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Nuove power unit: rivoluzione in Formula 1 dal 2026

C’è grande fermento per il futuro della Formula 1, ecco le prime indiscrezioni sulle nuove power unit attese nel 2026

Carlos Sainz

C’è grande fermento per il futuro della Formula 1, o perlomeno per tutto ciò che riguarda il futuro delle nuove power unit. Il riserbo paventato dalla FIA dopo la discussione di Monza fra i motoristi attuali e possibili nuovi ingressi pare assoluto, ma emergono particolari e indiscrezioni su quelle che potrebbero essere le effettive linee guida che caratterizzeranno le power unit della nuova generazione.

Mutano innanzitutto le tempistiche. Pare infatti che l’attesa non sarà più rivolta al 2025, ma piuttosto al 2026 permettendo in questo modo ai costruttori di poter disporre di quattro anni utili per dedicarsi a pieno ritmo sulle nuove caratteristiche richieste per le future power unit. L’attesa per l’effettivo annuncio relativo al nuovo regolamento tecnico dovrebbe concludersi entro fine anno. I maggiori ostacoli ancora da superare provengono invece dal comparto tecnico che necessita di qualche revisione in più.

Sembra sempre più concreta una divisione fra i motoristi con Mercedes e Renault che puntano a mantenere forti legami con le attuali generazioni di power unit, puntando quindi a fare tesoro dei benefici acquisiti fin qui. Ci sono poi i possibili nuovi arrivati, quali Audi e Porsche (presenti all’incontro di Monza) in accordo con Red Bull che a fine anno si slegherà da Honda, che vorrebbero mettere in pratica soluzioni inedite in modo da escludere possibili benefici a chi oggi si adopera nel Circus. Aperture più concrete invece dal canto di Ferrari.

Sulle power unit la voce grossa la fanno i nuovi arrivati

A chiedere qualcosa in più sulle nuove power unit, come era lecito, sono i nuovi arrivati. A cominciare da un budget extra utile per avviare il programma di sviluppo. D’altronde le nuove power unit rientreranno in un progetto di contenimento dei costi che già durante questa stagione viene tenuto in considerazione. Interessante il fatto che tra Audi e Porsche si inserisca anche Red Bull che, qualora la proposta venisse confermata, farebbe parte di questa piccola schiera di richiedenti in virtù del fatto di trovarsi effettivamente in una fase di ripartenza dopo che Honda lascerà la Formula 1 a fine 2021.

Tutti pare invece che siano contrari alla MGU-H. Sebbene infatti Renault e Mercedes puntavano ad un suo mantenimento anche sulle nuove power unit, pare abbiano incontrato resistenze non molto semplici da sopravanzare nella controparte che vorrebbe escluderla. La sensazione è che la MGU-H verrà effettivamente abbandonata sulle nuove unità di potenza.

Alla base di questa scelta ci sarebbero motivazioni legate ai costi che questa sezione richiede per la progettazione e la realizzazione. Si tratta infatti di uno dei particolari più complessi dell’intera power unit. Porsche e Audi ci hanno tenuto a sottolineare anche che la MGU-H non prevede introduzioni sulle attuali vetture stradali.

Meno benzina e più elettricità

Le nuove power unit introdurranno modifiche anche nel rapporto fra parte termica ed elettrica per ciò che concerne la potenza complessiva. L’eventuale calo di potenza si avrebbe in virtù della minore disponibilità di carburante, minore efficienza dei possibili biocarburanti e complessità inferiori dal punto di vista delle tecnologie.

Si tenderà quindi a passare da 120 kW a 350 kW per il sistema ibrido in modo da ridurre a circa 500 cavalli la potenza esprimibile dalla sola unità termica, e in questo caso si potrebbe pensare ad un’applicazione per il recupero di energia ipotizzabile sull’asse anteriore. Ma non tutti sono favorevoli ad una Formula 1 a trazione integrale. L’ulteriore ambizione è quella di ridurre anche la disponibilità di carburante utile per concludere un Gran Premio portando il limite ad 80 chilogrammi. Si paventerebbe quindi una riduzione di circa il 30% rispetto al massimo previsto oggi, ovvero quello fissato a 110 chilogrammi. Vedremo cosa potrà accadere nelle prossime settimane.

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