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Alfa Romeo F1: Zhou sceglie un numero pesante, da Campioni del Mondo

Per la sua prima stagione in Formula 1, a bordo di una Alfa Romeo, il 22enne cinese Guanyu Zhou ha optato per un numero storico.

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Sin dalle prime prove Zhou avrà i riflettori puntati addosso fra alcune settimane, nel momento in cui verrà decretato ufficialmente il via alla sua avventura in Alfa Romeo. Sebbene a tanti non sia andata affatto giù la chiamata dell’alfiere di nazionalità cinese, sarà lui il giovane rampante da affiancare al veterano Valtteri Bottas, il quale lascerà Mercedes dopo anni di proficua collaborazione.

Zhou in Alfa Romeo è un affare commerciale

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Come ammesso candidamente dal team principal della scuderia elvetica Frédéric Vasseur, un tornaconto economico già si riscontra ora, con tanti sponsor che hanno manifestato l’interesse di legare il loro nome al Biscione.

Dal lato commerciale l’approdo si può, pertanto, già considerare un affare. Al contrario, permangono i dubbi circa le effettiva qualità sportive. Prendendo il posto di Antonio Giovinazzi si è inimicato una buona fetta degli appassionati italiani. Ma, al di là delle mere questioni patriottiche (piuttosto fini a sé stesse), un fatto rimane incontrovertibile: se contasse esclusivamente il rendimento, c’è chi ha meglio figurato negli ultimi mesi in Formula 2, tipo il collega di Academy Alpine, Oscar Piastri, ovvero il campione di categoria.

A ogni modo, se Zhou saprà ripagare le aspettative in pista solo il tempo ce lo dirà. Intanto, il 22enne cinese oggi in UNI-Virtuosi, è proiettato al domani. Sarà soltanto lui l’unico esordiente in griglia, un privilegio mica da poco. Affrontata l’ebbrezza di un giro in F1 durante la prima sessione delle prove libere del secondo Gran Premio in Austria, al posto di Fernando Alonso, l’asiatico ha deciso quale numero lo rappresenterà nel prossimo campionato: correrà con il 24.

Il prestigio del numero “24”: i grandi nomi che lo hanno utilizzato

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Un numero prestigioso quello selezionato da Guanyu Zhou, appartenuto in passato a vari Campioni del Mondo. Jack Brabham vi ricorse dal 1957 al 1961 senza soluzione di continuità (fatta eccezione per il 1960); James Hunt se ne servì per il biennio 1974-1975, precedentemente al titolo conquistato nel 1976 ai danni di Niki Lauda.

Anche la leggenda austriaca lo adottò nel 1972 all’epoca della March, e fecero altrettanto gli ex ferraristi Nino Farina, Mike Hawthorn, Phil Hill e John Surtess, ascesi rispettivamente alla gloria nel 1950 (quando vide la luce il Mondiale di Formula 1), 1958, 1961 e 1964. Per la Casa di Maranello gareggiò pure il pentacampione Juan Manuel Fangio nel 1951, stagione del suo primo exploit. Senza dimenticare Graham Hill, che proprio sul “24” puntò nel 1958, 1961 e 1971, Emerson Fittipaldi, nel 1970, e Jim Clark, nel 1960 e 1965.

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