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Bollo Auto: più inquini più paghi

chilometri e emissioni saranno i nuovi parametri per la tassa di proprietà

Rottamazione bollo auto in favore di una nuova tassa per le emissioni, questa è la proposta del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa per “migliorare” la situazione polveri sottili in Italia; una sorta di bollo “bonus-malus” che dipenderebbe non più dai chilowatt, bensì dalle emissioni di CO2.

  • Bollo auto europeo: vediamo le caratteristiche

Per allinearsi e uniformarsi all’Europa, come la Germania ad esempio, che usa parametri diversi dai nostri per tassare gli automobilisti, il Generale di brigata dell’Arma dei carabinieri Costa (laurea in scienze Agrarie con specializzazione in diritto dell’ambiente) ha deciso che il prezzo da pagare  per i possessori di un’auto dipenderà dalla quantità di inquinamento dei chilometri percorsi.

Il Parlamento europeo avallerebbe completamente questa manovra, tra l’altro già in discussione in Commissione dei Trasporti a Strasburgo, che ovviamente prevedrebbe un dispositivo di controllo e conteggio dei km percorsi e ovviamente l’abolizione del bollo auto per come noi lo conosciamo.

Si arriverà a una decisione definitiva dopo l’approvazione del Consiglio Europeo e degli Stari membri, nel 2023 circa, sperando in un miglioramento economico tale da permettere a tutti un’auto ibrida!

bollo auto

Un’ennesima proposta del Governo del cambiamento che fa discutere: questo sicuramente penalizza chi non può permettersi un’auto nuova con meno emissioni, e penalizza anche chi è costretto a percorrere tanti chilometri giornalmente.

A beneficiarne invece coloro che percorrono pochi chilometri o che sono in possesso di auto ibride e elettriche, mentre per gli altri c’è sempre la possibilità di servirsi dei messi pubblici, saltando tra ritardi, soppressioni, scioperi e copertura non sufficiente.

Nuova accisa sulla benzina?

Tra l’altro se le Regioni incasseranno meno soldi, come faranno a potenziare il trasporto pubblico già deludente?

Sono già arrivate lamentele per la probabile futura assenza di questa importante entrata per le casse, ma alcune voci confermerebbero che l’intenzione di avallare questa manovra sarebbe compensata da una ulteriore accisa sul costo del carburante, questione che aumenterebbe notevolmente i risvolti negativi di questa manovra.

Ricordiamo infine che a Roma entrerà in vigore il blocco dei diesel euro 3 da gennaio, preceduta dal nord Italia che ha escluso la circolazione di questi veicoli in città.

Ci auguriamo che questi ulteriori sacrifici corrispondano ad un notevole aumento della qualità di vita.

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