La Maserati Khamsin è stata l’ultima vettura progettata sotto la supervisione di Giulio Alfieri. Si tratta di una coupé 2+2 disegnata da Marcello Gandini per Bertone che debuttò in occasione del Salone di Torino del 1972 sotto forma di prototipo. Nel marzo dell’anno successivo, in occasione del Salone di Ginevra, però venne presentata la versione di produzione.
Il nome deriva da quello dell’omonimo vento caldo del deserto egiziano. La Khamsin disponeva di una carrozzeria di una classica granturismo 2+2 con linee molto affilate e due caratteristiche molto originali: la griglia sul cofano per lo sfogo dell’aria calda asimmetrica e il pannello posteriore trasparente su cui vennero montati i fanali e il logo del Tridente.

Maserati Khamsin: Bonhams proporrà presto all’asta un esemplare del 1977
Sotto il cofano della vettura venne installato un motore V8 bialbero da 4.9 litri a carter secco in grado di sviluppare una potenza di 320 CV. Si tratta dello stesso propulsore che aveva debuttato sulla Ghibli SS. Accanto al powertrain venne installato un cambio manuale a 5 marce prodotto da ZF. A richiesta però era possibile installare un cambio automatico a 3 rapporti.
Fra le caratteristiche più innovative proposte dalla Maserati Khamsin c’era il sistema idraulico. Non mancano servosterzo ad assistenza variabile, frizione servocomandata, sistema di frenata, fari a scomparsa e regolazione del sedile lato guida.
Tutte queste caratteristiche vengono azionate attraverso lo stesso circuito idraulico a pressione derivato da quello della Citroën SM. Questo perché in quel periodo Maserati era sotto il controllo della casa automobilistica francese. A livello di prestazioni, la coupé 2+2 impiegava 7,3 secondi per scattare da 0 a 100 km/h e raggiungeva una velocità massima di 275 km/h.
Durante un’asta che si terrà a Londra, chiamata The Bond Street Sale, Bonhams proporrà un bellissimo esemplare della Maserati Khamsin del 1977 con telaio n°AM120341. Al momento sappiamo solo che la vettura è stata restaurata (come visibile nelle foto) e che la nota casa d’aste ha stimato una vendita compresa fra 140.000 e 170.000 euro.