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La F1 e il possibile addio alle gallerie del vento: Ferrari non ci sta

Il Circus potrebbe escludere per sempre la possibilità di utilizzo delle gallerie del vento in luogo dell’esclusivo utilizzo del CFD

Galleria del Vento Ferrari

Tra le nuove possibilità di riduzione dei costi che si stanno ragionando in Formula 1 c’è anche quella di preferire le analisi mediante software CFD in luogo del lavoro svolto in galleria del vento. La Formula 1 punterebbe quindi a escludere per sempre questa possibilità, escludendo quindi il lavoro pratico all’interno delle gallerie del vento nella gestione dello sviluppo aerodinamico delle monoposto.

Già alla fine dello scorso anno la F1 Commission ne aveva discusso, perlomeno per fornire una prima valutazione esplorativa con 8 team su 10 che avevano sostenuto il principio di base. La dichiarazione di intenti poteva apparire lontana, ma guardando alla possibilità di introdurre variazioni sul tema entro il 2030 allora si capisce bene che ci sarà da correre e accorciare i tempi. Di conseguenza ancora oggi il dibattito è pienamente operativo.

La volontà di utilizzare esclusivamente analisi CFD (ovvero Computational Fluid Dynamics) è relativa all’importante evoluzione che i software di analisi computazionale hanno avuto negli ultimi tempi. Oggi in effetti questo tipo di approccio trova una validità decisamente pesante nella valutazione di progetti reali. E in tema di riduzione dei costi, le gallerie del vento rappresentano un bersaglio ideale. La stessa Formula 1 ha usato molto (e senza i limiti che comunque vengono imposti oggi a tutti i team) proprio il CFD nella gestazione del nuovo regolamento che avrebbe dovuto debuttare quest’anno, ma che è stato rinviato al 2022 per i motivi già noti.

Una Formula 1 sempre più attenta alla sostenibilità

Oltre al ragionamento sui costi, la Formula 1 fa riferimento anche all’importante impatto ambientale che una struttura come una galleria del vento può effettivamente introdurre. Il fatto che la Formula 1 vuole risultare uno sport a impatto zero entro il 2030 va anche in questa direzione. Si stima che in energia elettrica (utile anche ad alimentare i wind tunnel) un team di Formula 1 spenda almeno 1 milione di sterline l’anno. Ad un discorso strettamente monetario si lega anche l’aspetto legato al budget cap che porrà il suo tetto sempre al ribasso di anno in anno: escludendo le gallerie del vento si potrebbe rientrare nei piani previsti dai regolamenti.

Ma attorno alla galleria del vento ruota anche il personale qualificato e anche i reparti che si occupano della realizzazione dei modelli testati all’interno del tunnel. Il costo complessivo per gestire interamente una galleria del vento ammonterebbe a 5 milioni di sterline (secondo stime ufficiose). In tema di costi anche la tecnologia CFD non è economica, ma lo è maggiormente se rapportata ai costi vivi della galleria del vento. In ogni caso, se un tempo il lavoro al CFD e in galleria del vento risultava libero oggi è tutto fortemente contingentato da un regolamento fortemente restrittivo.

Galleria del Vento
Buona parte del nuovo regolamento del Circus, che entrerà in vigore il prossimo anno, è stato gestito al CFD

Il punto di vista della Ferrari

Non è molto chiaro se un giorno la Formula 1 deciderà di imporre esclusivamente l’utilizzo del CFD per la ricerca aerodinamica nel Circus. Di certo potrebbe accelerare tale eventuale processo, il naturale progresso tecnologico che magari in meno di un decennio potrebbe stabilire parametri eccellenti in riferimento al CFD se rapportato al lavoro in galleria del vento.

Si può dire che la maggior parte dei team non appare convinta completamente della possibilità di abbandonare definitivamente il lavoro in galleria del vento. A cominciare dalla Ferrari. Il team principal della Scuderia, Mattia Binotto, ha infatti ammesso che “la discussione che riguarda l’eventuale stop all’impiego delle gallerie del vento dovrebbe arrivare a partire dal 2030, perciò non prima. C’è ancora quasi un decennio da trascorrere potendo contare anche su questo strumento. Non credo che la Formula 1 sia pronta a poter fare a meno delle gallerie del vento. Penso che in generale si sia sempre trattato di simulazioni di progettazione e test, e il test è ancora molto importante, qualunque cosa sia: aerodinamica, power unit o altro. Penso che in termini di riduzione dei costi, stiamo già riducendo al momento le ore in galleria del vento, il che è un passo nella giusta direzione. Bandendo completamente il lavoro in galleria del vento, se succedesse oggi, i test si dovrebbero spostare in pista e sarebbe ancora più costoso. Quindi non credo che i tempi siano maturi oggi per una decisione di questo tipo”.

Di parere simile anche Alpine, mentre è opposto il punto di vista di Red Bull che apre all’esclusivo utilizzo del CFD. Ci sono poi i punti di vista chiaramente a sfavore del CFD di chi ha in programma di realizzare una galleria del vento rinnovata come Aston Martin e McLaren. Il punto di vista di Mercedes è invece legato alla sicurezza che secondo Toto Wolff in galleria del vento sarebbe superiore all’approccio numerico del CFD.

Le possibilità, qualora il CFD venisse preferito come elemento di studio aerodinamico unico in luogo della galleria del vento, andrebbero dalla possibilità di sfruttare le gallerie del vento solamente per la verifica di sicurezza o di ritornare all’obsoleto metodo dello studio aerodinamico su lunghi rettilinei: quest’ultima, roba da preistoria.

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