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FCA Pomigliano: gli operai sono contrari all’approdo di Cristiano Ronaldo alla Juventus

Nello stabilimento FCA di Pomigliano l’eventuale approdo di Cristiano Ronaldo alla Juventus non viene visto bene

Nello stabilimento FCA Pomigliano si torna a parlare di calcio e di Juventus. La fabbrica campana del gruppo Fiat Chrysler Automobiles negli scorsi anni era salita alla ribalta per le proteste degli operai in seguito all’ingaggio milionario del calciatore argentino Higuain che passò dal Napoli alla Juventus della famiglia Agnelli. Una situazione simile sembra ripetersi in questa estate 2018 in seguito al diffondersi delle indiscrezioni secondo cui Cristiano Ronaldo potrebbe lasciare il Real Madrid e trasferirsi alla Juventus. 

FCA Pomigliano: agli operai dello stabilimento campano non va giù l’eventuale ingaggio di Cristiano Ronaldo da parte della Juventus

Gerardo Giannone, operaio in Fiat Chrysler nello stabilimento di Pomigliano D’Arco, ha definito una vergogna l’eventuale ingaggio di Ronaldo da parte della Juventus. L’uomo ha ricordato che il suo salario e quello dei colleghi non viene aumentato da circa 10 anni e inoltre nel suo stabilimento si lavora in media 12 o 13 giorni al mese a causa della cassa integrazione. L’operaio ritiene che lo stipendio da oltre 30 milioni di euro l’anno che la Juve dovrebbe elargire al campione portoghese basterebbe per aumentare di 200 euro al mese lo stipendio di tutti i dipendenti di FCA in Italia. 

FCA Pomigliano

Il dipendente di Fiat Chrysler Automobiles interpellato dalla stampa italiana ha anche ricordato che l’azienda per cui lavora spende 126 milioni di euro in sponsorizzazioni di cui 26,5 solo per la Juve. Entrambe le aziende appartengono alla famiglia Agnelli. Giannone ha pure ricordato che tutti gli stabilimenti di Fiat Chrysler in Italia e non solo FCA Pomigliano sono costretti a fermare la produzione lavorando solo pochi giorni al mese. Il gruppo Fiat Chrysler fattura 20 miliardi di euro l’anno ed un aumento nella busta paga che manca da 10 anni avrebbe un impatto assai ridotto sulle casse della società che invece preferisce spendere soldi nel calcio. 

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