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Auto ricevuta in eredità, la lista degli adempimenti e come fare per mettersi in regola

Ereditare l’auto di un parente defunto espone l’erede a molti adempimenti, ecco una sintetica guida su tutto ciò che c’è da fare.

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Uno dei beni mobili che più frequentemente fanno parte di una eredità è senza dubbio l’auto. Alla morte di una persona, i suoi beni per legge vengono devoluti ai suoi eredi. Che sia il testamento o la successione, poco importa, perché case, terreni, fabbricati, soldi in banca o alle poste e pure i veicoli di proprietà di un defunto, passano agli eredi. Con il testamento è il defunto che in vita, decide a chi dare determinati beni, mentre con la successione tutto viene diviso in quote ereditarie per ciascun erede, come stabiliscono le normative in materia. Ereditare un veicolo non è esente da adempimenti burocratici per il soggetto beneficiario del lascito. Dalla assicurazione Rca al bollo auto e fino al passaggio di proprietà, non sono certo pochi gli adempimenti a cui sono chiamati gli eredi.

Deceduto e auto in eredità per l’erede, cosa fare?

A decesso sopraggiunto, le prime problematiche a cui si può andare incontro è l’utilizzo immediato del veicolo. Morto il proprietario nonché titolare del contratto di assicurazione, occorre provvedere a mettere a posto la situazione. Se l’assicurazione è scaduta, o scade nel frattempo che si espletano le tante pratiche burocratiche legate alla successione (e l’auto va inserita tra i beni da suddividere tra gli eredi in assenza di testamento), meglio togliere l’auto da una strada pubblica.

Questo perché anche se ferma e parcheggiata, l’auto deve essere assicurata e in assenza di copertura Rca, può scattare la multa o addirittura la confisca del veicolo, con tutti gli eredi che anche se non ancora divisa l’eredità, partecipano in solido al pagamento.

Garage privato, cortile condominiale con divieto di accesso al pubblico ed ogni altro posto dove si può stipare il veicolo fino alla regolarizzazione della situazione ereditaria, sono la soluzione da adottare nell’immediato dopo il decesso di una persona.

Bollo auto auto in eredità

La tassa di proprietà sui veicoli, cioè il bollo auto va pagato da chi eredita il veicolo. Infatti la scadenza del bollo dopo l’apertura della successione (che scatta dalla data di decesso), ricade sugli eredi che sono chiamati in solido a pagare. Per questioni ereditarie, anche eventuali bolli non pagati dal defunto quando era in vita, passano agli eredi in quota pari a quella di eredità spettante, sempre in assenza di testamento, perché se il defunto ha lasciato l’auto per decisione testamentaria ad un solo erede, tutti gli adempimenti, sia attivi che passivi passano direttamente al nuovo proprietario del veicolo.

Quando si parla di bolli arretrati però occorre distinguere tra importo della tassa e sanzioni o interessi. La legge da questo punto di vista è abbastanza chiara perché le sanzioni per ritardato pagamento da parte del defunto quando era in vita, non vanno caricate sugli eredi che evidentemente non erano responsabili diretti dei ritardi nei pagamenti, almeno fino a che era in vita il defunto.

In questo caso quindi, importante verificare se la data di morte sia o meno successiva al via del periodo tributario a cui il bollo auto si riferisce, perché se la morte è antecedente, le eventuali sanzioni per ritardato pagamento del bollo auto ricadono sugli eredi e come detto, ognuno per la sua relativa quota.

Passaggio di proprietà dell’auto in eredità

Se l’auto viene lasciata ad un solo erede, questi è tenuto autonomamente a provvedere al passaggio di proprietà, affinché l’auto diventi davvero sua e cambi l’intestazione sui documenti. Nel caso in cui l’auto non sia stata lasciata ad un solo erede, tutti devono decidere a chi lasciare l’auto se questa non viene demolita o radiata.

Una volta deciso a chi intestare l’auto che era del defunto, è necessario autenticare la firma dell’erede sull’atto di accettazione dell’eredità. Una volta provveduto ad accettare l’eredità, nello specifico, l’auto, entro 60 giorni occorre provvedere alla registrazione al PRA ed alla richiesta di aggiornamento della carta di circolazione alla Motorizzazione civile.

Assicurazione auto, come fare dopo il decesso del titolare?

Per circolare regolarmente l’auto deve essere assicurata contro i rischi sulla responsabilità civile. L’auto del defunto, evidentemente assicurata con polizza Rca a nome del defunto stesso, obbliga gli eredi a comunicare alla Compagnia di Assicurazione con cui era in essere il contratto di assicurazione, il decesso del titolare del contratto stesso.

Spesso con la comunicazione del decesso, si richiede la cessazione del contratto di assicurazione. In questo caso, se la polizza era già stata pagata e c’erano mesi di copertura già pagati e non goduti dal titolare perché deceduto, la Compagnia provvede al rimborso. In alternativa, ed ove possibile in base alle normative sulle assicurazioni, si può trasferire il contratto al nuovo proprietario. In linea di massima comunque, va sottolineato che la classe di merito non passa automaticamente all’erede, a meno che questi non sia il coniuge del defunto con unione basata sulla comunione dei beni.

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