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RC Auto: meno sinistri ma più rincari, ecco le Città italiane dove gli aumenti sono maggiori

I premi delle polizze Rc Auto sono in aumento in diversi posti d’Italia, nonostante il calo dei sinistri e dei risarcimenti

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Se meno auto in giro a causa delle limitazioni da Coronavirus significa meno sinistri auto, meno sinistri auto non sempre significa polizza Rc meno cara. È quello che si evince dagli ultimi dati statistici che parlano di premi assicurativi in aumento in diverse zone dello Stivale.

Il Coronavirus ha di fatto limitato molto la possibilità di circolare liberamente a bordo delle auto e degli altri veicoli. SI esce di casa solo per motivi impellenti come quelli di salute o quelli lavorativi, oppure per fare la spesa e poco altro.

Non sarà un lockdown totale come quello della primavera scorsa ma è evidente che tutta Italia in zona arancione o rossa, con coprifuoco dopo le 22 e con ristoranti e locali, ma anche con cinema e palestre chiuse al pubblico, limitano la circolazione delle persone. E importante è anche la chiusura delle scuole e lo smart working che ha limitato gli spostamenti anche in ore diurne. Inoltre da mesi vige il divieto di spostarsi dalla propria Regione di residenza se non addirittura dal proprio Comune di residenza.

E così che i sinistri auto sono notevolmente calati, come le statistiche dimostrano. Ma come anticipato, questo non vuol dire che i meno risarcimenti effettuati dalla Compagnie Assicurative hanno prodotto un calo dei premi Rc. Anzi, in moltissime città italiane i prezzi sono aumentati (ma ci sono eccezioni).

Città virtuose e meno virtuose dal punti di vista dei rincari Rc Auto

Dalla primavera scorsa, cioè da quando la Pandemia ha invaso l’Italia, la media dei premi assicurativi a livello generale è calata dell’1%. Ma tutto varia da Regione a Regione e addirittura da città a città.

Naturalmente il costo medio delle polizze auto utilizzato per questo conteggio tiene in considerazione tutto, anche il fatto che ormai da tempo tra legge Bersani e polizza Rc Familiare, auto e veicoli in classe uno (la più bassa come premio) sono la stragrande maggioranza, superando l’80% dell’intero parco veicoli assicurato.

Per questo anche il calo dell’1% dei premi medi appare risicato e poco in linea con la realtà che sottolinea come dal momento che i sinistri sono diminuiti e che i risarcimenti dei danni sono calati, le Compagnie di assicurazione guadagnano di più.

Da città a città però la situazione cambia drasticamente. In genere in base al profilo di rischio di una Regione o di una città i premi assicurativi presentano da sempre notevoli differenze. Ed è così anche adesso che si parla di rincari o diminuzioni di premio. Per esempio, la città che ha il triste primato di luogo dove si sono registrati i rincari maggiori di premi Rc Auto è Grosseto, dove nell’ultimo periodo, nonostante il Covid, sono aumentate di circa il 10% (9,9% con l’esattezza). E la situazione è simile a Trento e Terni, che dimostra come non dipenda dalla Regione di residenza.

Ecco alcuni esempi di rincari ed altri di cali di premio

Se Grosseto, Trento e Terni, rappresentano la punta dell’iceberg in materia rincari, Gorizia, Treviso e Avellino, con cali medi del 6,4% sono le città più virtuose. I dati sono quelli che ha riportato uno studio attento dell’Unione nazionale dei consumatori, che ha calcolato queste medie a febbraio 2020, cioè prima della pandemia e febbraio 2021.

Tornando al calo dell’1% di cui parlavamo prima, cioè quello generalizzato, dall’Unione dei Consumatori parlano di riduzione misera.

“Una riduzione vergognosa, considerato che secondo l’Ivass, il risparmio delle compagnie, dovuto alla flessione dei sinistri del 35% tra febbraio e novembre 2020, avrebbe dovuto tradursi in un ribasso pari a circa 70 euro, altro che 4 euro. Se poi si considera che per alcune città non solo si sono ì registrati dei rialzi, ma i rincari sono addirittura astronomici, il quadro si completa” così ha commentato il Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

Anche a livello di grandi città la situazione è diversa da posto a posto. Infatti ci sono dati altalenanti con città dove effettivamente si sono registrati cali, anche se inferiori alle cifre di cui parla l’Unione Consumatori riferendosi a cosa hanno risparmiato le Compagnie Assicurative in termini di calo dei risarcimenti. A Roma per esempio si registra un calo dei prezzi medi del 5,3%, più o meno come a Palermo. Invece a Potenza e Torino per esempio si è prossimi ad un aumento del 4% medio. E lo stesso si può dire di altre città come Padova e Cosenza, dove gli aumenti non sono pochi. Ed anche nella stessa regione la situazione è differente da città a città. Per esempio a Catania i premi medi sono aumentati dell’1,4%, mentre come già detto, a Palermo si registra un calo del 5%. Tra le virtuose, con cali introno al 4% anche Belluno, Milano e Bologna.

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