in

Tuning folle: replica Dino 246 GTS su base Honda Civic

Una delle più belle auto di Maranello ha ispirato una discutibile trasformazione su base CRX.

Dino 246 GTS replica honda
Foto da Bring-a-Trailer

La Dino 246 GTS, anche se non si fregia del “cavallino rampante”, ha l’apparato genetico delle Ferrari. Questa vettura, oggi, sul mercato collezionistico raggiunge quotazioni che la mettono fuori dalla portata dei comuni mortali. Secondo Ruoteclassiche, un esemplare in condizioni impeccabili vale 420 mila euro. Nelle aste internazionali, talvolta, il modello riesce a spuntare cifre ancora più alte. Quindi, per la stragrande maggioranza delle persone, resta solo la possibilità di sognarla, a meno di una improbabile vincita alla lotteria.

Forse anche in virtù delle cifre in ballo, qualcuno, nel corso degli anni, ha cercato di costruirsi delle repliche, sempre molto discutibili, soprattutto perché feriscono una storia nobile, con un approccio a dir poco eretico. Io non sopporto le riproduzioni e le opere non originali, ma in giro ci sono persone che non si fanno scrupoli di questo tipo.

Negli anni settanta nacque negli Stati Uniti d’America un’auto in kit ispirata nel look a quella di Maranello. Si chiamava Kelmark GT. Un ragazzo, innamorato della Dino 246 GTS ma privo delle risorse economiche richieste dall’acquisto di un esemplare autentico, per il prezzo stellare raggiunto dal modello sul mercato, ha deciso di usare uno di quei kit per adattarlo a una Honda Civic CRX del Sol del 1993.

Una trasformazione discutibile

Il risultato, per fortuna, consente la riconoscibilità della replica anche a grande distanza, ma qualcuno, meno appassionato, potrebbe credere davvero di trovarsi al cospetto di una vera Dino 246 GTS. Certo, bisogna avere una cultura automobilistica pari a zero per cadere nell’equivoco, perché le proporzioni, i dettagli e tanti altri elementi sono completamente diversi, ma il quadro generale crea una remota connessione evocativa che potrebbe ingannare qualcuno asciutto di cultura automobilistica.

In tempi recenti questa riproduzione della Dino 246 GTS su base Honda Civic CRX del Sol è stata messa in vendita sul sito di aste Bring-a-Trailer, lasciando spazio al libero movimento delle offerte. La spinta dell’esemplare di cui ci stiamo occupando fa capo a un piccolo motore a quattro cilindri da 1.6 litri di cilindrata, con 125 cavalli di potenza, che non ha certo il fascino e le melodie del V6 di Maranello. Anche gli interni sono completamente diversi, nonostante le modifiche apportate dal committente, per dare un tono più sportivo all’allestimento dell’abitacolo.

Le condizioni non sembrano da concorso: tanti gli interventi da eseguire per riportarla a uno stato di “decoro”, ammesso che qualcuno voglia farsi carico di simili oneri. Da notare come questa replica abbia l’ardore di esibire il “cavallino rampante”, cosa che Enzo Ferrari evitò per la vera Dino 246 GTS. Base di partenza, per la trasformazione di cui ci siamo occupati, è stata la già citata Honda Civic CRX del Sol, introdotta sul mercato nel 1993. Si tratta di una vettura a due posti secchi, con tettuccio rigido asportabile e con lunotto verticale: piccoli elementi che hanno agevolato il lavoro di trasformazione, ma la Dino 246 GTS resta di un altro pianeta.

La vera Dino 246 GTS

Ferrari Dino

Doveroso, a questo punto, spendere due parole sulla magnifica sportiva di Maranello (quella autentica per intenderci), nella cui sigla numerica sono evidenziate la cilindrata di 2.4 litri e l’architettura a 6 cilindri (a V di 65°) del motore, disposto in posizione posteriore centrale. Una novità, quest’ultima, rispetto alla filosofia dominante di Enzo Ferrari. Negli anni precedenti, infatti, il Drake voleva i buoi davanti al carro. Un segno dei tempi.

Come abbiamo scritto in altre circostanze, il modello nacque con l’obiettivo di aprire la casa di Maranello verso nuovi segmenti di mercato e verso clientele più estese. La scelta di un marchio diverso dal “cavallino rampante” ha voluto evitare i rischi di immagine connessi ad un’operazione del genere. Sin da subito la Dino 246 GTS entrò nel cuore della gente. Del resto, Pininfarina riuscì a conferirle una presenza scenica favolosa, che ha fatto scuola.

La linea, morbida e ondulata, esprime un grande carattere ed una bellezza da top model. A dare ancoraggio alla magnifica carrozzeria provvede un telaio a traliccio di tubi d’acciaio, con pianale in lamiera saldato e con strutture di supporto per il motore e le sospensioni posteriori. L’energia dinamica viene fornita da un motore da 195 cavalli, che le consente di accelerare da 0 a 100 km/h in 7.2 secondi e di raggiungere una velocità massima di 235 km/h, in un quadro di grande agilità e maneggevolezza. Oggi questa creatura di Maranello è molto ricercata dai collezionisti e molto amata dalla gente.

Fonte | Carscoops

Foto | Bring-a-Trailer

Lascia un commento