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Alfa Romeo Swiss Grand Tour – Parte 3: Attraverso l’Engadina con la Giulia Spider del 1962

Alfa Romeo Svizzera e Speedholics presentano la terza parte dell’Alfa Romeo Swiss Grand Tour

Alfa Romeo Swiss Grand Tour

Alfa Romeo Svizzera e Speedholics presentano la terza parte dell’Alfa Romeo Swiss Grand Tour. Ancora una volta il Biscione porta i suoi fan in giro attraverso i pittoreschi paesaggi della Svizzera e vi presentiamo esclusivi oggetti da collezione dell’Alfa Romeo. Questa volta andremo in Engadina e ci godremo il puro piacere di guida a bordo dell’Alfa Romeo Giulia Spider del 1962.

Alfa Romeo Svizzera e Speedholics presentano la terza parte dell’Alfa Romeo Swiss Grand Tour

La protagonista a quattro ruote della terza parte dell’Alfa Romeo Swiss Grand Tour è l’Alfa Romeo Giulia Spider (1962) di proprietà di Ronnie Kessel, titolare della Kessel Classic di Lugano. Con la Giulia sul “Passo del Giulia”, come viene chiamato in italiano il Passo Julier – va bene. Il viaggio inizia presto, con il clima fresco che spinge a tenere il tettuccio chiuso, almeno nel tragitto verso lo Julier.

Il percorso si snoda inizialmente lungo la strada cantonale n. 3 da Thisis a Tiefencastle e poi per altri 35 chilometri lungo la strada principale attraverso ampie e panoramiche valli in cui lunghe e tortuose strade salgono e scendono dalle colline, ripetutamente interrotte da meravigliosi panorami. Da Bivio, piccolo paese ai piedi dei Juliers, il percorso porta fino alla cima del passo a 2200 metri.

 Uno scenario perfetto per celebrare le virtù di un’auto come la Giulia Spider: maneggevole e confortevole. Il vecchio è accompagnato dalla Stelvio Quadrifoglio, che è nel suo elemento sulle strade dei passi con il suo motore V6 biturbo da 520 CV (Stelvio è il nome italiano dello Stelvio).

Raggiunta la sommità del passo, dall’altro lato si scende dolcemente con ampi tornanti e lunghi rettilinei fino al Lago di Silvaplana, uno dei quattro laghi della valle. E qui, a temperature leggermente più alte, è il momento di togliere il tettuccio. Costeggiando il lago alimentato dall’Inn, Giulia e Stelvio raggiungono la “Perla dell’Engadina”, St. Moritz. 

Mentre St. Moritz è conosciuta soprattutto come luogo di intrattenimento e sport – qui si sono svolte due volte le Olimpiadi invernali, c’è una famosa pista di bob, una pista da corsa per skeleton e tornei di polo sulla neve sul lago ghiacciato – ma anche il Segantini museo dedicato al celebre pittore con il monumentale trittico alpino. A proposito di grandi opere: lungo il muro di pietra della stazione ferroviaria si può ammirare l’enorme installazione “Welcome” (29×4 metri) dell’artista grafica americana Barbara Stauffacher Solomon, recentemente scomparsa all’età di 95 anni.

Alfa Romeo Swiss Grand Tour

Le due Alfa Romeo lasciano St. Moritz, lasciano l’Inn sulla destra e scendono in direzione Celerina fino ad una rotonda che porta al secondo passo, il Bernina. Per raggiungere il passo si passa dalle piste del Piz Bernina, che con i suoi 4.049 metri è una delle vette più alte dei Grigioni, attraverso il comune di Pontresina fino al comprensorio sciistico ed escursionistico Diavolezza a quota 2.000 metri, dove due funivie portano a quasi 3.000 metri.

Sei chilometri separano il Diavolezza dalla cima del passo, un percorso immerso nell’incantevole paesaggio delle Alpi Retiche. Dopo il Passo del Bernina l’ultimo tratto scende verso la Valtellina. Il primo valico di frontiera con l’Italia è la dogana La Motta, il luogo perfetto per concludere il magico viaggio attraverso i Grigioni.

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