in

Stellantis Melfi, 4 nuove auto elettriche, ecco le ipotesi sui modelli

Melfi sarà centrale per il futuro della produzione italiana di Stellantis, lo ha confermato l’annuncio di ieri al summit di Roma presso il Mise.

stellantis

Melfi continuerà ad essere lo stabilimento principale di Stellantis in Italia come lo era ai tempi della FCA. Come prima della fusione da cui è nato il quarto produttore di auto mondiale, cioè Stellantis, lo stabilimento sito in territorio della Basilicata, precisamente in località San Nicola a Melfi, resterà quello su cui l’azienda produrrà la maggior parte delle sue auto.

Infatti fin dai tempi pre fusione tra PSA ed FCA, Melfi ha rappresentato la forza produttiva maggiore del gruppo, arrivando a produrre la metà del totale delle auto che si producevano in Italia. E la conferma di tutto ciò è arrivata dall’incontro che ieri pomeriggio a Roma, alla sede del Ministero dello Sviluppo Economico ha visto la partecipazione dei Ministri Giorgetti e Orlando, dei vertici aziendali pur senza il CEO Tavares e dei sindacati.

In un progetto a breve durata, a Melfi verranno dislocate le produzioni di ben 4 veicoli elettrici di altrettanti brand del gruppo. Iniziano a trapelare le ipotesi sui modelli, o meglio, sui brand che andranno a rappresentare i 4 nuovi veicoli ipotizzati.

A Melfi la produzione resterà massiccia e anche l’occupazione

Il fatto che viene confermato che sarà a Melfi che Stellantis produrrà non uno, ma ben 4 nuovi veicoli elettrici è una notizia che dovrebbe rasserenare gli animi nello stabilimento lucano dove da settimane se non da mesi, si vive in agitazione per le voci che volevano Stellantis in procinto di smobilitare o quasi.

Infatti 4 nuovi veicoli significano sulla carta, salvaguardie dei posti di lavoro o addirittura aumento di occupazione. Sulla carta dicevamo, perché naturalmente niente è ancora definito. Resta il fatto che ieri al summit soprattutto i vertici aziendali hanno confermato che anche in futuro a Melfi si cercherà di portare a casa la produzione di 400.000 veicoli con il sistema dei 19,5 turni.

Un impegno serio quello che ieri è emerso dal vertice che non lascia dubbi sulla centralità di Melfi nel progetto produttivo e aziendale di Stellantis.

Sarà Melfi il primo polo industriale italiano di Stellantis a produrre i nuovi modelli con asset e strategie di produzione innovative e differenti da quelle odierne.

Taglio di una linea e super linea, le novità per Melfi e i brand dei 4 veicoli da produrre

È dal 2024 che Stellantis ha intenzione di spostare a Melfi la produzione di 4 veicoli elettrici nuovi. E dal momento che viene confermata la cancellazione di una linea produttiva, a Melfi parlare di autentica Super-Linea non è esercizio azzardato. Oggi a Melfi si producono tre veicoli. Si tratta delle due Jeep, la Compass e la Renegade, oltre alla Fiat 500X. Di queste, la Compass è prodotta su una linea mentre 500X e Renegade sulla seconda. E sarà la prima linea, quella della Compass ad essere spostata in quella in cui si producono gli altri due veicoli, dando vita alla Super-Linea prima citata.

E se il progetto è questo, anche i 4 veicoli elettrici andranno tutti sulla stessa grande linea di produzione. Infatti nella linea della Jeep Compass in procinto di chiudere la produzione del Suv, passerà l’assemblaggio. E se davvero dal 2024 ci sarà il via a questi nuovi 4 modelli, saranno tutti su una linea? Dubbi che ci sarà tempo per dirimere, e che non sono i soli. Infatti c’è impazienza di capire quali saranno i modelli che finiranno con l’essere prodotti a Melfi.

Infatti l’annuncio dato ieri a margine dell’incontro da parte dei vertici aziendali, e confermato da tutti i partecipanti, sindacati compresi, parla di 4 veicoli di altrettanti brand di Stellantis. Oggi il colosso dell’Automotive che è senza dubbio Stellantis, ha ben 14 marchi al suo interno.

L’ipotesi più attendibile che riguarda Melfi però, dal momento che si parla di 4 auto di altrettanti Brand, lascia pensare che saranno Jeep e Fiat naturalmente, ma anche Lancia e Alfa Romeo. Ipotesi dicevamo, perché siamo solo all’inizio di quella che si annuncia una nuova fase per lo stabilimento della Basilicata.

Lascia un commento