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Stellantis: € 700 in più di stipendio agli operai dal taglio Irpef?

La riforma fiscale con la rimodulazione dell’Irpef porterebbe molti soldi in più agli operai Stellantis, ma le stime di alcuni organi di stampa sono troppo entusiastiche.

stellantis

La riforma dell’Irpef, contenuta nella riforma del Fisco del governo Draghi, sortirà effetti positivi sui salari degli operai Stellantis. Su questo ci sono pochi dubbi dal momento che la riforma, tra un emendamento e l’altro (la settimana prossima si dovrebbe concludere l’iter), avvantaggia i lavoratori con redditi fino a 35.000 euro. E gli operai di Stellantis rientrano in questa fascia.

La rimodulazione dell’Imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) che tutti i contribuenti versano sui redditi prodotti, finirà con l’incidere positivamente sulle buste paga dei lavoratori del colosso dell’Automotive nato dalla fusione italo francese tra la nostra FCA e PSA.

Ma è sugli effetti concreti in busta paga che ci sarebbe da chiarire diversi aspetti. Ieri su alcuni organi di stampa (tra cui il Corriere della Sera), si parlava di circa 700 euro in più per ogni operaio. Una cifra che per molti altri media, pur se effettivamente guadagnata dagli operai, non proviene del tutto dalla riforma fiscale. Lo sostiene per esempio, il Fatto Quotidiano che spiega da dove provengono questi soldi in più e perché non è tutto figlio della riforma dell’Irpef.

Soldi in più nel 2022 per gli operai Stellantis, tutto dall’Irpef?

Saranno 700 euro in più in media ciò che percepiranno gli operai Stellantis nel 2022. Ma non tutti deriveranno dalla riforma degli scaglioni Irpef. Infatti dalla rimodulazione dell’Imposta sui redditi delle persone fisiche gli operai guadagneranno qualcosa come 100 euro. Ma come si arriva ai 700 euro di cui parla il Corriere della Sera? Questi soldi derivano da una concomitanza di nuovi strumenti, perché 600 di questi 700 euro saranno il surplus che arriva grazie a diversi altri strumenti di welfare.

Lo evidenza bene il Fatto Quotidiano che riporta le anomalie di una intervista ad un dipendente Stellantis che in passato ha fatto anche il sindacalista per conto della Cisl (il lavoratore su cui il Corriere della Sera riporta i conteggi di uno studio di De Fusco Labour&Legal). E viene fuori che il guadagno extra per gli operai non può essere attribuito alla riforma fiscale, o almeno non del tutto.

Non tutto deriva dalla riforma del Fisco

stellantis stipendio

Infatti molto deriva dalla novità dell’assegno universale sui figli a carico fino a 21 anni. Si tratta di quello strumento che sostituirà le detrazioni sui figli a carico in busta paga e gli assegni familiari (ma anche altri bonus e benefit per le famiglie con prole). Un nuovo strumento che favorirà, nella stragrande maggioranza dei casi, anche i lavoratori che oggi rientrano nel perimetro degli ANF (Assegni per il nucleo familiare) e delle detrazioni. La misura unica per figli a carico infatti, dovrebbe arrivare ad incrementare di 25 euro al mese la busta paga dei lavoratori, anche di Stellantis. Nello specifico inoltre, c’è da considerare anche alcuni provvedimenti degli Enti locali, come le Regioni.

Alcune Regioni hanno deciso di ritoccare, autonomamente, i loro introiti sui redditi da lavoro, che altro non sono che le addizionali regionali all’Irpef. L’ex sindacalista di cui si parla sul Corriere, lavora allo stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco, in Campania. E sarebbe proprio la Regione Campania ad aver stabilito aliquote più favorevoli ai lavoratori in materia di addizionali regionali all’Irpef.

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Ciò che si può contestare al Corriere è che nel suo articolo si fa riferimento, come sostiene anche il Fatto Quotidiano, ad un incremento di 700 euro tutto derivante da questa riforma fiscale, o almeno così si lascia intendere. Un errore di comunicazione, che va chiarito dal momento che restando così si possono creare false speranze nei lavoratori. L’ex sindacalista ed oggi operaio a Pomigliano d’Arco, beneficerà di una riforma della Regione Campania, che per esempio nella vicina Regione Basilicata non ci sarà.

E come è noto, in Basilicata sorge un altro stabilimento Stellantis, quel polo produttivo di località San Nicola di Melfi dove l’azienda, oggi come ieri con FCA, produce più della metà di tutte le auto che vengono prodotte in Italia.

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Lasciare il tutto a ciò che può sembrare vero ad un lettore disattento, cioè che un operaio nel 2022 guadagnerà 700 euro in più in un anno di lavoro, non è giusto. Per lavoratori con redditi fino a 20.000 euro annui, l’aumento di 700 euro sarà una chimera. Le vere cifre sono assai inferiori. Le nuove aliquote Irpef figlie della riforma fiscale che presto sarà licenziata, produrranno nella stragrande maggioranza dei casi un surplus di 100/200 euro.

Tornando alla Campania per esempio, si recupererà molto di più dalla rimodulazione della Regione sull’addizionale. Secondo i calcoli, l’ex sindacalista recupererà 300 euro. E la stessa cifra deriverà dall’assegno universale unico sui figli a carico.

La Regione Campania ha approntato una riforma a scaglioni per l’addizionale, che passa da oltre il 2% fisso, ad aliquote commisurate ai redditi e soprattutto ad aliquote progressive. Si avranno infatti le aliquote 0,25% per redditi fino a 15.000 euro, 1,43% per la parte eccedente fino a 28.000 euro e 1,67 per la parte ancora eccedente fino a 55.000 euro.

In pratica un operaio a cui venivano trattenuti 400 euro come addizionale, nel 2022 ne risparmierà all’incirca 300. Ma parliamo di singola Regione, perché come abbiamo detto questi 300 euro di risparmio che potrebbero interessare i lavoratori Stellantis di Pomigliano d’Arco e della Campania, non interesseranno i lavoratori lucani di Melfi, se residenti in Basilicata, oppure quelli di Termoli se residenti in Molise.

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