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Stellantis Termoli: novità il 10 marzo per la Gigafactory

Tra speranze, buoni auspici e fiducia, il 10 marzo al Mise importante sunniti per Stellantis.

Gigafactory di Termoli 1

Dopo la presentazione del piano industriale di Stellantis, adesso l’attenzione e rivolta al prossimo summit del 10marzo presso il MISE.

Al Ministero dello Sviluppo Economico infatti, ci sarà da fare chiarezza su diversi aspetti che durante la presentazione del 1°marzo, non sono stati nemmeno sfiorati dal CEO Tavares.

Innegabile la delusione di molti di fronte a parole, quelle del CEO di Stellantis, Carlos Tavares che non ha fatto alcun accenno a ciò che accadrà nel futuro agli stabilimenti Italiani. Da Termoli erano attese indicazioni, conferme o novità riguardo la ormai famosa Gigafactory. Ma niente, Tavares oltre che parlare di progetti dal punto di vista industriale, ha detto davvero poco.

A Termoli il progetto Gigafactory

A Roma, giovedì prossimo al Ministero dello Sviluppo Economico, azienda, sindacati e governo discuteranno ancora una volta del progetto elettrificazione che vede interessate tutte le fabbriche italiane della multinazionale italo francese.

Il fato che si tornerà al tavolo dal Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, èuna cosa interessante. Fu proprio il titolare del MISE infatti, a confermare la fumata bianca di una negoziazione tra Stellantis e governo per la messa in opera del progetto Gigafactory di Termoli. Oltre 300 milioni sono i fondi pubblici promessi a Stellantis per la realizzazione della fabbrica di batterie per auto elettriche in Molise.

A Termoli infatti, è ormai certo che Stellantis darà i natali allaprima sua fabbrica di batterie per veicoli elettrici in  Italia. Sarà la terza fabbrica di questo genere in territorio europeo per l’azienda nata dalla fusione dei francesi di PSA con gli italiani di FCA.

Dopo Douvrin in Francia e Kaiserslautern in Germania, ecco Termoli. Il Molise su questo ha vinto la concorrenza interna di Melfi e Mirafiori, soprattutto quest’ultima. E l’Italia ha vinto la concorrenza della Spagna.

Cosa attendersi per il 10 marzo prossimo al MISE

L’auspicio è l’annuncio dell’accordo al tavolo Mise, questo ciò che si legge su diversi organi di informazione locali per quanto riguarda la Gigafactory di Termoli.

I commenti dei sindacati riguardo alla presentazione del piano industriale di Tavares sono stati tra la delusione e la fiducia. Per esempio, i metalmeccanici della Uil, lamentano che le parole del CEO di Stellantis tutto hanno fatto tranne che entrare in quel dettaglio che invece costituisce la materia di discussione a livello nazionale. Come dire che, Tavares ha affrontato tutto per sommi capi, approfondendo solo il grande progetto elettrico con un aumento del fatturato per il 2030.

In Italia da tempo circola voce che per gli stabilimenti italiani si passerà a curare i segmenti lusso e premium. E da analisi di alcuni esperti, si tratta evidentemente di segmenti che tutto fanno tranne che tranquillizzare dal punto di vista occupazionale.

Dalla Uilm si segnala che l’obbiettivo dichiarato di Tavares è il passaggio dal 4 all’11% del fatturato aziendale sulle auto di lusso, nello specifico Maserati, con l’aggiunta di quei marchi che secondo Stellantis sono Premium, ovvero DS, Lancia e Alfa Romeo.

I marchi italiani premium al centro del progetto Stellantis

Stellantis

La Uilm rispetto allo scetticismo delle altre sigle sindacali è più ottimista. Il progetto premium e lusso di Stellantis, secondo i rappresentanti dei metalmeccanici della Uil, andrebbe considerata una importante opportunità di crescita, soprattutto perché dentro ci sono tre marchi italiani molto famosi (Maserati, Alfa Romeo e Lancia).

La riduzione dei posti di lavoro e il ridurre i costi di produzione, sono argomenti che fino ad oggi, non sono stati affrontati come dovevano. Resta il fatto che la transizione elettrica porta inevitabilmente a ragionare su una riduzione dei posti di lavoro. Una cosa che molto spesso si dice ma che nessuno smentisce ufficialmente.

Ecco perché, tornando a Termoli, ci si aspetta che al MISE esca fuori la conferma definitiva dell’accordo raggiunto per la Gigafactory. Una cosa che molti danno per scontata, ma che non ha ancora i crismi dell’ufficialità.

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