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RC Auto: dinamica sinistro nel CID, a volte niente risarcimento

Non compilare bene il modula CAI, magari non compilando bene la dinamica del sinistro può fare perdere il risarcimento del danno.

Sinistri auto

Spesso trascurata e sottovalutata, la dinamica del sinistro, da indicare nel modulo CAI (Constatazione Amichevole di Incidente) per chiedere il risarcimento alla compagnia di assicurazione, risulta fondamentale. Ottenere il risarcimento del danno con le polizze RC Auto, può sembrare facile nel momento in cui i due automobilisti interessati da un sinistro si accordano compilando il modello che una volta si chiamava CID.

Occorre prestare però molta attenzione, prima di tutto a compilare il modulo in maniera completa e con dati giusti, e poi a spiegare bene la dinamica del sinistro. Ci sono segnalazioni di risarcimenti negati proprio in seguito ad errori sul CID in relazione alla dinamica del sinistro.

Dinamica del sinistro trovata differente rispetto a quella inserita nel modulo CAI

Per completare nel miglior modo possibile tutta la procedura di risarcimento del danno a seguito di sinistro stradale non c’è via migliore che indicare una dinamica del sinistro effettivamente identica a quella sopraggiunta nel momento dell’incidente.

In caso di dinamica difforme, tra quella indicata e quella emersa a seguito dei rilievi, non è raro imbattersi in richieste di risarcimento rifiutate dalle compagnie di assicurazione. Naturalmente non parliamo di indicazione di una dinamica di sinistro fraudolenta, allo scopo di spillare un risarcimento del danno che sarebbe non spettante nella realtà dell’incidente. Parliamo di errori di distrazione, dimenticanze o semplicemente inavvertenza da parte di chi, dopo un sinistro, compila, per strada ed in velocità, il modello.

Basta il sospetto, da parte della compagnia di assicurazione, dei suoi periti e dei suoi liquidatori, per congelare un risarcimento del danno. E si arriva fino a negarlo definitivamente. Non sono rari i casi simili. Situazioni che arrivano a costringere un danneggiato, a rivolgersi alle vie legali per cercare di recuperare quanto secondo lui gli spetta. E non è nemmeno sicuro che, in caso di dinamiche differenti tra quelle indicate nel modello e quelle riscontrate dalla compagnia di assicurazione, un giudice dia ragione al ricorrente.

A cosa bisogna stare attenti quando si usa la polizza Rc Auto per richiedere un risarcimento

In pratica, non basta che i due automobilisti da soli abbiano deciso di porre fine al sinistro di comune accordo.  Non basta che uno si sia presa la responsabilità dell’incidente e con l’altro che diventa il danneggiato. Anche se c’è il risarcimento diretto, cioè, anche se a pagare un danneggiato è la propria compagnia di assicurazione, le cose non sono facili. Nonostante il risarcimento venga indirizzato a quella con cui si è stipulato il contratto Rc Auto. Infatti, non è detto che quest’ultima chiuda uno e entrambi gli occhi e risarcisca il proprio cliente. Basta il semplice sospetto che il sinistro si sia svolto in maniera diversa. Basta il dubbio che ci sia qualcosa sotto. Una dinamica reale che magari ribalta le responsabilità. Ecco che il risarcimento, in questi casi, viene congelato.

Il sospetto di frode assicurativa è una componente fissa quando una compagnia è chiamata a risarcire. Magari sospettando che i due automobilisti si siano accordati per far propendere la responsabilità al veicolo che ha subito meno danni. O magari perché una delle due polizze chiamate ad intervenire ha clausole che riducono i risarcimenti.  Oppure, polizze che prevedono aumenti ingenti di premio assicurativo al rinnovo.

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Il modello CAI deve descrivere nel dettaglio la dinamica del sinistro

La dinamica dell’incidente riportata nel modello CID, oltre ad essere identica alla realtà, deve essere  ben riportata nel modello stesso. Questo al fine di rendere più facile per la compagnia, chiudere la pratica e risarcire chi deve essere risarcito. In altri termini, non devono essere lasciati dubbi al riguardo, non devono essere lasciati sospetti.

Nella sezione del modello CAI in cui si parla di dinamica di sinistro, fa fatto un disegno della stessa e vanno indicati gli eventi oltre che i danni subiti dai due veicoli, almeno quelli visibili a prima vista. Non sempre in un sinistro viene coinvolto un meccanico o un esperto in meccanica.  per questo, eventuali danni al motore e ad altre componenti specifiche delle auto, possono non essere indicati.E questo non necessariamente fa perdere il diritto ad essere risarciti.

 I tempi tecnici del risarcimento Rc Auto tramite CAI

Se tutto fila liscio come l’olio, se il modello CAI è compilato correttamente, questa è la soluzione più veloce per ottenere il risarcimento del danno. Va ricordato che il modello CAI viene considerato a seguito di sinistro, come denuncia di incidente. Può essere compilato da entrambe le parti o da uno solo. La massima solerzia nel risarcimento, se tutto è ok sul modello, la si ha con la firma di entrambi i conducenti coinvolti nel sinistro.

In 30 giorni dalla denuncia tramite modello CAI, la compagnia di assicurazione emette l’offerta di risarcimento che il danneggiato deve accettare per completare l’operazione. Se c’è solo una firma sul modello CAI, i termini raddoppiano e le compagnie entro 60 giorni devono presentare l’offerta.

Questo perché è necessario del tempo per verificare se anche l’altro conducente del veicolo coinvolto non ha presentato anche lui il CAI al proprio assicuratore, magari con una dinamica del sinistro differente e con ribaltamento delle due responsabilità.

Polizza Rc Auto e modello CAI, la doppia firma è fondamentale

Tornando alla dinamica, occorre indicare il punto di impatto, le manovre dei due conducenti e i danni subiti dai due veicoli. Nel modello CAI ci sono già preinserite alcune dinamiche da barrare se tra esse ci sono quelle relative al sinistro che si va a denunciare.

Quando un CAI è firmato da entrambe le parti, ha un certo valore probatorio. In pratica, con un CID firmato da entrambi gli automobilisti coinvolti nel sinistro, si presume che sopra sia stata inserita la vera storia del sinistro. È in capo alla compagnia di assicurazione ed ai suoi tecnici dimostrare, se c’è questo sospetto, che qualcosa non sia andato come lo hanno indicato i due.

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