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Antonio Giovinazzi fortemente critico nei confronti di Alfa Romeo

Ha ormai dell’incredibile quanto sta accadendo nei confronti di Antonio Giovinazzi: il team italo elvetico ne ha combinata un’altra in Messico

Antonio Giovinazzi
Antonio Giovinazzi

Quello che sta succedendo, a cadenza decisamente costante, fra l’Alfa Romeo Racing e (il povero) Antonio Giovinazzi ha ormai dell’incredibile. Qualche cosa che effettivamente esula da ogni eventualità proveniente dal mercato o dalle dinamiche interne di un team che sembra metterne in pratica di ogni pur di confezionare modalità vicine al disastro nei confronti proprio di Antonio.

Quella 2021 è sicuramente la stagione più complicata fra quelle vissute in Alfa Romeo da parte di Antonio Giovinazzi. Di certo le condizioni che fanno pensare oltre sono effettivamente molteplici, un set di situazioni che acuisce il dubbio più che lecito nei confronti della posizione che il team gestito da Frederic Vasseur pone nei confronti di Antonio.

Non può essere più un caso, a dichiararlo è ora anche lo stesso Giovinazzi che al termine dell’appuntamento del Messico ha ironicamente indirizzato al muretto una frase laconica quanto diretta: “ragazzi, grazie per la grande strategia!”, ricevendo per tutta risposta un silenzio assordante.

Una strategia, nei confronti di Antonio Giovinazzi, fuori da ogni logica

Allo start, Giovinazzi (che partiva dall’undicesima piazza) parte subito bene. Il contatto fra Daniel Ricciardo e Valtteri Bottas in Curva 1 viene sfruttato da Antonio per garantirsi una sesta piazza che rimane tale fino all’attacco da parte di Carlos Sainz, pur difendendosi da un Sebastian Vettel (ottavo) che non tenta mai l’attacco nei confronti dell’italiano di Martina Franca.

Antonio Giovinazzi

Ma durante il 16esimo giro accade qualcosa che ha dell’incredibile. Giovinazzi viene richiamato ai box secondo una “lettura” decisamente incomprensibile da parte del muretto gestito da Frederic Vasseur, forse con la volontà di coprire la sosta anticipata di George Russell su Williams che in quel momento viaggiava però in 12esima posizione.

Si conferma così una strategia che azzopperà la gara di Giovinazzi, con l’Alfa Romeo che ha massacrato la progressione di Antonio escludendolo da un possibile ottimo risultato che avrebbe messo in pratica al termine dell’appuntamento messicano. Tornato in pista con le Pirelli Hard, Giovinazzi si ritrova alle spalle di Daniel Ricciardo e Valtteri Bottas che disponevano già da qualche giro della stessa mescola e procedevano in accordo con uno scarso ritmo.

Accerchiato dalle evidenze, Antonio capisce di non poter fare a meno di rimanere alle loro spalle a causa della scarsa competitività della sua C41 nei confronti della McLaren e della Mercedes che lo precedevano. Il ritmo prendeva quindi una piega negativa disponendo si delle Hard più fresche, ma comunque molto meno competitive delle Medium utilizzate con ottime performance da quasi tutti gli altri. Insomma, al termine da una condizione felice Giovinazzi si è ritrovato a concludere in 11esima piazza vanificando (non per colpa sua, ancora una volta) qualche possibilità in più che appariva alla sua portata, anche in virtù della buona ottava piazza finale di Kimi Raikkonen. Il finlandese, con le stesse Medium di Giovinazzi, ha percorso ben 32 giri prima di fermarsi: il doppio di quelli permessi ad Antonio.

Antonio Giovinazzi

Giovinazzi non ci sta più

“Un altro, nei suoi panni, avrebbe estratto il canne mozze a fine gara per farsi giustizia da solo nel box. Complimenti all’Alfa Romeo che di Antonio se ne frega. Complimenti vivissimi a Mr. Vasseur, la cui reputazione è inversamente proporzionale al valore. Buuuuuuu”, scrive così Giorgio Terruzzi nelle sue pagelline del dopo Gran Premio del Messico. Antonio difatti stavolta ha mostrato tutta la sua delusione, mista ad una rabbia più che ovvia, nei confronti di quanto accade sul suo conto da parte di un team che sembra aver trovato l’agnello sacrificale in lui: per la prima volta Giovinazzi ha infatti parlato col cuore in mano senza nulla da nascondere e trattenere dentro.

A Sky Sport F1 Giovinazzi ha subito ammesso: “fino ad adesso non ho voluto credere che si facesse di tutto per rovinare le mie gare con le strategie, oggi invece sono veramente deluso e arrabbiato. Mi hanno chiamato e sono entrato per il pit-stop, ma il problema è che sono uscito subito dietro Ricciardo e Bottas, che in quel momento non andavano. Ho riscaldato le gomme, ma il passo era più lento rispetto alle medie. Ho perso tutto il gap dell’undercut che avrei dovuto fare. Quando sono uscito le gomme erano già andate e quando si sono fermati gli altri erano più veloci di me. La strategia è stata completamente sbagliata”. Quindi sui suoi canali social Giovinazzi ha aggiunto: “sono il classico ragazzo che cerca sempre il lato positivo delle cose. Oggi è impossibile”.

