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Polizze Rc auto: il bonus malus perde sempre più valore, necessaria una riforma

Tra legge Bersani e polizze famiglia il meccanismo bonus malus perde importanza e si pensa ad una riforma.

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Calo dei prezzi, funzionamento del bonus malus, polizze familiari, sono molte le novità del mondo delle assicurazioni che in questi mesi hanno fatto capolino. Il sistema assicurativo legato alle polizze obbligatorie per la circolazione stradale però, è inevitabilmente stato imbrigliato dalle problematiche legate al Coronavirus.
È quanto si legge in una interessantissima analisi del sistema prodotta dal quotidiano “Il Sole 24 Ore”. Prezzi calati ma anche aumenti di utili per le compagnie, con i lockdown, le restrizioni e i limiti agli spostamenti che hanno prodotto anche il calo dei sinistri con conseguente calo dei risarcimenti da parte delle compagnie.
Proprio per via della pandemia però, non si può fare una analisi veritiera della situazione. Ed il sistema della Rc Auto e del suo bonus malus verte verso una riforma, come da più parti richiesta.
La polizza familiare, il bilancio dopo un anno circa dal suo ingresso
La polizza familiare è stata introdotta dal collegato alla legge di Bilancio 2020, cioè il decreto fiscale n° 124/2019, precisamente all’articolo 55/bis. Uno strumento nato come incentivo e sconto per le famiglie in cui sono presenti più veicoli, con quelli successivi al primo che entrano nella stessa classe di merito del principale. Questo in estrema sintesi è la Rca familiare.
Fare un conto anche solo approssimativo sul reale beneficio che la novità ha introdotto per le famiglie che la hanno sfruttata però non è fattibile. Il calo dei prezzi registrati in questi mesi semmai dipende dall’emergenza coronavirus.
Già era una novità che ha subito molte critiche e polemiche, ma adesso con il Covid non si può nemmeno analizzarne la bontà in termini di risparmio per le famiglie. E così si rischia che dopo pochi mesi dal suo avvio, la polizza Rc Auto familiare venga cancellata. Sono le ipotesi di riforma della Rc auto a minare la prosecuzione di questa novità, come si legge sul Sole 24 Ore, che però sottolinea anche come la riforma su cui ormai da anni ci si adopera, è ancora lontana da essere varata.

I dubbi sulla Rc Auto familiare restano tanti

Il problema di fondo è che la polizza familiare, o meglio, le regole con cui è stata introdotta, non sono mai state chiare. Per esempio, c’è la questione dei neopatentati, uno spaccato delle famiglie per i quali non è chiaro se sia o meno fattibile l’inserimento di una nuova polizza per un nuovo veicolo, alla stessa classe di merito del veicolo principale delle famiglie.
Si tratterebbe dello sconto massimo fruibile in funzione di questa polizza familiare dal momento che i neopatentati, con ingresso in classe 14 e senza esperienza di guida, sono quelli che in effetti pagano di più come premio per assicurare il veicolo.
Circa la possibilità che un neopatentato possa rientrare nel beneficio della classe di merito più vantaggiosa della polizza familiare le perplessità sono tante dal momento che la norma prevede che l’interessato abbia alle spalle cinque anni senza incidenti. Il dubbio per i neopatentati è che il periodo di osservazione proprio per la natura di nuovo patentato non può mai presentare sinistri nei 5 anni precedenti.
Dubbi oggetto di richieste di chiarimenti verso il legislatore, anche da parte dell’istituto di Vigilanza delle Assicurazioni (Ivass), che non avendo avuto risposte tende a operare secondo le regole più favorevoli per il consumatore.

Le Rc Auto, polizze da sempre oggetto di dubbi e perplessità

Non è certo la polizza familiare l’unica anomalia in un settore, quello della Rc Auto che fin dall’introduzione della legge Bersani nel 2007 è stata oggetto di richieste di chiarimenti.
Resta il fatto che ormai la percentuale di veicoli che godono della classe di merito più bassa, ovvero la prima classe bonus malus, è arrivata a superare l’80%. Frutto questo della nuova legge sulle polizze familiari ma anche della prima citata legge Bersani.
Naturalmente parliamo di classi interne alle compagnie, perché come si sa la legge Bersani ha previsto si l’ingresso del secondo veicolo alla stessa classe del primo appartenente allo stesso nucleo familiare (un meccanismo identico alla polizza familiare che però ha allargato il perimetro anche a più di un veicolo e di natura diversa dal primo), ma solo per la compagnie verso cui si è clienti.
Va ricordato che le classi agevolate legate alla legge Bersani per esempio, sono classi interne e valide solo nel circuito della compagnia assicuratrice con cui si hanno in essere le polizze. Al di fuori di questa compagnia la classe è quella universale, dalla 14 a scendere ogni anno che passa senza sinistri causati.
Proprio queste agevolazioni rendono il meccanismo Bonus Malus poco virtuoso rispetto agli obbiettivi per cui è nato, cioè far pagare meno premio agli automobilisti più virtuosi in quanto a incidenti.
Motivo in più per cercare una riforma del sistema che man mano che passano gli anni diventa più necessaria.

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