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Formula 1: a rischio il GP del Portogallo, ma in futuro potrebbero tornare tracciati storici

Il Gran Premio del Portogallo sembrerebbe a rischio rinvio: l’ipotesi vede un secondo GP in Bahrain, ma per il futuro appaiono importanti prospettive

Kimi Raikkonen

Con la pandemia da Coronavirus che non accenna a fornire segnali di miglioramento, il calendario di Formula 1 guarda al presente e al futuro. Sembra infatti assumere contorni sempre più offuscati la decisione sul Gran Premio del Portogallo in programma a Portimao il prossimo 2 maggio. Pare infatti sempre più vicino il rinvio del Gran Premio che oggi risulta essere la terza tappa del prossimo mondiale di Formula 1.

Chiaramente alla base dell’indisponibilità ci sarebbe ancora il Coronavirus e i problemi relativi alle misure preventive per chi proviene poi dalla penisola iberica. Ad esempio per chi si reca in Inghilterra, ma proviene dal Portogallo, è previsto un periodo di quarantena di quindici giorni. Una condizione che fornisce un ostacolo non di poco conto. La soluzione pare sarebbe quella di pensare ad un secondo appuntamento da svolgere in Bahrain il quattro di aprile, magari sfruttando un’altra volta la configurazione esterna del tracciato. Se così fosse, ad Imola il Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna si disputerebbe il 25 aprile e non più il 18.

Per il futuro si guarda all’Africa e non si esclude Miami

Se quella relativa al Gran Premio del Portogallo concerne alla condizione attuale, la Formula 1 guarda per il futuro un ritorno in Africa: sarebbe la prima volta dal 1993 ad oggi. Ad ammettere tali velleità è Stefano Domenicali, nuovo CEO della Formula 1, che non ha escluso l’eventualità di disputare Gran Premi anche a Miami e di ripensare l’approccio nei confronti del Vietnam.

L’ipotesi di un Gran Premio a Miami era stata già discussa per la prima volta nel 2018, ma la proposta venne perseguitata da problemi tra cui una significativa opposizione locale. Tuttavia Domenicali desidererebbe aggiungere proprio questa sede come secondo evento statunitense insieme all’appuntamento già fissato presso il Circuit of the Americas ad Austin. “La nostra strategia in futuro sarà quella di essere più presenti negli Stati Uniti con più di un Gran Premio”, ha detto. “Austin è stata molto importante negli ultimi anni per il nostro calendario. Lo sarà anche in futuro e per questo stiamo discutendo con loro il rinnovo dell’accordo. Poi c’è Miami che rappresenta un luogo dove stiamo cercando di approdare, ma al momento non posso aggiungere altro. Di sicuro però c’è un grande interesse da entrambe le parti per essere presenti in calendario”.

Anche per quello che riguarda l’ipotesi Vietnam, il progetto è progredito ulteriormente. Il tracciato di Hanoi era stato già realizzato per ospitare un Gran Premio nell’aprile dello scorso anno. Tuttavia, per i fatti già noti, l’evento è stato annullato a causa e l’evento è stato escluso dal nuovo calendario: “il Vietnam non è più in calendario, ma è ancora un’opzione aperta”, ha aggiunto Domenicali. “È stato un investimento incredibile e quindi è ancora sul tavolo della discussione per un evento futuro”.

Nel futuro potrebbero tornare tracciati storici per la Formula 1

Altri potenziali promotori di gare hanno espresso interesse per la Formula 1, ha ammesso. “Posso dire che si tratta di eventi da svolgere in Nord Africa o Sud Africa. È qualcosa di molto importante avere un luogo nuovo o vecchio che disponga di una grande eredità per la Formula 1″, ha aggiunto Stefano. In quest’ultimo caso potrebbe riferirsi all’iconico tracciato di Kyalami in Sud Africa, lo stesso che ha ospitato 20 eventi del campionato del mondo; l’ultimo nel 1993.

Kyalami
La Formula 1 manca da Kyalami, in Sud Africa, dal 1993

L’anno scorso la Formula 1 è tornata in alcune sedi europee che non ospitavano Gran Premi da diverse stagioni. A cominciare da Imola e dal Nurburgring, ma anche lo stesso Portimao. Domenicali ha indicato che alcune gare europee del passato potrebbero rientrare nei programmi futuri.

Tuttavia, con un record di 23 Gran Premi già programmati per quest’anno, incorporare ulteriori eventi rappresenterà una sfida non indifferente: “abbiamo perso alcune gare europee che ora stanno dimostrando il loro interesse a essere nuovamente prese in considerazione. Quindi quello che succederà in futuro è che dobbiamo decidere qual è il giusto equilibrio in termini di numero di gare, quali sono le aree in cui dobbiamo investire strategicamente per i team: interesse per i media e per gli sponsor. Dobbiamo decidere quale sarà la strada giusta da percorrere, sapendo che 23 appuntamenti si trovano nella fascia più alta della scala di ciò che stiamo facendo oggi. Sicuramente si potrebbe dire che se il valore è alto potrebbero essere raggiunte lo stesso tipo di attività senza risultare troppo numerosi in termini di gare; questo potrebbe essere l’approccio. Se sei in grado di fare le scelte giuste, penso che sarebbe la strada da percorrere. Non sarà forse nel breve termine, ma rimane comunque un obiettivo”, ha concluso.

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