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La Formula 1 sta pensando seriamente a porre un limite sugli stipendi dei suoi piloti

Si discute con maggiore enfasi adesso sulla possibilità di introdurre un cosiddetto salary cap per regolamentare gli stipendi dei piloti

Leclerc

Sembra essere giunto il momento della fine delle vacche grasse anche in Formula 1, nello specifico per ciò che riguarda lo stipendio dei piloti del Circus che pare verrà definitivamente ridimensionato tramite un limite invalicabile. La proposta fa parte degli effetti che la pandemia da Coronavirus ha avuto nel ridimensionamento di alcuni parametri imposti a partire già da questa stagione nel Circus.

Il budget cap introdotto a partire da questa stagione, che fissa a 145 milioni la spesa massima sostenibile da ogni team di Formula 1, è solo una delle misure di riduzione dei costi che però non comprende gli stipendi per i piloti e dei 3 più importanti dirigenti di ogni team. L’idea di fornire un tetto massimo ai compensi dei competitor del Circus è qualcosa che sta trovando ampio respiro in queste ultime settimane.

Argomento già posto in essere

La condizione proposta è già nota visto che se ne parla già dallo scorso anno, sebbene adesso i prossimi incontri strategici dovrebbero chiarire molteplici aspetti. In America, sia per quanto riguarda il baseball che nella NBA, tetti massimi per ciò che riguarda gli stipendi degli atleti esistono già da tempo. Ora FIA e Liberty Media vogliono proporre qualcosa di simile anche in Formula 1 e le indiscrezioni dicono che già a partire dal 2022 ogni team potrà versare al massimo 30 milioni di dollari per il pagamento di piloti e riserve del team. Il limite rimane comunque non indifferente, sebbene per i top driver potrebbero apparire un filino al ribasso i 30 milioni proposti (oggi Lewis Hamilton ha ottenuto un rinnovo di circa 40 milioni, Max Verstappen 30 milioni) anche se di questi tempi una proposta simile difficilmente sarà messa da parte.

I 30 milioni proposti non dovrebbero risultare un problema in casa Ferrari, dove Charles Leclerc può contare su circa 13 milioni mentre Carlos Sainz pare rimanga sugli 8 milioni. In ogni caso diversi team principal hanno espresso favori positivi in relazione al nuovo salary cap, a cominciare da Gunther Steiner della Haas e da Zak Brown della McLaren, seguiti da Franz Tost dell’AlphaTauri. Dal punto di vista dei piloti, Lewis Hamilton ha espresso qualche critica alla fine dello scorso anno, ma anche Charles Leclerc di recente non è apparso particolarmente favorevole per l’eventualità.

Si fa avanti però la possibilità che il peso che potrebbero avere da ora in avanti gli sponsor potrebbe risultare notevolmente superiore rispetto al passato. Chi si vede garantito uno stipendio da brand che lo sostengono, inciderà meno sul salary cap che potrebbe quindi diversificare i margini di utilizzo per questo o quel driver. Ma potrebbero nascere ulteriori clausole in tal senso: la situazione è ovviamente in divenire.

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