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Bosch inaugura fabbrica semiconduttori contro la crisi dei chip

La carenza di microprocessori sta angustiando il settore automotive, specie europeo, e così la multinazionale tedesca reagisce

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Tutto è nato coi fornitori di Taiwan che hanno privilegiato il mondo dei computer a discapito dell’auto: le industrie che producono veicoli sono rimaste “a piedi”. La soluzione? Divenire indipendenti, il più possibile. Bosch inaugura una fabbrica di semiconduttori contro la crisi dei chip. Infatti, la carenza di microprocessori sta angustiando il settore automotive, specie europeo, e così la multinazionale tedesca reagisce.

Almeno stando al colosso germanico, le macchine a elevata automazione, grazie all’intelligenza artificiale, faranno dello stabilimento di Dresda una fabbrica pionieristica per l’Industry 4.0. C’era la politica che conta. E che con la dovuta misura soffia nelle vele dell’automotive tedesco, affinché la nazione si evolva ancor più: la struttura high tech è stata inaugurata la presenza virtuale (in epoca Covid) della Cancelliera tedesca Angela Merkel, della vicepresidente della Commissione europea Margrethe Vestager e del presidente della Sassonia Michael Kretschmer.

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Un miliardo di euro per i microprocessori

E comunque, i semiconduttori contribuiranno allo sviluppo di auto di ogni tipo, incluse le elettriche, e di settori come i trasporti, ma anche la produzione, l’energia pulita e l’assistenza sanitaria, dove l’Europa eccelle. Si va di fretta, non c’è tempo da perdere con chiacchiere e burocrazia. La produzione a Dresda inizierà già a luglio, sei mesi prima rispetto alle previsioni. I semiconduttori realizzati nel nuovo stabilimento saranno quindi installati negli elettroutensili Bosch. Per i clienti automotive, la produzione di chip inizierà a settembre: si volta con tre mesi di anticipo sul programma.

Si tratta di un investimento da un miliardo di euro rafforza la Silicon Saxony e l’intero settore europeo dei semiconduttori. Da segnalare che gli smart glasses con tecnologia di dati e realtà aumentata consentono di intervenire sui macchinari anche da remoto. Un intervento di manutenzione a Dresda può essere effettuato da un esperto di una società di ingegneria meccanica in Asia, senza che questi debba recarsi fisicamente in Germania.

Intanto, a reagire contro la carenza di chip, è stato soprattutto Biden, che intende rendere gli USA il più possibile indipendenti da Taiwan. Dalla Germania e dagli States la risposta più forte a sostegno dell’automotive.

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