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Ferrari 288 GTO, il restomod è completo: l’ultimo regalo di Materazzi

Il restomod della Ferrari 288 GTO eseguito dall’azienda italiana Maggiore è completo: si tratta dell’ultimo regalo dell’Ing. Materazzi.

Ferrari 288 GTO

Non era questione di se, ma di quando la pratica del restomod sarebbe andata a toccare da vicino le icone assolute di Maranello. Nessun marchio riesce ancora oggi a emanare lo stesso fascino del Cavallino Rampante. Ed era perciò piuttosto insolito assistere alla mancanza di esemplari d’epoca modernizzati, secondo le attuali mode e tecnologie. Ora i fan hanno modo di apprezzare coi loro stessi occhi la brutale e incantevole Ferrari 288 GTO, che per l’occasione presenta sempre un propulsore V8, tuttavia rivisto attraverso delle correzioni degne di nota.

Ferrari 288 GTO: il capolavoro attualizzato ai giorni nostri

Ferrari 288 GTO

Metterci le mani deve essere stato complicato. Si rischiava di macchiare le qualità di un bolide di bellezza e capacità tecniche più uniche che rare. Ad assumersi l’onere e l’onore è stata l’azienda italiana Maggiore, già avvezza alle vetture del Costruttore, essendosi occupata in passato della 308 GTM. Ora la squadra omaggia quel capolavoro di mezzo stradale chiamato Ferrari 288 GTO, dando vita alla cosiddetta GranTurismo, un restomod su base 208 (o 308 o 328) sviluppato con l’Ing. Nicola Materazzi.

Purtroppo, il geniale ingegnere è di recente scomparso; di conseguenza, la GranTurismO diventa una sorta di lode alla sua figura immortale, padre di opere d’arte in movimento quali la F40, la Stratos, la EB110 e, appunto, la 288 GTO.

Ferrari 288 GTO

Il telaio della vettura donatrice ha subito un completo processo di restauro e rinforzo. I freni sono Brembo, le sospensioni hanno subito un intervento con componenti provenienti dall’industria aerospaziale. La linea della carrozzeria è stata ridisegnata al fine di renderla una Ferrari 288 GTO in chiave moderna, con tratti squadrati e vintage, ad affiancare a particolari tipici della nostra epoca. Nel rispetto dell’originale, il motore è un 2.9 litri V8 biturbo, pur con alcune correzioni: compatto e montato longitudinalmente, ha turbocompressori, nuovi corpi farfallati singoli e carter secco.

Quanto saprà andare? Se lo chiedono un po’ tutti, sicché nessuno della compagnia ha voluto svelare il mistero. Poco ma sicuro, il V8 sarà in grado di sfondare il muro dei 600 cavalli, presumibilmente rendendo la GranTurismo grintosa e temibile tanto quanto la sua antenata. Abbagliante con la sua tonalità gialla, trasmette un brivido solo a guardarla.

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