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Il mercato auto UE crolla per 5 motivi

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Un ottobre 2021 orribile per il mercato auto UE. Riduzione delle vendite intorno a un terzo dei volumi, sia nella media dei 30 Paesi monitorati sia per alcuni dei mercati più grandi. Fra i quali spicca l’Italia con il calo più alto. In totale, a ottobre in Europa sono state immatricolate 798.693 vetture, il volume più basso per lo stesso mese da quando esiste la rilevazione, con una perdita del 29,3% sul 2020. Lo dice l’Unrae, Unione Case estere.

E nei 10 mesi? Nel periodo gennaio-ottobre il numero complessivo è di 9.960.706 immatricolazioni, in lieve incremento del 2,7% sullo stesso periodo 2020 ma -25,3% sul 2019. Rispetto ai volumi del periodo pre-Covid, nei primi 10 mesi del 2021 si sono perse 3.372.000 vetture, che si aggiungono alle 3.845.000 già perse nel 2020.

Ora una previsione di Automotive News: 13,1 milioni di unità nel 2021, con 2,7 milioni di vetture in meno rispetto ai 15,8 milioni del 2019. Sciocco e inutile il paragone col 2020, devastato dai lockdown del Covid.

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Il mercato auto UE crolla: 5 le ragioni

Stando a Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, un cocktail micidiale di fattori negativi sta fortemente penalizzando le vendite di vetture.

Primo. L’industria lotta contro la carenza di semiconduttori che ha determinato fermate produttive in molti impianti. Quella nota come crisi dei chip.

Secondo. La domanda è penalizzata dalla pandemia, che sta rialzando la testa.

Terzo. C’è un generale indebolimento della fiducia dei consumatori.

Quarto. Occhio all’aumento dell’inflazione.

Quinto. In qualche Paese, ci sono anche aumenti di tassazione. Magari palesi o più nascosti.

Comunque, bisogna sempre guardare al futuro con fiducia. E allora in questo contesto fortemente negativo brilla una sola luce: la crescita delle quote di mercato delle auto elettriche pure e delle auto ibride con la spina per la ricarica elettrica, dice Quagliano.

Sconcerto Unrae per l’assenza di incentivi auto

Ma il Governo Draghi che intenzioni ha? Andrea Cardinali, direttore generale Unrae, esprime un forte sconcerto per l’assenza nella bozza della legge di Bilancio di qualsiasi misura a favore dell’automotive. È doveroso continuare a ribadire con forza l’impellenza di una strategia a sostegno della domanda, con misure come l’ecobonus di durata almeno triennale.

In più. serve una rigorosa pianificazione per garantire uno sviluppo rapido e capillare delle infrastrutture di ricarica, soprattutto quelle ad alta potenza, chiosa Cardinali.

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