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Drag race Ferrari 599 GTB vs BMW X5 vs AMG GT | Video

La Fiorano, a dispetto della sua età, se la cava ancora bene nelle gare di accelerazione sul quarto di miglio.

Ferrari 599 GTB

Le drag race sono la moda del momento e non risparmiano nemmeno gioielli con una certa “anzianità” di servizio sulle spalle come la Ferrari 599 GTB Fiorano. Stiamo parlando di un’auto di qualche anno fa, che meriterebbe un uso diverso. Questa supercar del “cavallino rampante” fu presentata al pubblico in occasione del Salone di Ginevra del 2006.

Alcuni la considerano come una delle migliori granturismo lanciate dalla casa di Maranello negli ultimi 20 anni. In effetti, l’apprezzamento nei suoi confronti è su vasta scala, perché si tratta di un’auto davvero eccezionale, specie riferendo le sue doti al periodo storico in cui rimase in listino. In quegli anni, il magnifico handling e il quadro prestazionale espresso da questo modello ne facevano il benchmark della specie.

Oggi, però, le sue cifre non sono più così marziane, perché in poco tempo il comparto automobilistico ha fatto un salto in avanti di dimensioni quantiche. Anche vetture meno nobili, ai nostri giorni, sono capaci di competere con lei, ma la nobiltà e il coinvolgimento emotivo sono di livello inferiore. Lecito chiedersi come si comporti la Ferrari 599 GTB rispetto a vetture ad alte prestazioni più moderne di lei.

Su YouTube ha fatto la sua comparsa un video che cerca di dare una risposta a questo interrogativo, basandosi sull’efficacia nelle drag race, gettonate sfide in accelerazione sul quarto di miglio, che non sono però lo strumento ideale per giudicare le qualità di un’auto. L’appuntamento scelto come base per il test è andato in scena nei Paesi Bassi. Stiamo parlando del Petrolhead Spring Event.

A misurarsi con la supercar di Maranello, sui circa 400 metri con partenza da fermo, ci hanno pensato una BMW X5M preparata da Hamann, una BMW M3 di ultima generazione, una Porsche 992 Turbo S, una 991 Turbo S, una AMG GT, una Lamborghini Gallardo Superleggera ed altre ancora. Come è andata a finire? Diciamo che la “rossa”, con allestimento HGTE, in alcuni casi è riuscita ad imporsi. In altri si è dovuta arrendere ai progressi tecnologici del comparto, ma in generale si è comportata molto bene. Non vi anticipiamo nulla sull’esito dei singoli match, per non togliervi il piacere della visione del video.

Ferrari 599 GTB Fiorano HGTE: una “rossa” di carattere

Ricordiamo che la Ferrari 599 GTB Fiorano HGTE fece il suo debutto in società al 79° Salone Internazionale dell’Auto di Ginevra, nel mese di marzo del 2009. Sportività e dinamicità di guida sono le caratteristiche di questo allestimento, che enfatizza il carattere del modello di partenza. Le modifiche tecniche eseguite su meccanica, assetto e pneumatici conferiscono alla vettura un handling più muscolare, con maggiore prontezza di risposta ai comandi, migliore agilità e superiore precisione di guida, senza turbare l’eccellente facilità di controllo dell’auto.

HGTE è l’acronimo di Handling Gran Turismo Evoluzione: una sigla che dice tanto sullo spirito del modello. Qui ci sono una nuova taratura degli ammortizzatori a controllo magnetoreologico, una minore altezza da terra della vettura, pneumatici con un grip maggiore. Tutto questo con un occhio di riguardo per il quadro prestazionale.

Puntano sulle performance anche gli interventi sui controlli elettronici e sul cambio, ancora più reattivi, per dare una maggiore prontezza di risposta ai comandi. La potenza del motore V12 aspirato da 6 litri resta “ferma” a 620 cavalli, ma la grinta all’acceleratore aumenta. Il piglio sportivo viene sottolineato dal sound degli scarichi, rivisti per mettere in risalto la voce del dodici cilindri. Goduria allo stato puro!

Evoluzione sportiva del modello presentato nel 2006, la Ferrari 599 GTB Fiorano HGTE ne sviluppa meglio l’anima, facendone emergere in modo più compiuto la tempra sportiva. Gli interventi estetici sono marginali, ma consentono di percepire la trasfusione ormonale. Pochi dettagli tradiscono le variazioni, come i cerchi componibili da 20 pollici e l’estrattore nero opaco, con terminali cromati. Agli appassionati, però, non sfuggono. Loro sanno riconoscere al primo colpo d’occhio questo allestimento.

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