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Ferrari-Sainz, rinnovo vicino: tutti i dettagli e il perché dei rinvii

Il rinnovo di Carlos Sainz con la Ferrari è ad un passo: il contratto sul quale il pilota spagnolo metterà la firma è già bello che pronto.

Sainz

Se Leclerc è un punto fermo della Ferrari presente e futura, che ne sarà di Carlos Sainz? Il pilota spagnolo non se la sta passando granché bene, reduce dalla “scottatura” dell’ultimo Gran Premio, corso sul circuito dell’Albert Park, in Australia. Dopo un buon venerdì, dove lo si dava già per sicuro protagonista della gara alle porte, nel sabato di qualifiche sono emerse varie difficoltà. Tra la bandiera rossa e la frustrazione scaturita la giornata è andata a rotoli.

Il duro lavoro compiuto in prossimità non ha portato ai risultati auspicati. Si sperava in una ripresa nel giorno seguente. Tuttavia, dei disguidi al volante (cambiato all’ultimo istante), la partenza errata e la troppa foga hanno assesto il colpo di grazia finale: tempo una manciata di giri ed è finito dritto nell’erba. Il sipario è così calato sul terzo appuntamento stagionale. Una involuzione in confronto ai due precedenti impegni, in cui aveva chiuso in seconda e terza posizione.

Sainz e Leclerc: uno spettacolare confronto tra “piloti alpha”

Carlos Sainz Charles Leclerc

Ma gli errori commessi sono probabilmente frutto del nervosismo precedentemente accumulato. Perché in entrambe le occasioni gli era sempre toccato l’onta di chiudere alle spalle del compagno di scuderia. E, si sa, il primo rivale di un pilota è la persona insieme alla quale condivide il paddock. Da qui il retrogusto amaro rimasto in bocca, con la sensazione di poter fare di meglio. La determinazione ad andare oltre i propri limiti talvolta rischia, però, di tornare indietro a mo’ di boomerang. Essere ambiziosi non solo va bene, ma è essenziale, specialmente se vesti di rosso. Ciò purché i nervi rimangano sotto controllo, il che non è accaduto. La differenza tra Carlos e Charles sta principalmente qui: il temperamento.

I primi anni alla corte del Cavallino hanno contribuito al processo di maturazione di Leclerc. In principio, era un po’ una testa calda: non appena le cose non giravano nella direzione voluta, perdeva le staffe. E chi lo ha seguito in passato lo sa benissimo. Al via del campionato 2022 di Formula 1 la magia si è avverata. Riprendendo le dichiarazioni di Marc Gené, ambassador del team e commentatore di Sky Sport, la testa ha fatto clic. In meglio. L’irrefrenabile desiderio di spaccare il mondo non è venuto a mancare, tuttavia ora esiste una calma di fondo.

Il maggiore senso di consapevolezza gli servirà ancor di più nei prossimi mesi. Il dominio semi-incontrastato della Ferrari non può essere mantenuto fino alla fine. Di sicuro, le compagini rivali, a partire dalla Red Bull (occhio però a non dimenticare le Mercedes…) daranno fondo a tutte le loro energie per guadagnarsi la ribalta. E poi lo stato di grazia che al momento caratterizza Leclerc è da confermare. Attualmente sembra letteralmente volare sulla monoposto, correre in una categoria a parte, come solo le leggende della competizione ci sono riusciti.

Sainz: un contributo alla causa scordato fin troppo facilmente

E poi c’è Carlos Sainz. Colui che da asso al volante si è trasformato improvvisamente in una frana in un week-end, nella prospettiva dei detrattori più accaniti. Che hanno forse dimenticato il fondamentale apporto del 27enne alla causa nella stagione scorsa. Ha avuto un ruolo di primo piano nella conquista del terzo posto nella classifica costruttori, dietro alla Mercedes e alla Red Bull, ma davanti alla McLaren. Anzi, per dirla fino in fondo, i numeri segnalano che è stato soprattutto suo il merito, avendo ottenuto un maggior numero di punti rispetto a Leclerc. E no, non è un modo di sminuire quest’ultimo, ma giusto un tentativo di dare a “Carlos quel che è di Carlos”, rimettendo un po’ d’ordine.

Che Charles sia un talento fantastico già ne avevamo la consapevolezza, sin dall’approdo alla corte di Maurizio Arrivabene. Scelto per sostituire Kimi Raikkonen, ad oggi l’ultimo campione iridato della scuderia, è andato oltre le più rosee previsioni. Ci sono stati dei frangenti dove si faticava a capire chi tra lui e Sebastian Vettel fosse la matricola e chi il veterano. Figurarsi poi immaginare che all’epoca appena un anno di esperienza alle spalle in F1, a bordo di un’Alfa Romeo.

