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Torino: scatta il blocco traffico fino agli Euro 5

Il ripetuto superamento negli ultimi giorni dei limiti delle emissioni fa scattare il blocco del traffico di livello 1 a Torino.

Piazza Vittorio Torino

L’Amministrazione Comunale di Torino dispone il livello 1 di allerta per le emissioni nell’ambiente, a seguito dei valori rilevati negli ultimi giorni. Ieri, giovedì 2 febbraio 2023, gli enti territoriali del capoluogo piemontese hanno proclamato lo stop, avendo ravvisato, per il terzo giorno consecutivo, il superamento del limite massimo di 50 µg/m³.

Accompagnato dal colore arancione, il provvedimento emanato è la prima misura adottata nel 2023 a contenimento delle emissioni. Una decisione importante, che non solo la dice lunga sui problemi derivanti da un parco circolante molto vecchio in Italia, ma promette di arrecare parecchi disagi alla popolazione. Difatti, sarà proibito l’utilizzo pure di vetture abbastanza recenti, anche se lungo una fascia oraria ridotta.

Torino: stato di allerta 1 per le emissioni inquinanti

Torino

Il blocco della città di Torino viene adottato per la prima volta nella nostra penisola, almeno durante la settimana. Chi dovrà recarsi oggi sul posto di lavoro, e dispone di una macchina datata, sarà costretto a individuare un “piano B”, come ad esempio i mezzi di trasporto pubblico. Qualora i problemi persistano allora scatterà il livello 2 di allerta, caratterizzato dal colore rosso, in cui confluiranno pure i veicoli commerciali. Ma andiamo a vedere nel dettaglio quali sono le conseguenze del fermo.

L’intervento della giunta comunale va oltre alla città di Torino, in quanto comprende pure i 76 Comuni del circondario. Andando a consultare i canali ufficiali di riferimento, possiamo apprendere come con il livello 1 di allerta è vietato il transito sia di auto a benzina sia diesel, entrambe fino alla classe di omologazione delle emissioni Euro 2. Si applica il medesimo trattamento in merito alle auto Gpl o metano fino a Euro 1, oltre ai motocicli-ciclomotori fino a Euro 1. Il veto è stabilito per le intere 24 ore, senza alcuna eccezione di sorta.

La Lista Lo Russo sbarra i cancelli pure agli esemplari a gasolio Euro 3, Euro 4 ed Euro 5. Tuttavia, per loro vale a partire dalle ore 8.00 della mattina fino alle 19.00 di sera. Dunque, nelle undici ore sarà negato l’uso. Per la popolazione interessata sarà difficile farvi fronte, costituendo le ore centrali della giornata, quelle in cui maggiormente ci si muove, per esigenze di studio o di lavoro. Inoltre, sempre dalle 8 della mattina alle 19 di sera non avranno modo di procedere al regolare svolgimento del servizio i furgoni e i camion Euro 3 ed Euro 4.

Stefano Lo Russo

Contestualmente, anche chi rimarrà a casa avrà delle indicazioni da osservare. Nello specifico, si dispone il divieto di impiego di stufe e caminetti a legna dagli standard qualitativi inferiori alle cinque stelle, nonché del bruciamento di materiale vegetale. È poi tassativo il ricorso ai pellets di certificato A1 e il rispetto di una temperatura pari o inferiore a 18 gradi all’interno degli edifici.

Il pacchetto delle manovre di contenimento mira allo scopo di migliorare la situazione, di conseguenza alle forti emissioni di anidride carbonica risalenti agli scorsi giorni. L’auspicio delle autorità è di assistere a un progresso nelle rilevazioni dei prossimi giorni, sicché, in caso contrario, occorrerà passare al livello 2, caratterizzato da un valore di particelle pari o superiore a 75 µg/m³.

Il superamento del limite di emissioni del Comune di Torino conferma i dati negativi relativi al 2022, raccolti nel report Mal’aria di città 2023: cambio di passo cercasi di Legambiente. Il capoluogo piemontese è stata la città italiana ad aver superato per il maggior numero di giorni la soglia massima di inquinamento di particolato (PM10) nel 2022: 98 giorni contro i 35 autorizzati dalla normativa. Al secondo posto si è classificata Milano con 84, al terzo Asti con 79. Seguono Modena con 75, Padova e Venezia con 70.

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