Fin dal 2016 il tema è caldo in Formula 1. Da quando il team Haas ha compiuto il proprio ingressola cooperazione è spinta al massimo consentito. La scuderia statunitense acquista da Maranello circa il 70 per cento delle sue vetture. Ma per scatenare un polverone occorreva una Ferrari da sogno, come quella ammirata nelle prime uscite della stagione 2022. La concorrenza avanza sospetti su presunti accordi contrari al regolamento.
Ferrari-Haas: perplessità sul legame
L’indignazione – segnala il portale tedesco Auto Motor und Sport in un interessante pezzo di approfondimento – è abbastanza forte nel momento in cui Haas mette a referto punti e, con i suoi 240 dipendenti, ottiene risultati migliori di realtà grandi il doppio. Nel 2020 e nel 2021, quando gli americani rimanevano tra le retrovie e le Rosse erano lontane dalla vetta, il patto a tre tra Haas, Ferrari e Dallara non interessava a nessuno.
Con la profonda rivisitazione del regolamento, la sinergia ha assunto una nuova considerazione. Il budget e il tempo in galleria del vento sono limitati. Il concetto di auto è completamente ripensato. Haas ha accolto circa 25 ingegneri della Ferrari, ai quali è toccato preparare le valigie a causa del famigerato budget cap. Il responsabile della divisione tecnologica Simone Resta era il capo progettista della squadra ufficiale.
Gli uffici della Haas trovano posto nella vecchia ala aziendale, proprio accanto alla nuova struttura Ferrari di Maranello. Chiunque intenda entrare deve usare il suo pass. I sistemi informatici sono completamente separati, sottolinea Guenther Steiner, team principal della Haas, nel tentativo di spegnere le discussioni. Vicino è il reparto Ferrari addetto a costruire l’hypercar per Le Mans. Nessun dipendente di Formula 1 dell’unità di Mattia Binotto vi accede.
Ora che la Ferrari è improvvisamente in lotta per i Gran Premi e la corona iridata, e Haas si è già rivelata la terza della classe a livello di velocità in pista ed è giunta due volte in zona punti, i vecchi maligni sono tornati sul ring. Com’è possibile che entrambe le squadre abbiano fatto un salto di qualità in classifica rispetto al 2021? E come è possibile che Ferrari e Haas si basino su un concept molto simile con fiancate lunghe, larghe e alte, nonché un airbox sottile?
Il budget cap obbliga il personale a essere spostato
Ed eccolo di nuovo, l’antico sospetto che la scuderia ufficiale e il suo cliente si passino in segreto informazioni sullo sviluppo. Haas ha intrapreso i lavori in galleria del vento sull’auto del 2022 nel gennaio 2021 e ha avuto diritto a un maggior numero di prove poiché era il fanalino di coda del campionato. Quando la Ferrari e diverse altre scuderie hanno voltato pagina a giugno, Haas era già nella seconda fase di sviluppo della VF-22. Il primo concept con fiancate sottili simili a Mercedes, McLaren e Williams è stato scartato.
In teoria sarebbe bastato un cenno di Haas alla Ferrari per evitare perdite di tempo. Ciò si sarebbe tradotto in un risparmio per la Rossa. Non è necessario uno scambio di dati proibito o gesta da agente segreto per questo. Lo si può tranquillamente notare nell’asse Alpha Tauri e Red Bull o tra Williams e Mercedes.
Il boss della Red Bull, Christian Horner, lo ha confermato: in caso di passaggi da una “team A” a un “team B”, gli ingegneri porteranno sempre con sé ciò che hanno in mente. Soprattutto ora che le grandi hanno dovuto rilasciare il personale sotto la pressione del budget cap. Se occorre tagliare teste e un team più piccolo come Alpha Tauri ha ancora la capacità di reclutarne alcune, è del tutto naturale che loro le raccomandino. Ma in tale scenario, le operazioni attuate non mirano ad aggirare le disposizioni della FIA.
Tre compagini contro Haas e Ferrari
Tre compagini avrebbero esortato la FIA a controllare gli scambi tra la Haas VF-22 e la Ferrari F1-75. Ufficialmente, manco a dirlo, nessuno afferma di averlo chiesto. Si gioca a scaricabarile. Comunque, il trio può essere probabilmente individuato tra McLaren, Aston Martin, Alpine e Mercedes. In passato erano felici di segnalare il possibile abuso di alleanze troppo strette.
