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Stellantis: la Gigafactory si allontana da Torino, spunta Termoli

Ne Mirafiori e forse nemmeno Melfi, perché la nuova fabbrica di batterie per auto elettriche di Stellantis sorgerà in stabilimenti dove sono preventivate chiusure delle linee produttive.

Stellantis

Continua la querelle relativa alla costruzione di una fabbrica di batterie per veicoli elettrici in Italia da parte del gruppo Stellantis. Ormai appare scontato che la fabbrica sorgerà in Italia dal momento che sembra ormai superata la concorrenza spagnola.

La terza fabbrica di batterie di Stellantis, dopo quella di Kaiserslautern in Germania e quella vicino a Calais in Francia, entrambe ormai certe, sorgerà nel Bel Paese e non in Galizia. Ma è la collocazione territoriale in Italia quella che ancora non è certa e sulla quale la politica e l’azienda stanno lavorando, con i sindacati e gli amministratori locali delle Regioni italiane interessate che continuano a pressare affinchè la scelta ricada sul loro territorio.

Una nuova fabbrica di batterie ha ricadute esponenziali a livello di occupazione, ecco perché tutti vogliono questa fabbrica, soprattutto alla luce della grave crisi economica di oggi e soprattutto perché in molte delle Regioni dove sorgono gli stabilimenti del colosso nato dopo la fusione tra PSA ed FCA, l’Automotive è principale fonte di reddito per le famiglie.

La partita è ancora aperta anche se da settimane si parla di una gara interna tra Melfi in Basilicata, e Mirafiori in Piemonte. Si tratta del più grande stabilimento Stellantis italiano per il primo, mentre di quello storico per eccellenza per il secondo.

Sono stati già diversi gli incontri in materia, e le ultime indiscrezioni, come si legge anche sul Corriere della Sera, spingono verso una direzione sorprendente rispetto alle voci delle ultime settimane relative a Melfi o Mirafiori.

La decisione spetta a Tavares

Sarà Il CEO di Stellantis, cioè il manager portoghese Carlos Tavares a fugare i dubi relativi al sito dove andrà collocata la Gigafactory. Oggi è in programma l’Electrification day di Stellantis. L’Amministratore delegato Carlos Tavares e i manager dei principali brand dell’azienda, cioè Olivier Francois per Fiat, Linda Jackson per Peugeot e Christian Meunier per Jeep, sveleranno la strategia elettrica mondiale del gruppo di cui già si sa che verterà verso il sostegno ad una “mobilità pulita, sicura e conveniente”.

Il meeting di oggi è molto atteso e sarà importante pure per fugare i dubbi rispetto alla Gigafactory italiana, perché oltre a parlare di problematiche ambientali, la riunione in diretta streaming alle 14:30 di oggi 8 luglio, tratterà anche argomenti commerciali e tecnologici.

SI prevede che dal 2025, anche in Europa, qualsiasi auto prodotta da Stellantis a prescindere dal brand, avranno una versione full electric, ovvero con motore esclusivamente elettrico. Il piano porta a far salire il numero delle auto elettriche, sia totalmente che plug-in, dall’attuale 14% del mercato europeo, prima al 38% per il 2025, e poi al 70% per il 2030.

Ed anche in Italia si produrranno veicoli elettrici, come i 4 nuovi modelli la cui produzione inizierà nel 2024 nello stabilimento di Località San Nicola a Melfi. Per questo la fabbrica di batterie è molto importante e molto appetita.

Azienda e politica verso una scelta diversa da quella che sembrava ormai la linea intrapresa

Come dicevamo, erano Melfi e Mirafiori le sedi dove sembrava più fattibile la collocazione della fabbrica di batterie. A Melfi dove si costruiranno direttamente le auto su cui verrebbero ipoteticamente montate queste batterie, e Mirafiori, stabilimento storico di Stellantis, dove già oggi si costruiscono le Fiat 500 E.

Sul Corriere della Sera però, avanza una ipotesi fino ad oggi non presa assolutamente in considerazione e che nasce da un incontro che il numero uno di Stellantis, John Elkan avrebbe avuto con il Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti e con quello della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani. Quest’ultimo in risposta a chi chiedeva una opinione del governo sulla concorrenza tra Melfi e Torino per la Giogafactory, aveva detto che l’esecutivo era neutrale e che sarebbe spettata ai vertici aziendali scegliere la soluzione migliore tra le due in concorrenza.

Nell’incontro tra John Elkann, Roberto Cingolani e Giancarlo Giorgetti però, si sarebbe accennato ad una soluzione diversa e se a dirlo è stato Elkann, qualcosa di vero forse c’è. la collocazione della Gigafactory potrebbe riguardare gli stabilimenti in crisi, quelli dove sarebbe prevista la dismissione di linee produttive. Una presa di posizione che come primo effetto ha quello di tagliare fuori gli stabilimenti piemontesi, Mirafiori compreso. A Melfi il taglio della linea di produzione della Compass è ormai pressoché certo, ma probabilmente per stabilimenti in crisi nel vertice si intendeva altro visto che a Melfi dal 2024 si è deciso per le 4 nuove auto elettriche da costruire in loco e per continuare con i 400.000 veicoli annui che fanno dello stabilimento lucano quello dove si producono oltre la metà delle auto prodotte da Stellantis in Italia. Secondo le voci e le indiscrezioni più attendibili, la nuova fabbrica di batterie potrebbe sorgere al posto di impianti per motori endotermici e questo tirerebbe dentro al 100% uno stabilimento in crisi come è quello sito in Molise, cioè lo Stabilimento di Termoli.

Un investimento ingente quello per la Gigafactory

Anche Bloomberg ha dato risalto ai vari incontri italiani del numero uno di Stellantis, il rampollo della famiglia Agnelli, John Elkann. E si parla di investimenti, perché è imponente la dotazione che il gruppo vuole dedicare alla Gigafactory italiana. Anche se siamo ancora nel campo delle ipotesi, si parla di 1,5 miliardi di euro come spesa messa in cantiere per la nuova fabbrica di batterie elettriche.

L’ingente dotazione smorza sul nascere i dubbi e le perplessità relative alla fabbrica che sorgerà e che qualcuno pensava andasse a somigliare a quella di assemblaggio batterie che già oggi è presente a Mirafiori. Sarà invece una fabbrica molto più grande e strutturata con una joint venture simile alla Automotive Cells Company che PSA lo scorso anno strinse con Total Energies.

Nell’incontro con il Ministro Giorgetti, John Elkann avrebbe spuntato l’apertura del governo a far entrare nel progetto anche la Cassa Depositi e Prestiti. Fi dalla nascita di Stellantis si parlava della necessità di uno sforzo pubblico da parte dello Stato, perché affinchè si arrivi a regime nella transizione elettrica, occorre un investimento di 5 miliardi di euro, capace di far produrre batterie a sufficienza, quelle che secondo le stime a regime dovrebbero permettere di coprire un milione di veicoli elettrici all’anno.

Un piano imponente ed ambizioso che vede Tavares in prima linea. Il CEO, che come detto oggi aprirà i lavori all’Elettrification day di Stellantis, ha promesso da tempo che entro fine anno avrebbe annunciato la nascita della terza Gigafactory del gruppo e forse oggi sarà la volta buona per scoprire anche la collocazione della fabbrica che dovrebbe assicurare 250 GigaWatt/h di capacità entro il 2030.

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