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Stellantis Melfi, accordo trovato: ecco cosa prevede davvero

Dopo lunga trattativa, sindacati e azienda hanno raggiunto una intesa sulla produzione e sull’occupazione.

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E finalmente la fumata bianca è arrivata, perché sindacati e azienda (Stellantis naturalmente), hanno trovato l’intesa, un accordo per Melfi, cioè per lo stabilimento probabilmente più importante in Italia, del colosso del settore auto nato dopo la fusione tra PSA ed FCA. Ma cosa c’è dietro l’accordo e cosa accadrà adesso nello stabilimento ex FCA di Melfi?

Accordo raggiunto, il comunicato dei sindacati

“Si è conclusa nel pomeriggio di oggi la trattativa tra Stellantis e le organizzazioni sindacali che ha portato alla firma di un accordo importante per lo stabilimento di Melfi”, così ieri iniziava il comunicato con cui i sindacati annunciavano il sopraggiunto accordo siglato. 

“Dopo 36 ore ininterrotte di confronto si è deciso che dal 2024, a Melfi sarà allocata la produzione di 4 nuovi modelli completamente elettrificati ognuno di un brand diverso ed in più un’area di assemblaggio batterie elettriche. Nel contempo a Melfi si continuerà con la produzione delle vetture attualmente in loco e non solo, anche l’evoluzione delle stesse previste e confermate nel piano industriale 2018/2022”, questo ciò che si legge nel comunicato, dove di fatto oltre a confermare ciò che è stato deciso il 15 giugno al Ministero dello Sviluppo Economico alla presenza dei Ministri Giancarlo Giorgetti e Andrea Orlando, cioè i 4 nuovi veicoli elettrici destinati a Melfi, viene confermato anche lo stop ad una delle due linee produttive di Melfi, quella della Jeep Compass.

Sono i sindacati metalmeccanici  Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm, Aqcf, che hanno approfondito l’argomento Melfi dopo il vertice del 15 giugno.

Al Mise fu deciso che è Melfi la sede di Stellantis dove verranno prodotti  i nuovi veicoli elettrici e l’accordo siglato ieri pomeriggio di fatto ne produce la conferma definitiva,

Ma nell’accordo tra aziende e sindacati metalmeccanici emerge pure che “lo stabilimento di Melfi sarà interessato da una evoluzione organizzativa che vedrà la produzione di vetture su una linea soltanto risultante da una fusione sinergica tra le due linee attualmente funzionanti. Questa linea potenziata manterrà invariata la capacità produttiva massima di 400.000 vetture, così facendo si garantisce la potenzialità del sito lucano, e sarà organizzata nel rispetto dell’ergonomia e di tutte le norme sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro”. In altri termini, i sindacati hanno detto di si alla cosiddetta super linea, quella che molti lavoratori e qualche sigla sindacale indipendente giustamente contestano.

I sindacati parlano di conquista storica quella ottenuta con l’accordo

Proprio a tranquillizzare i lavoratori scettici su questo cambio di politica e di riduzione delle linee di produzione, nel comunicato si legge anche che “l’accordo prevede un piano di gestione temporaneo per far fronte ai cali di mercato e alla mancanza di semiconduttori ma che mira anche ad agganciarsi all’investimento e alla transizione verso l’elettrico del 2024”. In pratica una specie di salvaguardia, anche se non è chiara ancora come sarà sviluppata e soprattutto se riguarderà anche l’indotto.  “L’accordo prevede, inoltre, un contratto di solidarietà difensivo della percentuale massima del 45% che favorirà una equa rotazione giornaliera, ed è in ogni caso garantito che lo stabilimento di Melfi non avrà alcuna dichiarazione di esuberi strutturali”, questo ciò che dovrebbe far stare tranquilli gli operai, anche se di fato si confermano le rotazioni anche se calmierate ad un determinato numero e l’aumento dei turni dal momento che ciò che si produceva su due linee, non solo come modelli auto ma anche numericamente, verrà prodotto su una sola linea.

E con enfasi che si chiude il comunicato, perché traspare la soddisfazione piena delle parti sociali che addirittura parlano di conquista storica.

“È la garanzia per tutti i lavoratori della maturazione dei ratei dei relativi istituti contrattuali e di legge che permette il superamento delle perdite salariali”, questo rimarcano i sindacati che però sottolineano pure che verranno messi in atto piani di incentivazione volontaria all’esodo, con trasferte verso gli stabilimenti italiani ed europei del gruppo Stellantis che verranno favoriti”.

Il comunicato delle parti sociali termina con l’annuncio dei futuri appuntamenti, perché dopo l’accordo raggiunto dagli stessi sindacati che dopo il summit del 15 giugno al Mise, hanno richiesto la riconvocazione del tavolo Stellantis generale per ottenere le massime garanzie possibili, da lunedì partiranno le convocazioni delle riunioni con tutti i delegati dello stabilimento Stellantis e poi le consuete assemblee con i lavoratori.

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