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Bosch: il CEO parla nuovamente dell’ingiusta penalizzazione dei motori termici

Il 2020 si è chiuso con ricavi pari a 71,6 milioni di euro per il gruppo tedesco

Bosch logo

Bosch è una delle poche aziende ad aver reagito all’ingiusta penalizzazione dei motori a benzina e diesel. Infatti, il CEO di Volkmar Denner è tornato sul tema del passaggio alla mobilità elettrica e alla demonizzazione dei motori endotermici. Il dirigente del gruppo tedesco è tornato sul tema in occasione della diffusione dei dati finanziari preliminari del 2020.

L’anno scorso si è chiuso per Bosch con ricavi pari a 71,6 milioni di euro, in calo del 4,4% al netto degli effetti valutari rispetto all’anno precedente e con un Ebit del 2,5%. Denner ha sottolineato che l’arrivo dello standard Euro 7 e i cambiamenti strutturali nel settore automobilistico stanno mettendo a dura prova l’intera industria.

Volkmar Denner Bosch
Volkmar Denner, CEO di Bosch

Bosch: le auto elettriche sono davvero a zero emissioni se l’energia proviene da fonti rinnovabili

In merito a ciò, Denner ha dichiarato: “L’elettromobilità sta arrivando e Bosch promuove attivamente questo cambiamento da anni. Ma gli investimenti iniziali per finanziarla devono essere ricavati dalle nostre attività esistenti”.

Per tenere a bordo il maggior numero possibile di collaboratori durante questa transizione, il CEO di Bosch spiega che bisogna effettuare una transizione programmata. Egli spiega che le auto elettriche sono davvero a emissioni zero soltanto se vengono alimentate da elettricità proveniente da energia rinnovabile e la stessa cosa vale per le vetture a benzina e diesel quando utilizzano carburanti sintetici. Volkmar Denner ha ribadito che i moderni motori a gasolio e benzina non hanno praticamente alcun impatto sulla qualità dell’aria urbana.

Solo perché qualcosa è socialmente ed economicamente giusto, non deve per forza essere ecologicamente sbagliato. Dobbiamo mantenere un equilibrio tra le considerazioni economiche, ecologiche e sociali”, ha commentato il dirigente del gruppo tedesco.

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Bosch afferma che l’AIoT porterà nuove opportunità

Egli ha spiegato, inoltre, che la transizione automobilistica verso la mobilità elettrica è compatibile con il clima deve avvenire salvaguardando allo stesso tempo i posti di lavoro. Ritornando ai dati registrati lo scorso anno, Bosch è riuscita a conseguire dei risultati positivi nonostante l’emergenza coronavirus.

Secondo i dati preliminari annunciati da Denner, il risultato è stato di circa 1,9 miliardi di euro al netto di oneri finanziari e imposte. Questo valore ha portato il margine Ebit a circa il 2,5%. Al netto delle spese di ristrutturazione, l’Ebit stimato è di circa 3,3 miliardi di euro (4,5%). In totale, il fatturato del gruppo tedesco è stato di 71,6 miliardi di euro (-4,4% rispetto al 200 euro9).

Denner ha sottolineato come la diversificazione e l’impronta globale dell’azienda abbiano dimostrato una certa importanza. Inoltre, Bosch afferma che l’AIoT (intelligenza artificiale + Internet of Things – Internet delle cose) creerà opportunità di crescita in mercati che valgono parecchio.

Per il 2021 è attesa una crescita di poco inferiore al 4%

Nonostante la pandemia, siamo riusciti a ottenere un risultato molto positivo. Per questo dobbiamo ringraziare soprattutto i nostri collaboratori per il loro straordinario impegno. Investendo nelle aree di importanza futura, quali mobilità sostenibile, Internet delle cose e intelligenza artificiale stiamo espandendo ulteriormente la nostra leadership nell’innovazione. Vogliamo diventare leader nell’AIoT. Grazie all’ampia conoscenza specializzata e al know-how in hardware e software siamo un passo avanti rispetto alla concorrenza“, ha affermato Denner.

Per il 2021, Bosch prevede una crescita di poco inferiore al 4%. Stefan Asenkerschbaumer, CFO di Bosch, ha dichiarato che “la crisi non è ancora finita ma, nonostante tutte le difficoltà, il nostro obiettivo continua ad essere quello di crescere più forti nei mercati, nei settori e nelle regioni che sono importanti per noi“.

Bosch ha continuato a concentrarsi sulle aree di crescente importanza per il futuro, ponendo particolare attenzione alla sostenibilità. Lo scorso anno, ad esempio, il gruppo tedesco è diventata neutrale nelle sue 400 sedi di tutto il mondo. Il prossimo obiettivo dell’azienda è quello di ridurre del 15% le emissioni di CO2 lungo la propria supply chain entro il 2030.

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