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Ferrari: per le performance delle elettriche un motore da… Ritorno al Futuro

Ferrari ha un asso nella manica per il raggiungimento di performance superiori con l’era elettrica: i motori a flusso assiale.

Ferrari 296 GTB

Quando i conducenti dei futuri modelli Ferrari pigeranno il piede sull’acceleratore delle loro auto elettriche ad alte prestazioni, riceveranno energia extra dalle batterie, frutto di una soluzione che fa tanto Ritorno al Futuro, scrive il sito Automotive News. No, non del flusso canalizzatore, bensì dei motori a flusso assiale. Analogamente alla Mercedes, il Cavallino Rampante sfrutterà questa metodologia per generare coppia tra i due rotori e lo statore.

I motori a flusso assiale hanno dimensioni di gran lunga inferiore dei radiali prevalentemente usati, ma hanno una maggiore densità di potenza per chilogrammo. Unità del genere ricopriranno un ruolo cruciale per realtà quali la Casa di Maranello mentre si invola nella elettrificazione della gamma high-performance. Tutti gli EV offrono l’impressione di un’accelerazione istantanea.

Ferrari e i motori a flusso assiale

Benedetto Vigna

Mentre nell’era della combustione sono stati raggiunti tempi migliori in partenza e velocità di picco superiori con più cilindri, i Costruttori differenzieranno le elettriche a velocità elevate, ottenendo il massimo dalle batterie. Yasa, società con sede a Oxford, in Inghilterra, fornitrice dei sistemi ibridi plug-in alle SF90 e 296 GTB della Ferrari, utilizza solo pochi chilogrammi di ferro per i suoi statori, riducendo la massa delle macchine fino all’85%.

Il risultato è figlio di un’idea di Tim Woolmer, il cui lavoro a riguardo è stato al centro del suo dottorato di ricerca in ingegneria elettrica all’Università di Oxford. Nel giro di pochi anni dal conseguimento del titolo di studio, Jaguar Land Rover ha pianificato di adottarlo nella C-X75, una due posti ibrida-elettrica con una potenza sufficiente per rivaleggiare con Porsche 918 Spyder, McLaren P1 e Ferrari LaFerrari.

Ferrari logo

Mentre JLR ha finito per annullare il progetto a causa di vincoli finanziari, i propulsori di Yasa si sono fatti strada nell’hypercar ibrida Koenigsegg Regera, seguita dalla Ferrari SF90.
L’innovazione consente un torque vectoring che gestisce meglio la potenza inviata a ogni singola ruota, a vantaggio della agilità.

I motori assiali non decreteranno la fine di quelli radiali, in grado di assicurare una velocità di punta superiore. Per la Ferrari 296 GTB, il controllo ha avuto la priorità; pertanto, la scelta è ricaduta solo un assiale più leggero.

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