In ogni caso, le risposte dei capi forniscono una visione approfondita. Toto Wolff rimarca l’enorme balzo in avanti compiuto da Haas. È una svolta interessante. Un esempio di apprendimento veloce, mentre come organizzazione di 2.000 persone che ha riscosso successo in passato, ora stanno lottando con avversarie ben più piccole. Pertanto, hanno di certo svolto un ottimo operato, ha dichiarato sibillino il numero uno di Mercedes.
Allo stesso tempo, Wolff invoca un adattamento delle regole. Il cambio di personale tra due squadre e la vicinanza fisica delle infrastrutture impiegate genera problemi che non giovano al Circus. Hanno condiviso la galleria del vento con l’Aston Martin per un biennio. Ciò ha innescato un putiferio due anni fa, anche se tutto stava procedendo regolarmente. Chiunque fa un buon lavoro dovrebbe essere riconosciuto per questo e non messo in discussione. Ecco perché un domani occorrerà definire soluzioni atte a impedire situazioni del genere.
Dubbi dalla Alpine
Anche l’uomo cardine di Alpine, Otmar Szafnauer, lascia trasparire perplessità. La Haas – ha osservato – è una piccola squadra che è balzata dall’ultimo al terzo posto durante la sessione invernale. Ed è una sorpresa. A dispetto della vasta riforma delle regole, non si aspettava che gli equilibri si sarebbero spostati così. Ciò poiché le big sono in possesso di maggiore know-how e di migliori infrastrutture, ma è convinto che la FIA indagherà sul caso e coglierà le palesi analogie tra le monoposto.
In realtà, ci sono relativamente pochi dettagli in comune, fatta eccezione per l’architettura di base. Tali somiglianze si possono peraltro ravvisare altrove. Alpha Tauri sposa le idee della Red Bull, Williams della Mercedes. L’airbox sottile è una trait d’union di Ferrari e dei clienti Haas e Alfa Romeo. Un ingegnere sarebbe, d’altronde, sconsiderato a non accettare il dono messo sul piatto d’argento della power unit Ferrari. Inoltre, non sorprende che le sospensioni e i loro punti cardine mostrino delle somiglianze. Haas li acquista, infatti, legalmente dalla Ferrari.
Galleria del vento in comune o no?
La miracolosa ascesa di Haas ha in gran parte a che fare con il tempo in più a disposizione che gli americani si sono faticosamente ritagliati per sé stessi. L’auto del 2021 non è stata perciò ulteriormente sviluppata. Alfa-Sauber conferma l’importanza di dedicarvisi anima e corpo. La scuderia elvetica ha interrotto i lavori sull’auto precedente alla fine di aprile e si è concentrata deliberatamente su una monoposto estremamente leggera. Ora la Sauber C42 è la più leggera del settore, con un peso inferiore fino a 15 kg in confronto a Red Bull e Mercedes.
Quando Haas ha rimediato la sua prima delusione a Melbourne, sono state immediatamente sollevate teorie del complotto secondo cui Ferrari ne avrebbe interrotto la fornitura in modo che le discussioni non fossero ulteriormente alimentate. Le illazioni hanno fatto leva sulle velocità massime sorprendentemente scarse della Haas in qualifica. Una speculazione bocciata seccamente da Guenther Steiner, che ha liquidato la faccenda bollandola come una sciocchezza. Non sarebbe consentito imporre a un cliente una tipologia di motore differente da quella del fornitore. Infatti, in Australia, Haas non è riuscita a performare per via del carente assetto.
Le indagini FIA non porteranno il risultato sperato dall’accusa, profetizza Auto Motor und Sport. Tuttavia, la querelle continuerà. Ad esempio, riguarderà la galleria del vento. Il boss di Alpha Tauri, Franz Tost, pensa che sia ridicolo, per motivi di costi e sostenibilità, costringere ciascun partecipante ad avere una sua galleria del vento.
Il collega della McLaren, Andreas Seidl, ha una linea di pensiero opposto. Per loro è una questione di principio. Due scuderie non dovrebbero avere in comune altro che il motore e i componenti del cambio. Non pensano sia ammissibile la condivisione di infrastrutture. Lo sanno dalla FIA che è impossibile monitorare ogni forma di scambio. Dunque, quello che non si può controllare bisognerebbe proibirlo. Il pericolo è che la condivisione delle informazioni renda il customer team migliore di ciò che realmente è mentre supporta la casa madre.