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Termini Imerese, caos e confusione

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Sempre più buio il futuro dello stabilimento di Termini Imerese in attesa dell’annunciata ripresa dell’attività produttiva di nuove auto ibride. Crescono infatti i dubbi sulla composizione del consiglio d’amministrazione e sulla situazione finanziaria.

L’indicato partner cruciale dell’operazione, il Banco Rio de Janeiro, sembra ora essere pronto a tirarsi indietro e rinunciare.

A tutto questo si aggiunge il “nuovo enigma” riguardante il docente all’Università La Sapienza di Roma,  Massimo Lo Cicero.

Grifa spa ha annunciato di aver nominato un nuovo consiglio di amministrazone ma Marcello Gianferotti, procuratore della banca, sottolinea di non aver ricevuto nulla per iscritto ma solo delle comunicazioni verbali, compresa quella di Massimo Lo Cicero come presidente.

Il mistero si infittisce: il docente all’Università La Sapienza di Roma interpellato da “il fatto quotidiano”, ha smentito di aver avuto qualsiasi contatto.

Il problema è che oltre ai consiglieri di Grifa mancano anche i 100 milioni di euro che erano stati previsti dall’aumento di capitale deliberato nello scorso mese di luglio.

Pertanto le casse dell’azienda sono in attesa dei 75 milioni di euro che dovrebbero essere messi da un fondo brasiliano, amministrato e partecipato proprio dal Banco Rio de Janeiro.

Nel frattempo al ministero dello Sviluppo economico è in programma un incontro tra Grifa e i sindacati.

Nuti, deputato siciliano alla Camera, ha commentato la situazione confusionaria:

“Una delle persone indicate tra i componenti del cda della società non avrebbe avuto contatti in tal senso, mentre il Banco brasiliano Brj sarebbe pronto a sfilarsi dall’operazione. E questi non sono che gli ennesimi buchi neri di un progetto che fa acqua da tutte la parti e in cui di chiaro non c’è nulla. Domani all’Ars l’assessore Vancheri dovrà darci parecchie spiegazioni. Le ricordiamo che in ballo, oltre che alle aspettative degli operai, ci sono parecchi soldi pubblici”.

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