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Bonus auto elettriche: sconto Isee rinviato

Bisognerà aspettare per sfruttare lo sconto fino al 40% per il bonus Isee.

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Non sono pochi gli ostacoli che sta incontrando il bonus Isee per l’acquisto di auto e veicoli elettrici in Italia. Il bonus per favorire l’acquisto di veicoli elettrici collegato alle condizioni di disagio delle famiglie e quindi all’Isee sembra che potrebbe slittare di diversi mesi.

C’è chi sostiene infatti che per il bonus in versione sconto Isee occorrerà attendere almeno un anno se non di più. L’incentivo degli incentivi in materia di sprone al passaggio dalle vecchie ed inquinanti auto a combustione, verso quelle a basso impatto ambientale con i motori elettrici, si è inceppato nei meandri della burocrazia. 

Cosa ha bloccato l’avvio del bonus auto elettriche collegati all’Isee

Anche se non dovrebbe saltare del tutto, il tanto atteso bonus auto collegato all’Isee rischia di slittare. Parliamo del bonus sotto forma di sconto sul prezzo di acquisto delle nuove auto elettriche. Uno sconto collegato all’Isee della famiglia dell’acquirente. Infatti si tratta dello sconto del 40% sul prezzo di acquisto per acquirenti che hanno un Isee del proprio nucleo familiare inferiore a 30.000 euro.

Questo è l’incentivo messo alla base di questo benefit che dovrebbe servire per estendere la possibilità di cambiare auto anche alle famiglie non propriamente benestanti, dal momento che oggi il prezzo delle vetture ad alimentazione elettrica non è alla portata di tutti e ancora molto più alto dei veicoli che potremmo definire tradizionali. 

Occorre ricordare che il bonus auto collegato all’Isee è stato partorito con il decreto Sostegni bis. Le cose che tengono al palo l’avvio del bonus però, sono tutta una serie di problematiche fiscali e burocratiche. 

Il problema del credito di imposta per i venditori

È stato durante l’iter di conversione in legge del decreto Sostegni bis che è emersa la problematica che rischia di spostare in avanti di diversi mesi l’avvio dell’incentivo all’acquisto di auto elettriche. Infatti pare che il legislatore abbia tralasciato di inserire nel testo ogni riferimento al crediti di imposta che sarebbe lo strumento che consentirebbe ai concessionari auto, cioè si rivenditori, di applicare lo sconto sull’acquisto ai loro clienti. 

E per evitare che lo sconto offerto agli acquirenti, ricada tutto, se non direttamente sui concessionari, quanto meno sui produttori di auto, l’avvio del bonus al momento è di fatto congelato. In altri termini, se non viene messo nero su bianco il meccanismo tramite cui i venditori di auto possono recuperare ciò che di fatto offrono agli acquirenti sotto forma di sconto, le case produttrici di auto elettriche rischierebbero di dover anticipare lo sconto previsto, che è pari al 40% del costo della vettura elettrica, senza sapere come recuperarlo.

Ma perché il legislatore avrebbe dimenticato di inserire una così importante parte del provvedimento? Non si tratta di una vera e propria dimenticanza, perché si tratta di un problema di semplice burocrazia dal momento che tecnicamente ai concessionari non può essere riconosciuto questo credito di imposta e quindi non può essere reso fruibile agli acquirenti il benefit dello sconto al 40% sull’acquisto del veicolo ad alimentazione elettrica. 

Tutto è reso complicato dal fatto che lo sconto sull’acquisto è di proporzioni piuttosto elevate, andando a sfiorare la metà del prezzo di listino di queste nuove auto. Uno sconto elevato che però è assolutamente necessario per consentire a famiglie che altrimenti non potrebbero permetterselo, di comprare auto il cui prezzo di listino è decisamente superiore a quello delle auto tradizionali e a combustione. 

Il bonus poi riguarda veicoli con un prezzo fino a 36.600 euro e quindi piuttosto elevato. Per superare questa problematica insita nel decreto Sostegni, le strade sono poche e tutte vertono verso gli emendamenti. Infatti solo con un correttivo al decreto si potrà dribblare questo problema. Una soluzione niente affatto semplice visto che i tempi sono ristretti. 

Cosa succede adesso al bonus?

Un provvedimento già scritto però, non può certo essere cancellato, ma il ritardo rischia di essere piuttosto considerevole. Per lo meno se ne parlerà dopo l’estate, ma appare sempre più probabile che il tutto venga corretto nella legge di Bilancio che come prassi ad ottobre viene presentata e approvata per entrare in vigore dal primo gennaio successivo.

In termini pratici, se ne dovrebbe riparlare l’anno venturo, e per chi ha intenzione di cambiare auto sfruttando l’incentivo, occorrerà ancora pazientare.

Durante l’iter di conversione in legge però nulla cambia rispetto al decreto ed a quello che è stato scritto. Il provvedimento oramai è apparecchiato e tra i punti fermi di tutta l’operazione c’è il limite Isee. Infatti per godere del beneficio occorre avere un Isee in corso di validità non superiore a 30.000 euro. Se la norma entrerà in funzione nel 2021, è del tutto evidente che sarà necessario provvedere prima a presentare la nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica, che è il documento propedeutico al rilascio della certificazione Isee.

La nuova Dsu è necessaria dal momento che gli Isee scadono tutti alla fine dell’anno solare in cui sono stati rilasciati. L’Isee 2021 quindi, scade il 31 dicembre prossimo. Cambia naturalmente l’anno di riferimento, perché per l’Isee 2021 erano i redditi 2019 e le giacenze medie delle consistenze patrimoniali del nucleo familiare dello stesso anno ad essere considerate. Adesso si passerà a redditi e patrimoni del 2020.

Immaginiamo che sarà accompagnata da diverse polemiche tutta la vicenda, soprattutto perché c’è chi sostiene che un semplice emendamento possa anche non bastare visto che il credito di imposta da garantire alle case produttrici ed ai concessionari, presuppone un intervento radicale che rischia di andare a costringere il legislatore a rivedere del tutto il provvedimento.

Come detto, rischi che venga cancellato il bonus ad oggi appaiono pressoché nulli, ma resta il fatto che un incentivo del genere che poteva dare slancio anche al settore dell’Automotive che non vive certo il miglior periodo della sua storia, stenda a decollare. E per non parlare della questione ambientale, dal momento che l’incentivo vale per le auto elettriche che essendo meno inquinanti, sono quelle su cui governi e case costruttrici puntano ognuno per i loro motivi ed interessi.

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