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Ferrari: trimestre da record per il cavallino rampante

Ha venduto in totale 3455 unità nel secondo trimestre del 2022

Ferrari 296 GTB

Ferrari ha annunciato oggi i risultati preliminari consolidati relativi al secondo trimestre e al semestre concluso il 30 giugno 2022. Nel Q2 di quest’anno le vetture consegnate hanno raggiunto le 3455 unità, con un incremento di 770 esemplari (+28,7%) rispetto all’anno precedente. Nel portafoglio prodotti del trimestre sono compresi sette modelli con motore a combustione interna e tre ibridi, che hanno rappresentato rispettivamente l’83% e il 17% delle consegne.

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In linea con i piani di Maranello, l’aumento delle consegne durante il trimestre è stato trainato dalla Portofino M e dalla gamma F8. Nel corso del trimestre sono iniziate le consegne della Ferrari 296 GTB e sono state incrementate quelle della 812 Competizione. Le Monza SP1 e SP2, invece, hanno raggiunto la fine della produzione nel primo trimestre.

Ferrari secondo trimestre 2022
Ferrari, ecco come sono andate le vendite nel secondo trimestre del 2022

Ferrari: le vendite sono aumentate del 28,7% nel Q2 2022

Tutte le aree geografiche hanno apportato un contributo positivo durante il trimestre. Quella EMEA ha registrato un aumento del 4,5%, le Americhe del 62,2%, la Cina Continentale, Hong Kong e Taiwan sono più che raddoppiate (+115,7%), in linea con la forte domanda, mentre la regione Resto dell’APAC è cresciuta del 21,4%.

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Nel secondo trimestre del 2022, i ricavi netti di Ferrari sono stati pari a 1291 milioni di euro, in crescita del 24,9%. I ricavi provenienti da auto e parti di ricambio sono stati pari a 1100 milioni di euro, in crescita del 25%, grazie all’aumento dei volumi e al contributo delle personalizzazioni.

Ferrari secondo trimestre 2022

La contrazione dei ricavi della sezione Motori (Euro 41 milioni, in calo dell’8,5%) riflette la diminuzione delle consegne a Maserati, con l’approssimarsi della scadenza del contratto nel 2023. L’aumento dei ricavi provenienti dalle sponsorizzazioni, proventi commerciali e relativi al marchio pari a 117 milioni euro (+29,5%) è attribuibile principalmente al migliore posizionamento nel campionato di Formula 1 dell’anno precedente e al contributo delle attività lifestyle, in parte compensato dalle minori sponsorizzazioni.

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Gli altri ricavi sono aumentati a 33 milioni di euro (+78,4%), un risultato riconducibile principalmente ad altre attività di supporto. I cambi, inclusi quelli di transazione, di conversione e comprensivi delle operazioni di copertura, hanno avuto un impatto positivo per 41 milioni di euro, in particolare il dollaro statunitense e lo yuan.

Ferrari secondo trimestre 2022

L’EBITDA del secondo trimestre 2022 si è attestato a 446 milioni di euro, in crescita del 15,5% rispetto all’anno precedente e con un margine dell’EBITDA pari al 34,6%. Nel secondo trimestre 2022, l’EBIT è stato di 323 milioni di euro, con un aumento del 17,8% rispetto all’anno precedente e un margine dell’EBIT del 25%.

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I volumi hanno avuto un impatto fortemente positivo (90 milioni di euro) e riflesso l’aumento delle consegne rispetto all’anno precedente. La variazione leggermente negativa del mix/prezzo (16 milioni di euro) è dovuta principalmente al mix prodotti meno favorevole rispetto all’anno precedente, dovuto al minore contributo delle Ferrari Monza SP1 e SP2 e alla maggiore incidenza della Portofino M, in parte controbilanciato dalle personalizzazioni.

I costi industriali e quelli di ricerca e sviluppo hanno evidenziato un incremento (27 milioni di euro) dovuto principalmente all’aumento degli ammortamenti, all’inflazione dei costi e ad altri oneri operativi non ricorrenti.

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Ferrari secondo trimestre 2022

L’utile netto è stato pari a 251 milioni di euro

Nel trimestre, l’aliquota fiscale è stata del 20% e riflette la stima dei benefici attribuibili al Patent Box, l’Allowance for Corporate Equity (ACE) e le deduzioni dell’iper e superammortamento su impianti e macchinari.

Di conseguenza, l’utile netto del periodo è stato pari a 251 milioni di euro, in aumento del 21,6% rispetto all’anno precedente mentre l’utile diluito per azione del trimestre si è attestato a 1,36 euro rispetto a 1,11 euro nel secondo trimestre 2021.

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Il free cash flow industriale, pari a 79 milioni di euro, è stato trainato dal forte EBITDA e in parte compensato da spese in conto capitale di 166 milioni di euro, dalla variazione di capitale circolante fondi e altre voci leggermente negativa di 29 milioni di euro e dal pagamento di interessi e imposte di 162 milioni di euro nel trimestre.

L’indebitamento industriale netto, pari a 387 milioni di euro al 30 giugno 2022 rispetto a 136 milioni di euro al 31 marzo 2022, riflette anche il pagamento, nel secondo trimestre, di dividendi per 250 milioni di euro e il riacquisto di azioni proprie per 81 milioni di euro. Al 30 giugno 2022, la liquidità complessiva disponibile era pari a 1875 milioni di euro (2162 milioni di euro al 31 marzo 2022), incluse linee di credito committed inutilizzate per 669 milioni di euro.

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