Antonio Giovinazzi

La delusione di Giovinazzi è alimentata dal fatto che non si tratta più di un episodio isolato. Ma stavolta ha espresso tutto il suo disappunto nei confronti di un team che lo tratta in una maniera al limite dell’imbarazzo e che non è in grado di garantire risposte su un futuro che sembra ormai sempre più segnato.

“Prenderemo una decisione ora che siamo un po’ meno sotto i riflettori per motivi diversi. Decideremo nei prossimi giorni, probabilmente dopo il Gran Premio del Brasile. Dobbiamo rimanere calmi. È una scelta importante, non facile. È anche questione di capire se ci fa bene cambiare entrambi i piloti con un regolamento nuovo alle porte o se è meglio ricercare un po’ di continuità”, ha infatti ammesso lo stesso Frederic Vasseur. Lo stesso che in riferimento alla condizione vissuta da Giovi in Messico ha dichiarato: “dopo la sosta la gara non è andata incontro ad Antonio. Vinciamo e perdiamo tutti insieme come una squadra, torneremo in pista ancora più forti a partire dal Gran Premio del Brasile”.

Una cadenza che sorprende

D’altronde gli eventi che hanno fatto perdere l’invidiabile autocontrollo ad Antonio non si riescono più a contare sulla punta delle dita. Il responsabile delle attività in pista di Alfa Romeo Racing, Xevi Pujolar, ha spiegato in questo modo la discutibile strategia: “non avevamo un motivo tecnico per anticipare la sosta di Antonio, ma ad un certo punto ha iniziato ad avere delle difficoltà con le gomme posteriori. Alle sue spalle Kimi aveva ancora un buon passo, e non volevamo che si formasse un treno alle spalle di Antonio. Abbiamo pensato che anticipando la sosta si sarebbe fermato anche Vettel, che era alle sue spalle, per coprirsi dal rischio di undercut. Da parte sua Antonio avrebbe potuto spingere di più con gomme hard nuove, mentre Kimi si sarebbe ritrovato a pista libera e avrebbe posticipato la sosta”. Il muretto però non ha considerato il passo gara tenuto sia da Bottas che da Ricciardo vanificando quindi ogni possibilità di rimonta.

Antonio

“Non ce lo aspettavamo. Antonio non aveva lo spunto per sorpassare Bottas, e questo gli è costato molto tempo, compromettendo di fatto la sua corsa. Probabilmente Ricciardo dopo l’incidente al via ha accusato qualche problema che non gli consentiva di poter spingere di più, fatto sta che il suo ritmo era molto lento. Eravamo certi di ritrovarci dietro due monoposto veloci, invece non è stato così, e capiamo la delusione di Antonio”, ha proseguito Pujolar.

Se è vero, come è vero, che tutti possono sbagliare, qui colpisce la impareggiabile cadenza che vede gli errori del muretto Alfa Romeo dirigersi sempre verso la direzione occupata dal povero Antonio. Che ci siano attriti fra le parti appare più evidente che mai, ma dispiace per Giovinazzi che nonostante tutto sta conducendo la sua stagione migliore da quando milita in Formula 1 (ovvero dal 2019): al termine però quasi nessuno si ricorderà delle inadempienze di un team che pare stia facendo di tutto per sbarazzarsi di lui, piuttosto si guarderà ad una classifica che lo vede destinatario di un solo punto mondiale conquistato fin qui.

La lecita delusione di Antonio è corroborata da un atteggiamento di chi prova a dare il tutto per tutto, ma puntualmente si vede azzoppato da un team che ormai non sa più che strategie mettere in pratica pur di fargli perdere la pazienza. Una pazienza che l’educatissimo Giovinazzi sta oramai perdendo, in virtù di un futuro che forse lui già conosce.

Nel frattempo, oltre ai tantissimi attestati di stima dei diversi tifosi di Antonio Giovinazzi., è arrivata la vicinanza di Lapo Elkann che su Twitter ha scritto: “ho grande rispetto per il Team Principal di Alfa Romeo Racing Orlen, ma vedere un team di Formula 1 che danneggia il proprio pilota è triste e fa arrabbiare. Sono con Giovinazzi, un talento italiano che merita l’affetto di noi tifosi. Forza!”.

Antonio

Ma soprattutto è intervenuto anche il team principal della Scuderia Ferrari, Mattia Binotto: “molto onestamente non sono in grado di commentare questa faccenda. Non l’ho seguita perché concentrato sulle nostre vetture. Non so cosa sia capitato ad Antonio. Detto questo lui, oltre ad essere un pilota italiano meritevole, è anche un pilota Ferrari. Anche a noi dispiace che in qualche modo non sia messo nelle condizioni giuste. Ci dispiace se l’anno prossimo non avrà un sedile in Formula 1. Riteniamo che sia continuamente cresciuto e stia facendo bene. Penso che avrebbe diritto ad un sedile l’anno prossimo, però questo non è nelle nostre mani. Non tocca a noi poter fare la scelta”. La Scuderia, infatti, non ha più voce in capitolo sulle decisioni legate ai piloti del team italo elvetico.

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