Ora, alla stagione d’esordio in Ferrari, pure Carlos Sainz ha favorevolmente colpito. Cresciuto nella Red Bull Academy, qualcuno aveva da ridire circa la chiamata. In effetti, dei prospetti interessanti orbitavano intorno all’academy, perciò c’era davvero il bisogno di puntare su di lui? I risultati su pista fanno rispondere di sì, senza tanti dubbi.

Il perché dei continui rinvii

Dubbi che non affliggono nemmeno ora la dirigenza della Ferrari. La squadra ha piena fiducia nelle qualità e nel potenziale dello spagnolo. Nell’intervista post gara della settimana scorsa, Mattia Binotto aveva già tolto un po’ di pressione al suo uomo. I passi falsi rientrano nel naturale iter di crescita e il team principal è sicuro che degli errori ne saprà far tesoro. Fonti vicine confermerebbero la capacità di lasciarsi la débâcle per focalizzarsi sul domani.

In un contesto simile il prolungamento contrattuale sarebbe la strategia ideale per spegnere qualsiasi pettegolezzo di mercato motori. A onor del vero, l’accordo è già pronto per essere formalizzato da un sacco di tempo, si apprende dalle pagine del Corriere dello Sport. Addirittura, da oltre un mese e mezzo, tuttavia qualche intoppo burocratico avrebbe rallentato le procedure, in aggiunta alla probante trasferta in Medio Oriente e l’altrettanto sfiancante in Australia.

L’agenda fitta avrebbe impedito di ritagliarsi qualche giorno tranquillo da dedicare alla fatidica firma e l’annuncio, che secondo le normative di Consob e SEC (enti di supervisione delle borse valori di Piazza Affari e Wall Street) vanno effettuati nel giro di 24 ore. Essendo una società quotata in borsa, alla Ferrari spetta osservare a pieno le disposizioni, onde evitare di subire sanzioni.

Nero su bianco

L’estensione del matrimonio assicura a Carlos Sainz la permanenza a Maranello almeno quanto Charles Leclerc, dunque fino al 2024. Il comunicato giungerà traendo vantaggio del breve periodo di tranquillità, nel percorso di avvicinamento a Imola. Si prospetta una vera bolgia nella città emiliana per la gara nella formula della Sprint al sabato, la prima dell’attuale torneo. Era dal lontano 2004 che la Rossa non si presentava sulle rive del Santerno in testa alla classifica iridata, con la squadra in vantaggio di 39 lunghezze sulla Mercedes (104 a 65) e di 34 su George Russell (71 a 37).

Reduce dal pesante “0” di Melbourne, Carlos Sainz sarebbe finalmente in procinto di mettere nero su bianco. Il rinnovo della promessa d’amore cadrebbe alla vigilia del GP di Imola, come abbiamo appena detto. La mossa sarebbe in linea con la tradizione di lungo corso della Casa che, in passato, si è tenuta in serbo degli annunci di rilievo a ridosso delle gare davanti al proprio pubblico.

Uno scenario trionfale

Sainz

Corteggiato e reclutato nella primavera del 2021 con un contratto biennale, Sainz allungherà la militanza in Ferrari. Giunto a due anni di distanza da Leclerc, ha fatto vedere di che pasta è fatto. Lo zelo nel lavoro, la propensione a non accontentarsi mai gli rendono onore. E rispecchiano la filosofia di una scuderia per cui chiunque vorrebbe correre. Le più grandi icone (anche se alla lista manca un certo Lewis Hamilton) hanno guidato per almeno un anno la monoposto di Maranello. Di conseguenza, il madrileno ha avuto le idee chiarissime di legarsi.

La speranza di ogni membro della squadra è di riportarla alle vette che le competono e Carlos avrà un ulteriore biennio per consacrarsi. Lo scenario trionfale potrebbe già concretizzarsi nell’attuale campionato. Tagliata prematuramente fuori dai giochi titolati lungo del 2021, concluso con un ruolo da comprimario, la Rossa ha cercato la luce. L’opportunità di muoversi in anticipo rispetto agli altri top team, e la concomitante rivoluzione nel regolamento tecnico, hanno dato dei chiari benefici. L’iberico proverà, nel frattempo, a riprendersi il centro dell’attenzione. È suo l’obiettivo di ritrovare gli occhi della tigre, sfoderati nel 2021, suggellato da un miglior piazzamento in classifica (164 punti e mezzo contro 159) e da maggiori podi conquistati (4 a 1) nella lotta interna con Leclerc.

 

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