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Porsche contro l’esenzione per le supercar della Motor Valley

Secondo Porsche, tutto deve procedere secondo i piani della Commissione europea: produzione di sole auto elettriche dal 2030

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Polemica sulle Ferrari e le altre supercar termiche. Tutto nasce dalla decisione della Commissione europea di imporre la produzione di sole auto elettriche dal 2035. Mettendo al bando le termiche. Così facendo, verrebbero penalizzate anche le supercar della Motor Valley italiana, come la Ferrari, la Lamborghini (Gruppo Volkswagen) e la Pagani. Lo ha subito fatto notare il ministro della Transizione Cingolani. Il ministro ha svelato l’intenzione del Governo Draghi di chiedere all’Ue un’esenzione per i Costruttori emiliani, per evitare la scomparsa di Motor Valley. Ma Porsche entra a gamba tesa contro l’esenzione per le supercar e punta all’elettrico puro.

Sentiamo Oliver Blume, amministratore delegato della Porsche: Bruxelles commetterebbe un errore se cedesse alle richieste italiane. Nel prossimo decennio l’elettrico sarà imbattibile. Per il manager tedesco, anche i Costruttori come la Ferrari devono fare la loro parte nella lotta ai cambiamenti climatici. Perché la decarbonizzazione è una questione globale e tutti devono contribuire. 

Porsche competitor di Ferrari e delle Case emiliane

Rammentiamo che ha affermato Porsche (sebbene produca anche SUV) è comunque una concorrente diretta delle Case che sfornano sportive ad alte prestazioni. 

Il ragionamento di Cingolani è semplice: poche supercar darebbero un contributo piccolissimo alle emissioni di CO2, la famigerata anidride carbonica vista come il demonio perché climalterante: causa il buco dell’ozono e quindi il surriscaldamento del pianeta con cambiamenti climatici importanti.

La proposta della Commissione europea viene ora valutata dal Parlamento Ue: la partita è ancora aperta. Mettere al bando le vetture endotermiche dal 2035 ha conseguenze pesantissime per i consumatori, che potrebbero avere accesso solo a veicoli costosissimi. Senza colonnine elettriche pubbliche a sufficienza. E con impatto devastante sul fronte occupazionale. 

Si tratta adesso di vedere le varie correnti quali armi avranno a disposizione per combattere all’interno del Parlamento Ue: parte nettamente favorito il partito dell’elettrico puro dal 2035 per tutti. Ma determinati studi che inquadrano i riflessi delle vetture a batterie su occupazione e consumatori potrebbero cambiare le carte in tavola.

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