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Verbale autovelox valido senza estremi del certificato di taratura

Lo ha appena stabilito la Cassazione

autovelox

La giurisprudenza stradale si arricchisce di un’ordinanza della Cassazione: la numero 17574/21; depositata il 18 giugno 2021 (sesta sezione civile). Il principio è semplice: il verbale autovelox è valido anche se non indica gli estremi del certificato di taratura. Così, perde la battaglia legale un automobilista, che aveva contestato la multa al gestore della strada del 2017.

Con sentenza del 2018, il Giudice di Pace ha respinto l’opposizione. La decisione è stata confermata dal Tribunale: nel verbale di accertamento era esattamente individuata l’apparecchiatura per il controllo della velocità. Con specificazione del numero di matricola e della omologazione ministeriale. Nel corso del giudizio, l’amministrazione aveva prodotto la “dichiarazione di conformità” relativa all’apparecchio indicato nel verbale, più il “certificato di taratura” rilasciato da laboratorio accreditato (LAMI, Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale). 

E la sentenza ha escluso che il verbale dovesse specificamente menzionare il certificato di taratura, rilevando che nessuna norma impone tale indicazione a pena di invalidità. La Cassazione conferma quanto dicono Giudice di Pace e Tribunale.

Autovelox: obbligo di taratura per la Corte Costituzionale

Non bisogna confondersi. La Corte Costituzionale, con sentenza 113/2015, ha dichiarato illegittimo l’art. 45, comma 6, del Codice della Strada, nella parte in cui non prevedeva che tutte le apparecchiature impiegate nell’accertamento della violazione dei limiti di velocità dovessero esser sottoposte alle predette verifiche periodiche. Per la Corte Costituzionale, serve la taratura di tutti gli autovelox fissi e mobili, minimo una volta l’anno. 

In una seconda fase, l’ente accertatore può mostrare il certificato di taratura: deve essere passato massimo un anno fra taratura e infrazione rilevata dall’autovelox. Se è trascorso più tempo, la multa è nulla.

La taratura è preziosa per qualsiasi strumento di misura, specie se elettronico: contro l’invecchiamento delle componenti e contro eventi accidentali capaci di comprometterne l’affidabilità.

Morale: dopo la decisione della Cassazione il multato paga la sanzione da autovelox, subisce il taglio di punti della patente, paga le spese processuali, pari a € 2.000 per compenso, oltre alle spese prenotate a debito. 

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