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Le 3 Ferrari moderne ispirate ai modelli iconici del passato

Ferrari, in tempi recenti, ha celebrato lo stile di alcune sue auto gloriose dei tempi romantici.

Ferrari P4/5

Quando si ha una storia nobile e ricca di modelli affascinanti come quella della Ferrari, ispirarsi al passato sul piano stilistico è un dovere. A volte i riferimenti sono filosofici; altre volte fanno leva sull’evocazione di qualche dettaglio distintivo; in certi casi, infine, la parentela è molto più marcata e si coglie a grande distanza, pur nel quadro di un’evoluzione netta, che lancia verso il futuro.

Diversi i modelli moderni del “cavallino rampante” in qualche modo connessi alla tradizione stilistica del marchio. Qui ne ho scelti tre che, a mio avviso, rendono evidente la parentela con le “rosse” storiche, sin dal primo sguardo. Del resto, questa connessione, nei casi in esame, è stata accuratamente ricercata. Se lo gradite, iniziate con noi il viaggio alla loro scoperta.

Ferrari P4/5 (2006)  

Ferrari P4/5: una one-off che sembra una 330 P4 in chiave moderna

La Ferrari P4/5 nasce come esemplare unico ed è il frutto della passione del collezionista statunitense James Glickenhaus, nel cui garage ci sono “rosse” ricche di storia. Il modello porta la firma di Pininfarina, che ha saputo dare forma ad uno splendido sogno a quattro ruote, ispirato alla leggendaria Ferrari 330 P4. La connessione stilistica è molto evidente, anche se la P4/5 proietta quel design verso il futuro. In questo sta il miracolo di una realizzazione capace di coniugare al meglio linguaggi temporali diversi, partendo da uno sfondo comune.

Il risultato degli sforzi creativi è una meravigliosa scultura automobilistica, che ha trasformato uno slancio onirico in una splendida realtà. Se la linea convince in pieno, non meno esaltante è la matrice tecnica e prestazionale del modello. Del resto, la base di partenza del progetto è stata una Ferrari Enzo, nel periodo in cui questa si fregiava del rango di regina stradale della casa del “cavallino rampante”.

Uguale la struttura, a cominciare dalla cellula di sopravvivenza. Identico il motore V12 da 6 litri, in grado di erogare una potenza massima di 660 cavalli: cifra che in quel periodo storico rappresentava un riferimento assoluto. Facile immaginare un livello di performance ancora migliore per la P4/5, grazie al peso inferiore di questo esemplare unico, che taglia una cinquantina di chilogrammi alla Enzo. Il rombo del motore proietta i ricordi al memorabile arrivo in parata alla 24 di Daytona del 1967, vinta dall’incantevole 330 P4.     

Ferrari SP12 EC (2012)  

La Ferrari SP12 EC ha molti aspetti stilistici derivati da quelli della 512 BB

Voluta da Eric Clapton, che negli anni ha posseduto diverse “rosse”, la Ferrari SP12 EC si richiama alla 512 BB, modello amato dal celebre chitarrista e cantautore britannico, come confermano i tre esemplari messi in garage nel corso degli anni. L’artista d’oltremanica ha gli ottani nel sangue e il “cavallino rampante” tatuato nel cuore. La sua è una passione di vecchia data. I successi professionali gli hanno consentito di tradurla in una lunga esperienza da possessore.

Per concedersi il nuovo giocattolo in esemplare unico, Eric Clapton si è rivolto alla casa di Maranello, giovandosi dell’esclusivo programma One Off, che permette di confezionarsi delle supercar su misura. Donatrice degli organi è stata una Ferrari 458 Italia, che ha fatto da base per lo sviluppo del progetto. Il facoltoso committente avrebbe voluto un motore a 12 cilindri, come sulla 512 BB, ma l’innesto non è stato possibile.

L’estetica, però, evoca in modo chiaro alcuni elementi espressivi della “vecchia” ammiraglia di Maranello. Il merito del risultato va ascritto agli uomini del Centro Stile Ferrari, che hanno collaborato con quelli di Pininfarina e con gli ingegneri della casa emiliana, per dar vita ad un’auto evocativa sul piano del design ma moderna sul fronte tecnologico e con un comportamento stradale degno delle migliori aspettative. Grande la soddisfazione del divo inglese, che ha vissuto un’esperienza incredibile nel seguire la nascita e l’evoluzione genetica della vettura.  

Ferrari 296 GTB (2021)

Chari sulla Ferrari 296 GTB i riferimenti alla 250 Le mans

In questo caso non abbiamo a che fare con un esemplare unico, nato in esclusiva per appagare i desideri di qualche ricco collezionista. La Ferrari 296 GTB è infatti un’auto del normale listino della casa emiliana. Il suo design si ispira, in alcuni elementi, alla 250 Le Mans del 1963. L’ultima nata del “cavallino rampante” gioca molto sui connotati stilistici, per onorare al meglio i contenuti tecnici d’avanguardia.

Stiamo parlando di una supercar straordinariamente sofisticata, che tocca punte d’eccellenza nella meccanica, nella dinamica, nell’elettronica, nell’aerodinamica e in ogni altro aspetto della sua composizione. Il suo stile sviluppa un linguaggio orientato al futuro, anche se legato a quello delle vetture anni ’60, caratterizzate da grande semplicità e funzionalità. La 250 LM del 1963, in particolare, ha fornito elementi d’ispirazione significativi quali l’aspetto sinuoso e monolitico, il taglio del montante ‘B’, la composizione dei parafanghi posteriori e la coda tronca e leggera.

Particolarmente curvo il disegno dei passaruota posteriori, sormontati come sulla Le Mans da una splendida presa d’aria destinata all’alimentazione. Il lunotto della vecchia rossa era incapsulato in una cornice che nella vista laterale dava continuità al tetto, digradando con due piccole pinne verso il cofano motore. Caratteristiche presenti, con un linguaggio molto più moderno e a tratti futuristico, sulla nuova Ferrari 296 GTB. 

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