in

Ferrari 296 GTB vs Ferrari F8 Tributo: sfida in casa

Due modelli da sogno, entrati nel cuore della gente, ecco le Ferrari F8 Tributo e 296 GTB.

Ferrari F8 Tributo

Le Ferrari 296 GTB ed F8 Tributo sono due eccellenze dell’industria automobilistica italiana. Questi modelli interpretano in modo diverso il tema delle supercar a motore centrale posteriore, con uno scopo comune: regalare le migliori emozioni di guida. Oggi le mettiamo a confronto, senza nessuna voglia di stilare delle classifiche. Entrambe, infatti, sono vincenti nell’ambito della loro formula.

Mai, forse, la casa di Maranello si era giovata della presenza contemporanea, nella parte “bassa” della gamma, di due gioielli così all’avanguardia. Sono auto sportive straordinarie, che si elevano a punto di riferimento oltre la dimensione della loro classe di appartenenza. Ognuna di esse interpreta al meglio la filosofia del “cavallino rampante”, celebrandone la grandezza.

Con le Ferrari 296 GTB ed F8 Tributo gli uomini del marchio emiliano hanno spinto ancora più in alto l’asticella delle berlinette a due posti secchi di accesso alla gamma, con doti prestazionali ed emotive degne di modelli più costosi ed esclusivi. Per raggiungere l’obiettivo hanno seguito strade differenti, con gittate temporali diverse. La granturismo ibrida a 6 cilindri apre una nuova strada, quella endotermica ad 8 cilindri ne chiuderà un’altra. Scopriamole insieme, per fare un parallelo, nel segno della passione più genuina.  

Ferrari F8 Tributo

Questa “rossa” si concede alla vista con note di grande fascino. Il tono muscolare emerge in ogni centimetro quadrato di carrozzeria, ma non va a detrimento della bellezza, che si tutela anche dagli assalti dei bisogni aerodinamici e funzionali, sempre più importanti in auto del genere. Flavio Manzoni ha rielaborato lo stile della 488 GTB, a sua volta connesso a quello della 458 Italia, per conferirgli una nuova identità sportiva, dall’impronta più racing. L’obiettivo è stato centrato in pieno. Guardando la vettura è come se questa illustrasse senza filtri il suo carattere ingegneristico e dinamico, con la forza del suo linguaggio.

Nel nome del modello c’è un chiaro omaggio al suo frazionamento. Lo ritengo un doveroso omaggio all’eccellenza di un motore V8 che nel corso degli anni si è giovato di prestigiosi riconoscimenti. Questa unità propulsiva biturbo da 3.9 litri, sulla Ferrari F8 Tributo, sviluppa una potenza massima di 720 cavalli: la stessa cifra della 488 Pista, rispetto alla quale è più versatile e confortevole, ma quasi altrettanto efficace tra i cordoli. Le prestazioni sono al top: accelerazione da 0 a 100 km/h in 2.9 secondi, da 0 a 200 km/h in 7.8 secondi, velocità massima di 340 km/h.

Nonostante le cifre fotoniche messe sul piatto, la supercar di cui ci stiamo occupando resta molto fruibile, anche nelle mani di chi non è cresciuto con tuta e casco. La riduzione del peso, di circa 40 chilogrammi rispetto alla 488 GTB, concorre al migliore dinamismo e alla superiore maneggevolezza. Sulla Ferrari F8 Tributo le reazioni ai comandi dell’acceleratore sono immediate, senza la tara del turbo lag, qui consegnato alla memoria letteraria. Notevole la qualità della tecnologia, che lascia a bocca aperta. Di particolare raffinatezza anche la cura aerodinamica.

Ferrari 296 GTB

La Ferrari 296 GTB riporta in gamma il motore a 6 cilindri, ma il suo look si ispira a un modello a 12 cilindri: la mitica 250 Le Mans del 1963. Anche il sound evoca quello prodotto dalle auto con il frazionamento maggiore, il più classico della storia del “cavallino rampante”. I toni acuti creano la connessione. Come abbiamo riferito in un precedente post, l’ultima nata della casa di Maranello gioca molto sui connotati stilistici per onorare al meglio i contenuti tecnici d’avanguardia.

Questa supercar introduce la motorizzazione ibrida nella fascia di ingresso alla gamma delle “rosse” e lo fa con numeri di assoluta eccellenza. La power unit si giova di un motore biturbo V6 da 3 litri, con angolo di 120 gradi fra le bancate, in grado di sviluppare 663 cavalli. Questo cuore endotermico è abbinato a un propulsore elettrico da 167 cavalli, per una potenza combinata di 830 cavalli: 110 in più della già potentissima F8 Tributo. Il risultato? Delle prestazioni fuori dal comune, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 2.9 secondi e da 0 a 200 in 7.3 secondi. La velocità massima supera i 330 km/h, ma ci interessa di più il tempo sul giro fatto registrare sulla pista di Fiorano: 1’21”. Si tratta di un rilievo cronometrico inferiore di mezzo secondo a quello fatto segnare dalla 488 Pista.

Ciò che i numeri non raccontano è però il go-kart feeling regalato dalla Ferrari 296 GTB, frutto della sapienza degli uomini del “cavallino rampante”, che hanno attinto a piene mani dal loro know-how tecnologico, per dar vita a una supercar molto sofisticata, che tocca punte d’eccellenza nella meccanica, nella dinamica, nell’elettronica, nell’aerodinamica e in ogni altro aspetto della sua composizione. La linea del modello fa leva sull’eleganza e sulla pulizia stilistica, con nobili richiami alla tradizione storica del marchio, specie nella parte posteriore.

Lascia un commento