Carlos Sainz vince il GP della Gran Bretagna. Sul circuito di Silverstone ne sono davvero capitate di ogni, con lo spagnolo in grado di sfruttare la particolare giornata di Verstappen, tradito da continui problemi alla monoposto. Sergio Perez e Lewis Hamilton chiudono rispettivamente secondo e terzo. Appena giù dal podio Charles Leclerc, quarto, malgrado abbia avuto a lungo il comando. La decisione di non fermarsi ai box contestualmente con la safety car costa punti pesanti all’uomo in rosso. Seguono Alonso, Norris, Verstappen, Mick Schumacher, Vettel e Magnussen.
Ad entrambe le Alfa Romeo è toccato il ritiro: spaventoso l’impatto di Guanyu Zhou poco dopo lo start. Provvidenziale il lavoro dell’Halo, la gabbia di titanio adibita a proteggere la testa dei piloti. Il prossimo appuntamento con la Formula 1 è previsto fra una settimana, quando il Circus approderà in Austria, al Red Bull Ring. In termini di classifica, Verstappen è ora primo con 181 punti, poi Perez con 147 e Leclerc con 138 e Sainz con 128, ottavo Bottas con 46. Nella graduatoria costruttori Red Bull avanti a quota 328 punti, dunque la Ferrari a 266 e Mercedes a 203.
GP della Gran Bretagna: trionfa Sainz, Leclerc quarto
Con le gomme rosse Verstappen brucia subito Sainz, ma scatta la bandiera rossa. Al primo giro Zhou si cappotta dopo una spaventosa carambola. Un’Alpha Tauri tampona Russell, che finisce contro l’Alfa di Zhou, facendola cappottare strusciando sull’asfalto. Nell’incidente viene coinvolta pure la macchina di Albon. Entrambi i piloti sono trasportati – coscienti – al centro medico della pista. Spaventoso l’accaduto, con l’auto del cinese volata oltre le barriere. La F1 fornisce presto rassicurazioni sullo stato di salute dei driver: nulla di grave, per fortuna, anche se si è temuto il peggio.
Nel frattempo, alcune persone sono entrate in pista, ma vengono fermate prontamente dalle Forze dell’Ordine, già in allerta da giorni. Il primo giro viene completamente cancellato e alle 16.56 avviene una nuova partenza. Si riprende a riferimento l’ordine della griglia perché non tutte le macchine avevano superato la linea a seguito della bandiera rossa. Sainz monta le gomme gialle e stavolta anche Verstappen fa lo stesso, come Leclerc e Perez.
Al via, l’olandese della Red Bull prova ad attaccare Sainz, che però resiste e gli chiude la traiettoria. Difesa muscolare da parte dello spagnolo sul diretto inseguitore, mentre Perez prova a scavalcare Leclerc, senza successo. Il monegasco, infatti, gli impedisce di infilarsi; nel contatto, Charles perde una paratia dell’ala anteriore, pure il messicano riporta danni e alla quinta tornata è costretto a passare dai box per sostituire le parti interessate. La top 5 è ora formata da Sainz, Verstappen, Leclerc, Norris e Hamilton.
Parte un’investigazione per l’attacco sferrato da Leclerc a Verstappen. Quando si corre l’ottavo giro, il leader della classifica generale è a mezzo secondo da Carlos, in zona Drs. Max è più veloce, comunica il ferrarista al team radio. Alla decima tornata va largo all’uscita della Becketts e Max ne approfitta. Sembra un episodio chiave della gara e invece alla 13esima Verstappen buca una gomma ed è perciò obbligato al pit stop. Sainz si rimette in testa, con Leclerc alle sue spalle. Il monegasco ha un passo migliore del compagno di paddock ed è vicinissimo al leader della corsa Liberi di lottare, avevano detto al box della Ferrari. Intanto, Verstappen deve capitalizzare la situazione in proprio favore per accorciare il gap.
Leclerc chiede istruzioni alla squadra, Ferrari non dà a Sainz l’ordine di spostarsi e ciò provoca la rabbia di Leclerc. Dal muretto spronano Carlos a spingere, anche perché dietro Hamilton gira fortissimo e costituisce un serio pericolo per il Cavallino Rampante. Davanti al pubblico di casa il sette volte campione iridato sfodera gli occhi della tigre
Con la vettura danneggiata, Verstappen è uscito dalla lotta. Occupa la sesta posizione, dietro a Sainz, Leclerc, Hamilton, Norris e Alonso al giro numero 20. In quello successivo Sainz viene fatto rientrare ai box: gli montano le dure. Adesso Leclerc comanda le operazioni, una mossa chiaramente strategica. Comunque, Charles deve guardarsi bene dagli attacchi di Hamilton, in particolare spolvero. Il 24enne stenta nel ritmo per via di alcuni danni della F1-75. Sainz rientra al terzo posto. Ennesimo pit di Verstappen, tradito dalla RB16. Alla tornata 26 Leclerc fa lo stesso, con Hamilton, ora primo, che ritarda il pit, credendo nella vittoria.
Dietro Sainz e Leclerc girano su tempi simili. Charles pigia sull’acceleratore e, una volta chiesto agli addetti della Ferrari, ha l’ok per lottare con l’amico-rivale. L’iberico è però troppo lento e al giro 31 gli danno l’ordine di lasciar passare il monegasco. Lui esegue e Charles è secondo. Hamilton ritarda quanto più il pit, finché alla fine non deve fermarsi e ciò lascia Leclerc più tranquillo. Con l’auto non in buone condizioni, Verstappen è inchiodato all’ottavo posto. Il proposito è di chiudere in maniera meno indolore possibile una giornata alla quale si approcciava con i chiari favori del pronostico.
A seguito dei vari pit, l’ordine è Leclerc, Sainz, Hamilton, Perez, Norris e Alonso. Il predestinato allunga e le cose girano ancora meglio perché il calvario di Max prosegue, al punto da essere passato dalla Alpine di Ocon. Il transalpino è, però, presto chiamato al ritiro. Sventola la bandiera gialla e irrompe la safety car, in un momento complicato per Sainz, che stava arrancando e vedeva sempre più nello specchietto la monoposto di Hamilton.
Dato lo sviluppo inaspettato, Hamilton, Sainz, Perez e Verstappen ne approfittano per mettere gomme fresche, le soft, a differenza di Leclerc. È consapevole Charles di cosa va incontro e, infatti, al giro 44 Sainz lo passa per riprendere la testa della corsa. Ed è appena l’inizio: prima arriva di gran carriera Perez e poi è il turno di Hamilton. Al nativo di Stevenage il ferrarista tenta di resistere, lo controsorpassa. Ma è un fuoco di paglia: al giro 49 Hamilton sferra l’affondo decisivo alla Copse. Gli occhi sono però tutti per Sainz, che conquista la sua prima vittoria di sempre in Formula 1. La Ferrari riassapora il dolce gusto della vittoria.