Stellantis ha concordato un patteggiamento da 4,2 milioni di dollari con il California Air Resource Board (CARB) per chiudere un’indagine relativa a presunte violazioni delle normative sulle emissioni. L’inchiesta ha riguardato specifici modelli di furgoni commerciali Ram ProMaster, equipaggiati con il motore diesel EcoDiesel I4 da 3,0 litri, prodotto da Iveco. Secondo le conclusioni del CARB, i veicoli interessati includono i Ram ProMaster 1500, 2500 e 3500 prodotti tra il 2014 e il 2016, i quali erano dotati di dispositivi non autorizzati che eludevano i controlli sulle emissioni. La presenza di tali dispositivi ha causato l’emissione di circa 55 tonnellate di ossidi di azoto in eccesso, sostanze altamente inquinanti che rappresentano una minaccia significativa per la qualità dell’aria e per la salute pubblica.
Stellantis ha accettato di richiamare i veicoli interessati
Stellantis ha accettato di richiamare i veicoli interessati per adeguare i loro sistemi di controllo delle emissioni ai rigorosi standard sulla qualità dell’aria della California. Questo accordo segue diversi precedenti casi relativi alle emissioni che hanno coinvolto FCA US. Nel 2022, Stellantis ha pagato 5,6 milioni di dollari alla California per accuse simili che hanno coinvolto 30.600 veicoli, tra cui i modelli Ram 1500, Jeep Grand Cherokee e Dodge Durango dal 2012 al 2018 equipaggiati con il motore HEMI V8 da 5,7 litri, che non erano conformi agli standard di certificazione delle emissioni.
Stellantis ha anche risolto un’indagine federale sulle frodi sulle emissioni diesel nel 2022. Questo caso ha coinvolto un software per dispositivi illegati installati su 100.000 veicoli in tutto il paese, tra cui 13.325 unità vendute in California. Questi veicoli, comprendenti modelli Ram 1500 e Jeep Grand Cherokee dal 2014 al 2016 con motori EcoDiesel V6 da 3,0 litri, hanno portato Stellantis a dichiararsi colpevole di cospirazione e a pagare 300 milioni di dollari di sanzioni.
Al momento, Stellantis non ha ancora diffuso alcuna dichiarazione ufficiale riguardo all’accordo recentemente raggiunto. Questo caso evidenzia le difficoltà persistenti che il settore automobilistico si trova ad affrontare nel tentativo di rispettare le rigide normative imposte dal California Air Resource Board (CARB). Tali sfide si fanno ancora più pressanti in un contesto in cui le normative ambientali continuano a diventare progressivamente più severe, richiedendo alle case automobilistiche di adattarsi rapidamente per soddisfare standard sempre più stringenti.