 novembre 2024, includono versioni recenti di Citroën Berlingo, C4, Spacetourer e Jumpy; Fiat Doblo e Scudo; Opel Corsa, Combo, Zafira e Vivaro; Peugeot 208, 2008, Rifter, Partner, Traveller ed Expert. Le case contatteranno i proprietari per fissare un intervento in officina volto a correggere un malfunzionamento legato al sistema GSR 2, considerato da molti utenti invasivo. È possibile verificare online se il proprio veicolo è interessato tramite i portali di Citroën, Opel e Peugeot. Per i veicoli Fiat, serve il numero VIN.