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Stellantis non raggiungerà i suoi obiettivi in Spagna

Già persi quasi mezzo milione di auto negli stabilimenti spagnoli di Stellantis a causa della mancanza di microchip

Stellantis
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La crisi dei microchip dovrebbe causare un bel danno al gruppo Stellantis in Spagna. Il gruppo automobilistico aveva progettato un esercizio in cui entrambe le fabbriche di Vigo e Figueruelas (Saragozza) avrebbero dovuto superare il mezzo milione di veicoli prodotti sulle loro linee. Entrambe le strutture sono riuscite a resistere all’assalto del coronavirus nel 2020, ma adesso hanno peggiorato la loro situazione a causa della carenza di semiconduttori.

Fonti vicine al gruppo con sede nei Paesi Bassi lamentano che la crisi dell’offerta globale farà deragliare la ripresa dei suoi stabilimenti spagnoli e colpirà la produzione ancora più duramente della pandemia. “Dare cifre è praticamente impossibile perché le previsioni cambiano di settimana in settimana, ma il volume delle auto scenderà di oltre 100.000 unità rispetto a quanto previsto nei due stabilimenti principali”, sottolineano.

Il centro di Villaverde (Madrid), con una capienza inferiore, avrà un impatto minore poiché Stellantis – che raggruppa i marchi Citroën, Peugeot, Opel, Chrysler e Fiat – ha privilegiato la Citroën C4 in quanto modello lanciato sul mercato solo mesi fa. Sulla carta, la stagione 2021 sarebbe stata storica per la fabbrica di Figueruelas. Per il secondo anno consecutivo, il gruppo sperava di superare le 500.000 vetture messe in circolazione.

E per il secondo anno consecutivo fallì. Nel 2020 il coronavirus ha lasciato la produzione a 390.000 unità, una cifra che con probabilità quasi totale sarà inferiore a questo esercizio. “Si prevedeva una produzione di mezzo milione di auto, ma presumiamo già che perderemo tra le 100.000 e le 150.000 unità a causa della mancanza di chip”, spiegano fonti sindacali.

La crisi ha colpito praticamente i tre modelli che vengono assemblati nello stabilimento aragonese: la Opel Corsa, la Opel Crossland e la Citroën C3 Aircross. Analogamente a quanto avviene nel resto del settore, si verificano sospensioni diurne e di turno. Dall’inizio di ottobre, Stellantis ha scelto di sospendere il turno di notte della struttura.

La crisi ha finito anche per non far far realizzare le previsioni di Stellantis a Vigo. L’impianto si stava anche preparando per un corso da record, con un massimo di 600.000 unità da mettere su strada per tutta la campagna. La mancanza di componenti l’ha lasciata fuori dai giochi: fonti sindacali spiegano che non si raggiungeranno nemmeno 500.000 veicoli nell’arco dell’anno.

Tanto per cominciare, ad agosto il calo era già di 80.000 vetture e a settembre la direzione ha deliberato di sospendere il turno straordinario del fine settimana. C’è stato quindi un surplus di personale di 700 posti di lavoro che è stato affrontato con il mancato rinnovo di 600 posti di lavoro temporanei e il trasferimento di altre 100 persone in altre linee di produzione.

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