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Imparato: qualità prima di tutto per Alfa Romeo

Nelle dichiarazioni di Jean-Philippe Imparato espresse fin qui emerge sempre una invidiabile chiarezza: ora bisogna puntare sulla qualità

Jean-Philippe Imparato

Nelle dichiarazioni di Jean-Philippe Imparato espresse fin qui emerge sempre una invidiabile chiarezza mista sicuramente alla volontà di pianificare per essere il più diretto possibile. Jean-Philippe Imparato sembra sempre più l’uomo giusto per Alfa Romeo, l’essere perfetto per concretizzare un rilancio atteso fin troppo. Di certo c’è anche che il nuovo CEO del Biscione mostra e dimostra grande attaccamento nei confronti di un’Alfa Romeo che sin da fine gennaio sente sua come non mai.

Ora bisogna quindi ragionare sul rilancio reale del Biscione e al Centro Stile si lavora segretamente ad un set di nuovi modelli in attesa di uscita allo scoperto. Con la formalizzazione del piano industriale, atteso comunque entro fine anno, Stellantis dovrebbe stabilire obiettivi specifici per un marchio messo da parte da fin troppo tempo.

La qualità requisito fondamentale per Imparato

Jean-Philippe Imparato sta lavorando tanto sul prodotto, puntando anche alla qualità specifica. L’impressione era apparsa già questa quando qualche giorno fa il CEO di Alfa Romeo aveva incontrato circa 150 fornitori per formalizzare aspetti specifici prima del lancio della nuova Tonale. La qualità è apparsa quindi come un mantra da seguire e una prerogativa fondamentale nel futuro prossimo del marchio.

Imparato non vuole mettere da parte quindi questo aspetto, puntando maggiormente sulla qualità di ogni componente per competere con gli altri marchi premium e con le solite tedesche fisse nel mirino. È così che le richieste espresse ai fornitori sono state nette e decisamente specifiche. È giusto così. L’invito ai fornitori formalizzatosi a Pomigliano d’Arco è stato necessariamente importante.

Ora però sappiamo ancora di più sull’idea di Imparato visto che ha espresso il suo punto di vista a La Gazzetta dello Sport: “l’Alfa Romeo è una passione ma il suo problema è sempre stata la qualità, sin da quando guidavo l’Alfasud o passavo ore con mio papà a bordo di una GTV 2 litri degli anni Settanta. Nel 2021 per essere all’altezza del segmento premium non puoi avere un problema di qualità. Quindi per me vale la regola: cliente soddisfatto, prodotto soddisfacente. Non c’è scelta. I volumi non mi interessano, la qualità sì. Non si scherza, non si svendono le macchine. Non si trattano male i clienti. Non si butta via l’usato. Il valore di questo blasone supera tutto, anche l’azienda. È più forte di noi. Il messaggio è chiaro: se non si raggiunge la qualità, io non lancio le macchine. Punto e basta. Per far passare questo messaggio ai fornitori, li ho invitati in fabbrica a Pomigliano, non su power point a Torino. Per parlare di pezzi”, ha ammesso.

Imparato mette pressione, un parametro fondamentale per tracciare la via del rilancio. Jean-Philippe vuole lasciarsi alle spalle i periodi che vedevano l’Alfa Romeo disporre di qualità approssimativa di alcune componenti e anche in termini di problematiche legate all’affidabilità.

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